Superbike Portimao: Jonathan Rea, lo sprint vincente
Il Cannibale si mangia anche la gara sprint precedendo un Alvaro Bautista veloce ma partito male. Adesso i punti di vantaggio sono 96

Jonathan Rea, chi altri? Il Cannibale ha portato a casa anche la Superpole Race, nono successo di fila a Portimao, ottovolante portoghese sul quale è imbattuto dal lontano 2014. Alvaro Bautista avrebbe avuto il passo per constrastare il leader del Mondiale, con la sua Ducati che sul rettilineo è un autentico razzo. Ma lo spagnolo si è tarpato le ali in partenza. E’ stato troppo cauto alla prima curva che gli è stata fatale due volte nelle ultime gare, e ritrovandosi in nona posizione ha impiegato tutti i dieci giri in programma per rimontare fino ad intravedere la sagoma della Kawasaki. Ma ormai era troppo tardi. Il vantaggio nel Mondiale sale a 96 punti.
REA SUL VELLUTO
Per Jonathan Rea invece le gare di questa seconda parte di Mondiale si snodano come corresse sul velluto. Partenze perfette, eccezionale gestione delle gomme e via sempre più veloce alla conquista del quinto Mondiale, che a questo punto sembra davvero ad un passo. Tra l’altro il Cannibale, undicesima vittoria in stagione, “rischia” anche di abbattere il primato di quattordici centri del grande rivale. Alex Lowes, a lungo dietro Jonathan Rea, nei due giri finali è stato azzannato da Alvaro Bautista vedendo sfilare la Ducati a fianco della sua Yamaha come fosse ferma. In gara 2 la Kawasaki #1 ripartirà dalla pole, ma Alvaro Bautista sarà a suo fianco, invece che in seconda fila. E’ l’occasione ideale per provare a scalfire il dominio del Cannibale. Il via alle 15:00
TOPRAK RIALZA LA TESTA
Anche Toprak Razgatlioglu (quarto posto) avanza in griglia, dopo aver piegato Leon Haslam e un Michael van der Mark più spento di quello che sabato era andato sul podio. Tom Sykes, partito di nuovo a razzo, è finito settimo: la BMW accusa cali di aderenza anche in gare di appena dieci giri. La nota stonata Ducati è stato Chaz Davies, precipitato in un’anonima decima posizione dopo il bel secondo posto della vigilia. Il gallese dovrà scattare in quarta fila. Poca gloria per gli italiani: Michael Rinaldi è finito undicesimo, due posizioni davanti ad un Marco Melandri che sta chiudendo la sua prestigiosa carriera come quasi non ci fosse.
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