12 Novembre 2020

ESCLUSIVA Jaume Masiá: “Attacco totale nelle ultime 2 gare”

Jaume Masiá matematicamente in corsa per il titolo Moto3 a due gare dalla fine. Nonostante una stagione altalenante, il pilota spagnolo ci crede ancora. L’intervista.

Solamente 24 punti separano Jaume Masiá dal leader della classifica mondiale Moto3 Albert Arenas a due gare dalla fine. Il pilota del team Leopard Racing è ancora in piena corsa con 50 punti da assegnare, nonostante una stagione altalenante e un calendario compresso che non hanno sicuramente aiutato il suo processo di adattamento alla Honda.

Masiá è passato da KTM ad Honda proprio quest’anno dopo tre campionati corsi con la casa austriaca. Il suo percorso di crescita in sella alla Honda Moto3 non è stato rapido come tanti potevano aspettarsi. Dopo 13 gare disputate il bottino di Jaume recita 2 vittorie (entrambe ad Aragón) e 1 podio (Red Bull Ring), ma anche tre “0” molto pesanti.

Nel futuro del pilota spagnolo c’è Red Bull KTM Ajo dove ritroverà l’amica KTM con la quale ha esordito nel mondiale e corso la maggior parte del tempo. Il compagno di squadra dovrebbe essere Raul Fernández, ma le ultime voci parlano di una promozione in Moto2. Ad ogni modo Masiá non ci pensa e si concentra sul finale mondiale: sogna di poter conquistare il titolo, come ci ha confessato lui stesso.

Jaume, prima di tutto come stai?
“Tutto bene, mi sono solo fatto un po’ male al piede, ma la maggior parte del dolore è nel cuore rispetto al fisico [Masiá è caduto nella gara di pochi giorni fa, ndr].

Come giudichi questa stagione?
“Molto dura: l’obiettivo con Leopard era fare dei risultati e lottare da subito dell’anno per il titolo, ma inizialmente le cose non sono andate nel verso giusto. Abbiamo lavorato tanto e alla fine siamo arrivati a Valencia ancora in gioco per vincere il mondiale. Complessivamente è stata una stagione molto difficile, ma non è andata così male”.

Dopo un inizio altalenante ti aspettavi di essere in corsa per il titolo?
“Sinceramente non credevo di potermi giocare il mondiale a questo punto. Dopo le prime 4/5 gare pensavo di essere quasi fuori e nei miei pensieri non c’era il campionato. L’obiettivo da quel punto è stato soltanto trovarmi bene con la moto e sfruttarla al meglio per vincere delle gare e conquistare dei podi”.

Da cosa pensi che siano derivate le difficoltà ad inizio stagione?
“Non abbiamo avuto un setup con cui mi sia trovato bene da subito. Magari ci sono state delle piste che ci hanno avvantaggiato rispetto ad altre, ma in certi circuiti ho fatto tanta fatica a trovarmi bene sulla moto. Nelle ultime gare invece siamo riusciti a sistemare un po’ meglio il tutto e siamo riusciti ad essere costanti, un fatto che ci ha permesso di essere ancora in corsa per il titolo”.

Ed è arrivata la doppia vittoria ad Aragón. Ti sei pentito in quel momento della scelta di passare in KTM nel 2021?
“Il pensiero di avere preso la decisione sbagliata c’è stato, lo devo ammettere. Vincere due gare di fila in quel modo è stato davvero bello e abbiamo messo la testa al campionato. Alla fine dei conti però sono convinto di ciò che ho scelto per il mio futuro”.

Quali pensi che siano le differenze maggiori tra KTM e Honda?
“Con KTM avevo fiducia in staccata e rispetto ad Honda è un passo in avanti quando ti trovi con i freni nell’entrata di curva. D’altro canto Honda invece è una moto abbastanza stabile. Le prestazioni tra le due alla fine sono simili, sia con KTM che con Honda si possono vincere dei mondiali e lo si è visto. Di conseguenza più che di differenze tecniche penso sia più adeguato parlare di feeling e sensazioni diversi sulle due moto”.

Torniamo al finale di stagione: Valencia e Portimao. Andrai all’attacco?
“Cercherò di vincere e poi vedremo cosa succederà a Portimao. Nel caso in cui ci stessimo giocando qualcosa e fossimo in una buona posizione allora ci penseremo, ma i mondiali si conquistano vincendo le gare. Conseguentemente il nostro obiettivo sarà vincere le ultime due gare che rimangono”.

Domanda extra pista: meglio il paddock pre o post Covid-19?
“Assolutamente meglio quello precedente alla pandemia! Adesso è tutto troppo vuoto: prima nel paddock trovavi persone che ti davano messaggi di forza o magari ti chiedevano delle foto, è una cosa che fa sempre tanto piacere. Non ho dubbi, preferisco al 100% il paddock come era prima che il Covid-19 cambiasse tutto”.

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