30 Maggio 2023

MotoE, Andrea Mantovani: “Manca il giro secco, ma sono carichissimo”

Andrea Mantovani è tornato in MotoE, com'è andato il primo weekend del 2023 a Le Mans? Ecco cosa ci ha raccontato.

andrea-mantovani-motoe-le-mans-2023

Un incidente in Gara 1, il 6° posto in Gara 2 a Le Mans. Andrea Mantovani ha aperto così il suo ritorno in MotoE, stavolta con i colori RNF Team. Rispetto ai precedenti, non solo il 2021 ma anche le sostituzioni del 2022, ci sono state tante novità, dalla Ducati V21L (come tutti, provata solo nei test) al format rinnovato. Un fine settimana di apprendimento, con qualche intoppo, ma nel complesso Mantovani lo valuta positivamente. Il prossimo evento sarà al Mugello, proprio la settimana dopo la tappa Supersport a Misano, con il chiaro obiettivo di crescere assieme a Evan Bros. Prima di allora però ecco il suo racconto del weekend al Circuito Bugatti.

Andrea Mantovani, com’è stato il ritorno in MotoE?

Il weekend di Le Mans è stato abbastanza positivo, ma anche difficile. Abbiamo cercato di fare del nostro meglio, portando a casa il miglior risultato possibile. Le condizioni della pista però… Non so spiegarmi di preciso il motivo delle tante cadute di anteriore.

Può essere stato a causa delle basse temperature, oppure le gomme, o altro?

Non so dire. Come temperature, a parte il turno delle 8:30, era anche abbastanza gradevole. A sensazione sulla moto poi non ho mai avuto problemi di anteriore, anche a Barcellona ero tra quelli che non si sono lamentati, non ho avuto difficoltà. Purtroppo però Gara 1 è andata così, mi sono ritrovato per terra… La stessa identica caduta di Ferrari in qualifica. In Gara 2 invece abbiamo solo cercato di portarla a casa in gestione: ho spinto ma senza esagerare, volevo prendere quello che si poteva.

Partiamo dall’inizio: raccontaci dei vari turni a Le Mans.

Nelle prove libere 1 sono entrato e ho fatto il 4° tempo, nelle FP2 ho fatto una modifica che si è rivelata errata e non sono riuscito a fare un buon tempo, quindi mi sono ritrovato in Q1. Lì invece sono entrato, ho spinto forte e ho fatto il primo tempo, un 1:41.2 per passare il turno. In Q2 peccato per due motivi: le condizioni incerte con la pioggia, la moto poi che era in ricarica, impedendomi quindi di entrare assieme agli altri ed avere quindi un riferimento. Quando poi ho deciso di fare il giro più tirato è finita la batteria… Una serie di cose che non si sono incastrate perfettamente, ma alla fine conta che siamo andati sempre in progressione e sappiamo che ci siamo anche noi.

Quindi tra Q1 e Q2 non c’era abbastanza tempo per ricaricare tutta la batteria?

Purtroppo no. Ci sono tempi molto ristretti, fai la ricarica veloce ma non basta per la moto. Per questo motivo non sono riuscito ad entrare assieme agli altri: con le moto tutte uguali è utile osservare, magari prendere una scia, per fare un po’ meglio. Alla fine è stato un weekend di esperienza, dalla prossima volta saprò gestirla meglio.

Andrea Mantovani, com’è questa Ducati V21L?

Si è comportata in maniera eccellente, mi piace veramente tanto! Si guida molto bene, è un capolavoro Ducati. Forse la batteria è l’unico punto con cui fai un po’ fatica, ma perché si utilizzano ancora batterie a litio, quindi “standard”, ma appena riescono ad utilizzare altri tipi di batterie di cui hanno informazioni più sicure… Già adesso la moto è una bomba, si può fare veramente bene.

Tornando al fine settimana, hai citato il turno delle 8:30. Ma serve davvero?

In questa sessione avevo fatto la modifica per il secondo turno alle 12. Il discorso è che quando ci sono 10-15° C di differenza è un disastro, il carattere della moto cambia completamente. Entrare così presto è importante perché ti dai una sgranchita, ma se devi provare qualcosa o fare delle modifiche alla moto è meglio restare fermi al box. Ma serve a prendere un po’ le misure: nei primi giri, abituato alla 600 ed a tempi di frenata ridotti, vai lungo in tutte le curve! Alla fine piano piano ti abitui.

