26 Agosto 2023

MotoE, Matteo Ferrari “A Barcellona per fare ancora la differenza”

Matteo Ferrari ha chiuso un round in Austria a due facce, ma è in piena corsa per il titolo MotoE e ha ancora due weekend d'attacco. L'intervista.

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Un inatteso pasticcio in Gara 1, la pronta risalita in Gara 2. Matteo Ferrari ha chiuso così il suo round in Austria, la bella notizia è che, nonostante lo zero, è ancora pienamente in corsa per il titolo MotoE 2023, complice anche un Torres sottotono. Il numero #11 di Gresini Racing arriverà a Barcellona ad appena 16 punti di ritardo dal capoclassifica, in scia a Mattia Casadei che lo precede di un solo punto. Si preannuncia un finale di stagione decisamente scintillante, con 4 gare ancora da disputare e 100 punti ancora in ballo. Prima di allora, Ferrari come valuta l’appuntamento appena concluso al Red Bull Ring? Come vede la lotta in campionato? Ecco cosa ci ha raccontato.

Matteo Ferrari, un vero peccato la caduta in Gara 1.

Certamente non era il momento giusto. Purtroppo però succede, il nostro sport è anche un po’ duro e prendiamo tutto così come viene visto che ormai è successo. Il giorno stesso magari è un po’ difficile accettarlo, stavo per vincere ed avevo un certo vantaggio… Ma sono ancora in lotta per il campionato, nella peggiore delle ipotesi potevo tornare a casa con così tanto svantaggio che non si poteva più parlare di titolo. Sono contento però di essermi rifatto subito in Gara 2, non era scontato dal lato mentale.

Con Torres più in difficoltà, avevi l’occasione di passare al comando della generale.

Era certo un weekend chiave, come lo era Silverstone. Stiamo andando veramente bene, siamo velocissimi e questo ci dà sicuramente morale. Ci sono anche i momenti in cui bisogna sfruttare le occasioni, non l’abbiamo fatto in Austria ma ci sono altri due appuntamenti, quindi è solo questione di tempo.

Ci spieghi la tua caduta?

Sicuramente le gomme scivolavano più di inizio gara, ma è così dall’inizio dell’anno. Purtroppo, col fatto che avevo un po’ di vantaggio, sono entrato più tranquillo, ho frenato un po’ prima e sono entrato leggermente più lento fino a centro curva. Per questo ho aperto il gas un po’ prima, ma mi si è chiusa l’anteriore. La difficoltà di questa gomma anteriore quando cala è riuscire a gestirla senza freno, molte volte si chiude col gas al primo tocco. Mi era successo anche al Mugello ma l’avevo salvata, stavolta invece c’erano x motivi diversi e sono caduto.

Matteo Ferrari, come detto in Gara 2 ti sei ripreso.

L’unica cosa che potevo fare un pochino meglio era fondamentalmente nella prima parte di gara. Non sono riuscito a passare subito Granado che, pur non così veloce, cerca sempre di chiudere tutte le porte, e questo mi ha un po’ rallentato nella rimonta. Non ho rischiato troppo e, quando l’ho passato, sono andato a prendere Zannoni. Da metà gara in poi secondo me abbiamo un grande vantaggio, infatti in poche curve ero attaccato a Mattia [Casadei].

Com’è stata la lotta tra romagnoli?

Una battaglia direi normale, non super entusiasmante, ma comunque è stato bello. Penso non capiti tutti i giorni di avere tre romagnoli sul podio, in linea d’aria siamo tutti molto vicini. Strano che quest’anno non sia successo prima, visto che siamo tanti italiani in MotoE, ma siamo contenti. Cerchiamo di ripeterlo più spesso e magari nelle ultime gare, così non c’è Torres sul podio!

Guardiamo il fine settimana in generale: c’è qualcosa che non ha funzionato e hai sistemato solo alla fine o tutto è andato come doveva?

Devo dire che è andato veramente tutto bene. L’Austria non è una delle mie piste, mi piace molto ma come caratteristiche non è uno dei circuiti che si addice di più al mio stile di guida. Ci sono molte curve lente e strette, mentre io storicamente vado meglio nelle piste più scorrevoli tipo Silverstone o Mugello. Siamo partiti però fortissimo già dalle FP1, la moto andava molto bene e la base era buonissima.

Matteo Ferrari, com’è andata poi la Q2?

La qualifica è stata un po’ strana, ma ero comunque contento: l’obiettivo è sempre partire nelle prime due file, si cerca la pole ma si rischiava un po’ troppo, soprattutto alle curve 3 e 4 ho perso tanto. Ero in lotta per la pole, quel tempo l’avevo già fatto nelle FP2 ed anzi avevo margine, ma dobbiamo sempre adattarci ad ogni condizione. Abbiamo fatto il massimo senza rischiare.

Il prossimo round è a Barcellona, come lo vedi? C’è l’incognita della nuova anteriore.

