29 Febbraio 2020

Superbike, Tom Sykes non ci sta: “Rea troppo lento, non potevo evitarlo”

Il pilota BMW respinge le accuse di Rea. "Si è bloccato in traiettoria, non potevo fare niente per evitarlo. E neanche lui fa troppi complimenti..."

Tom Sykes

Tom Sykes è finito all’indice per lo speronamento che ha mandato Jonathan Rea nella sabbia al primo passaggio dalla Lukey Height. “Guida così, l’ha sempre fatto e lo farà di nuovo, anche a Brno nel 2018 ero caduto per colpa sua” è stata l’accusa del campione mondo. Il pilota della BMW però non ci sta. “Se volete, venite pure a controllare la mia velocità d’ingresso in quella curva” è stata la difesa di Tom. “Rea è entrato pianissimo, non sapevo più dove andare. Non potevo fare niente per evitare il contatto.

“VOLEVA SALVARE LA GOMMA”

Tom Sykes è entrato ancora più nei particolari. “Capisco che volesse tenere bassa la temperatura del fianco sinistro della gomma, ma entrare così piano non è normale, per giunta al primo giro. Temevo un incidente ben peggiore. Ho tentato di piegare più che potevo, così alla fine l’angolo d’impatto è stato modesto. Potevamo cadere entrambi. Questo è uno sport dove non è piacevole andare addosso agli altri piloti, non l’ho fatto deliberatamente. Ma non potevo far niente per evitare l’impatto. Rea può dire quello che vuole, è suo diritto. Ma anche lui non scherza: alla curva due ha spinto fuori linea me e Toprak, alla tre sono stato costretto ad allargare la traiettoria…”

“LA GOMMA E’ CALATA DI BRUTTO”

Dopo l’episodio, ho preso il mio ritmo, sono rimasto agevolmente in testa senza esagerare. Ma all’undicesimo giro la gomma è calata di colpa, non me lo aspettavo. Non avevo più grip. Mi resta la soddisfazione della pole, con la copertura da qualifica la BMW è davvero straordinaria. Festeggiare la cinquantesima pole è stato molto bello”

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