Ti aspettavi che i tre davanti facessero così tanto la differenza su tutti gli altri?

Sinceramente sono sorpreso, ma fino ad un certo punto. Quello che mi ha sorpreso di più però è stato il passo che è riuscito a tenere Ferrari in Gara 2, la costanza che ha mantenuto nonostante il Long Lap, rientrando poi in un modo incredibile. Mi ha sorpreso la messa a punto che è riuscito a trovare. Io invece partivo in 10^ posizione, di conseguenza al pronti, partenza, via, sapendo che si fa fatica a superare con quella moto, prendi tre secondi e mezzo nel primo giro… Non si può fare un confronto con chi era davanti. Poi magari ti ritrovi a girare come loro, ma sono già scappati e la gara è andata.

mantovani-motoe-le-mans-2023

Andrea Mantovani, un “problema” quindi è stato anche il piazzamento in griglia.

Mi è successo anche in Supersport a Barcellona. Ad un certo punto in Gara 2 giravo come il 5°, però ero indietro! Finché parti dietro, con questi livelli così tirati… Bisogna partire ben più avanti, sennò quello che perdi all’inizio ti condiziona e rimani lì. A meno che tu non sia talmente superiore da recuperare.

Insomma, manca il guizzo nel giro secco. Secondo te come si può sistemare questo punto?

Non è facile. Sicuramente il giro secco adesso è una caratteristica che mi manca, mentre c’è chi riesce a concretizzare quei 3-4 decimi che permettono di partire più avanti. Come migliorare? Sicuramente i chilometri aiutano, per prendere più consapevolezza del mezzo e portarlo sempre più al limite. Ma è un momento così, nella mia carriera ho avuto anche momenti in cui riuscivo a fare un gran tempo già al secondo giro.

Andrea Mantovani, come ti trovi con la tua squadra?

Mi hanno sorpreso per la loro umanità, sono davvero delle persone speciali con cui mi trovo veramente molto bene. So di avere una grandissima responsabilità nei confronti del team, ovvero di portarli a vincere ed essere là davanti. Loro fanno sempre il 110% per mettermi molto tranquillo ed a mio agio. Nonostante abbia chiesto scusa per l’errore di Gara 1, mi hanno trasmesso una tranquillità incredibile: sanno che ci sto mettendo tutto, ma queste sono le gare e purtroppo l’errore capita. Ma si va sempre avanti perché loro credono in me.

Il prossimo round MotoE è al Mugello, tappa sempre molto sentita per un pilota italiano, giusto?

È la tappa di casa, ma soprattutto arriveremo col buonissimo ricordo del 2022, avevo fatto una super gara. Chiaramente l’obiettivo di qualsiasi pilota è quello di vincere! Aspettative non ne ho, ma cercherò sempre di fare il massimo e divertirmi, sicuramente il risultato arriverà. Sono davvero carico e motivato sia per la squadra che per me stesso, per il lavoro che sto facendo.

Contando magari anche su una maggiore presenza di pubblico quest’anno.

Io lo spero tanto! Arrivo da un Le Mans, con un popolo francese strepitoso per dire poco: dalla mattina fino alla notte a tifare, per un pilota è qualcosa di magnifico. Spero sia altrettanto al Mugello, visto che dicono che lì non si dorme! Di solito c’è sempre tanta affluenza, un mucchio di gente che fa casino anche durante la notte, quindi ci spero tanto. Anche perché adesso c’è proprio da divertirsi a guardare le gare: tutti sono ad un livello altissimo ed ipercompetitivi, può vincere chiunque.

Andrea Mantovani, arriverai poi dal round Supersport a Misano, un doppio appuntamento italiano.

Sì e sono carichissimo! Era quello che volevo fare quest’anno e sono riuscito ad ottenerlo, grazie alla fiducia di due bellissimi team. Spero di ricambiare con belle prestazioni da qui fino a fine stagione. Quello che mi auguro maggiormente infatti è continuare a progredire, creando buone fondamenta per essere competitivo e stare sempre lì davanti.

Lascia un commento