Abbiamo già fatto i test, sicuramente la moto è cambiata perché abbiamo fatto sempre qualche step in avanti, ma la cosa più importante sarà capire la nuova gomma davanti. Diciamo che quella che abbiamo adesso si consumava molto a Barcellona, facevamo davvero fatica a fare 7-8 giri! Sicuramente avrà caratteristiche diverse, i suoi pregi ed i suoi difetti, ma sulla carta dovrebbe andare meglio. Sarà questione di adattamento.

Matteo Ferrari, la nuova gomma potrebbe portare a qualche “stravolgimento” di valori in pista?

Vedendo l’andamento del campionato non penso. In altre piste l’anteriore andava meglio, non si consumava troppo in tutti i circuiti. Ma alla fine i piloti veloci erano sempre gli stessi, quindi non vedo stravolgimenti. Bisogna solo capire se Jordi [Torres] in questo momento tornerà ad essere veloce come ad inizio stagione: quello secondo me sarà il valore da tenere in considerazione. Mi aspetto anche Mattia [Casadei] competitivo, nei test non era andato male ed è molto, molto carico.

Il prossimo evento è a casa di Torres. Probabilmente lo ritroveremo davanti, no?

Non me lo aspetto lento, nei test però non è stato velocissimo. In questo momento poi secondo me non ha il giusto feeling con la moto. Barcellona è anche una pista difficile, molto abrasiva per quanto riguarda le gomme, con un rettilineo molto lungo. Secondo me è uno di quei circuiti in cui possiamo fare ancora la differenza.

I test però sono stati ad inizio anno, in condizioni ben diverse. Matteo Ferrari, quanto varranno quelle informazioni raccolte?

Abbiamo fatto un grande lavoro, magari non ci saranno le stesse condizioni ma abbiamo fatto tantissime simulazioni anche negli orari delle gare. Non mi aspetto una temperatura così diversa, anche nei test faceva abbastanza caldo ed abbiamo lavorato tanto pure col vento, che c’è sempre di pomeriggio a Barcellona. Il grip della pista potrebbe essere diverso, ma non così tanto, quindi tutti i dati che abbiamo secondo me sono facilmente comparabili ed abbiamo già una buona base.

Pensi già anche all’ultimo round a Misano oppure no?

Preferisco pensare ad una gara per volta. Chiaro che l’obiettivo è vincere tutte le gare, ma dobbiamo iniziare dalla prima. Come Pecco [Bagnaia] insegna, l’anno scorso era a -95 e poi ha vinto il mondiale. Vero è che noi abbiamo meno gare, ma siamo a -16 e ce ne sono ancora quattro. L’importante sarà rimanere tranquilli, gestire bene la pressione e fare una gara alla volta. Certo, io soprattutto non vedo l’ora di arrivare a Misano perché è la mia gara di casa, ma ora pensiamo a Barcellona: per arrivarci con la giusta spinta bisogna fare bene prima. Anche a livello strategico potrebbe esserci una situazione diversa in campionato.

Giovedì a Misano avrete anche i test di gomme in ottica 2024.

Sono contento di girare un po’ di più, stiamo di più in moto e questo può darci una spinta in più per tutto il weekend. Per quanto riguarda le prove delle gomme, può essere una cosa positiva perché così riusciamo a dare per tempo a Michelin un feedback più giusto per sviluppare le gomme per il 2024. È chiaro però che chi si sta giocando il campionato farà un altro tipo di test, secondo me vedremo due lavori molto diversi. Noi dovremo essere bravi a prepararci per il weekend, portando a casa più feedback possibili. L’obiettivo però non è sistemare la moto per le gomme 2024, dobbiamo lavorare per la gara.

Matteo Ferrari, riuscirete a disputare un round sempre con le stesse condizioni?

Mah, vediamo! È stato davvero un campionato difficile sotto questo punto di vista. L’anno scorso bene o male le condizioni sono sempre state molto buone durante le gare, quest’anno invece è sempre stato diverso. Di solito a Barcellona e Misano c’è sempre il sole, poi magari passa la nuvola di Fantozzi come in Austria… Lì ci dobbiamo adattare.

A livello di campionato, tu ti eri posto da subito l’obiettivo e Torres s’è visto immediatamente in lotta. Casadei è arrivato dopo, te l’aspettavi?

Mattia è sempre stato un pilota molto veloce, l’unico italiano che ha sempre fatto podi e vinto gare, non è una sorpresa. Diciamo che in questi anni ha sempre avuto un po’ di alti e bassi, anche quest’anno in realtà, ma la variabile è che non è stato solo lui ad averli. L’unica cosa è che non si è mai giocato il campionato fino ad oggi, quindi sicuramente dovrà gestire la pressione in una situazione nuova.

Siete in tre in alto, matematicamente però anche altri possono giocarsela. Vedi possibile l’inserimento di qualcun altro?

Finché la matematica c’è bisogna sempre considerare tutti. Sulla carta ti dico però che siamo in tre perché siamo quelli che possono vincere gare. Vero che può sempre succedere di tutto, con qualcun altro che magari può vincere una gara, ma sono exploit che succedono una volta all’anno, magari perché in quella gara lì sono particolarmente in forma. Ma non mi aspetto altri in lotta per il campionato.

Foto: Team MotoE FELO Gresini Racing

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