31 Gennaio 2022

Minimoto che scuola: Martino Barberi “Quando Bastianini era alto 97 cm”

Tutti i piloti del mondiale sono partiti dalle minimoto. Molti loro hanno debuttato con Martino Barberi, direttore sportivo del Motoclub Pasolini. "Ai tempi di Valentino Rossi le minimoto erano un gioco, oggi non è più così"

minimoto

Dalle minimoto alla MotoGp. I piloti italiani presenti nel mondiale hanno mosso i loro primi passi nelle gare  di minimoto organizzate da Martino Barberi,  da trent’anni direttore sportivo del Moto Club Pasolini.  Barberi aveva sempre al suo fianco Sergio Censi del Moto Club Rubicone e Tiziano Tamagnini del Motoclub Cattolica.  Insieme organizzavano le gare ufficiali ma anche i “trofei della tagliatella”,  manifestazioni promozionali a cui partecipavano anche i bambini che non avevano ancora raggiunto l’età minima per gareggiare. I bimbi non potevano avere la licenza ma ci tenevano ad essere tesserati al moto club. “Enea Bastianini è stato tesserato al Moto Club Pasolini a 3 anni e 3 mesi – racconta Barberi –  girava in minimoto e io gli dovevo procurare la tuta. Il problema era la statura:  era alto appena 97 centimetri e non c’erano tute così piccole. Sono andato da un artigiano che le faceva e credeva avessi sbagliato a prendere la misura invece era proprio così.  Gli ha dovuto fare una tuta completamente a  mano. I primi anni girava ma non poteva partecipare alle gare ufficiali poi ha iniziato e sappiamo tutti com’è andata”.

Facciamo un passo indietro. Prima di Bastianini?

“Praticamente sono passati tutti da me.  Alcuni si tesseravano al  Moto Club Pasolini, altri facevano solo le gare che organizzavo, altri ancora venivano da me a comprare la minimoto o i ricambi visto che all’epoca ero anche rivenditore Polini. Li ho visti crescere tutti: da Valentino Rossi che partecipava ai nostri trofei  a Marco Melandri, da Manuel Poggiali a Marco Simoncelli. All’epoca organizzavamo anche una gara di beneficenza alla Fiera di Forlì ed il ricavato andava alla Clinica Mobile ”.

Alcuni sono rimasti fedeli al Moto Club Pasolini?

“Attualmente abbiamo  tra i nostri tesserati diversi piloti del mondiale. Marco Bezzecchi è sempre stato con noi fin dalle minimoto. Lo stesso è successo per Tony Arbolino a cui rimediai il blocco motore con cui vinse il Campionato Italiano di Minimoto ed ancor oggi mi ringrazia. Abbiamo poi  Matteo Ferrari con cui abbiamo festeggiato il titolo mondiale di MotoE e tanti altri”.

Com’è cambiato il mondo delle minimoto negli ultimi trent’anni?

 “Ai tempi di Valentino Rossi i bimbi giocavano, facevano i trenini, ridevano e scherzavano mentre oggi non è più così. Molti bambini vengono rovinati dall’ambizione dei genitori. Un tempo le minimoto erano più o meno alla portata di tutti, i costi erano bassi, erano puro divertimento. Ora  si cercano le prestazioni anche nelle manifestazioni non competitive, quelle in cui premiamo tutti. I costi sono lievitati perché dev’essere tutto al top fin dagli inizi. Per rendere l’idea, si utilizzano le termocoperte anche nelle gare di minimoto dei bambini, cosa che in passato era impensabile”.  

Si riesce a capire se un bambino potrà diventare un pilota?

“Si riesce a vedere se ci sono delle qualità ma il talento non basta. È fondamentale essere umili e fare un passo alla volta. Bisogna andare per gradi, come a scuola: materna, elementare, media, liceo ed università. Nelle moto invece alcuni vorrebbero passare direttamente dalla scuola elementare all’università ed in questo modo si bruciano tanti talenti. Ovviamente, andando avanti, è fondamentale avere anche degli sponsor personali perché ho visto tanti ragazzi che non sono riusciti ad arrivare al motomondiale esclusivamente per mancanza di soldi”.

Tra le nuove leve, su chi scommetteresti?

“Può fare molto bene Alessandro Zaccone e  credo molto in Kevin Zannoni, sono convinto che riuscirà ad emergere.  Tra i giovanissimi vedo delle buone doti in Gianmaria Ibidi e Filippo Orlandi”.

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