4 Giugno 2023

Superbike Misano: Alvaro Bautista non si tocca, ora corre contro la storia

Ancora una galoppata solitaria per lo schiacciasassi spagnolo, nessuno come lui in quest'epoca delle derivate dalla serie

Superbike, Alvaro Bautista

Sabato notte, dopo la perentoria affermazione in gara 1, Alvaro Bautista ha fatto passerella per i vent’anni di monogomma Pirelli insieme ad altri grandissimi del passato Superbike. Lo spagnolo ha diviso la scena, fra gli altri, con Troy Bayliss, Max Biaggi e Troy Corser, assi capaci di vincere gare e Mondiali a raffica. Forse ci vorrebbe qualcuno di questi per mettergli apprensione, perchè i piloti di oggi li sta stracciando senza pietà. Gara 2 è stata la copia conforme della sfida del giorno prima: un lotta serrata, ma solo contro il cronometro. Toprak Razgatlioglu stavolta è stato molto aggressivo in partenza, ma al ducatista è bastato un giro e mezzo per rimettere le cose a posto. Con la pista libera, la Ducati #1 è fuggita via, ben presto invisibile per tutti gli altri. Anche per la Yamaha campione del Mondo di due anni fa. Poi Bautista è tornato sulla Ducati e da allora non ce n’è per nessuno.

Immaginate se….

Si parla tanto di regolamenti tecnici, del peso piuma di Bautista, ma lo strapotere è tale che ogni argomento venga utilizzato per ridimensionare la classe cristallina di questo pilota per tanti anni di MotoGP ingiustamente sottovalutato fa storcere la bocca. La Ducati che strapazza i giapponesi, senza Alvarito sarebbe in balia delle onde. Michael Rinaldi, sulla pista di casa, ha rovinato il bilancio buttandosi via in curva 1 mentre stava giocando duro contro Toprak Razgatlioglu. L’indipendente Axel Bassani, che pur gestito da Motocorsa ha l’identica Panigale V4 R di Bautista, è finito sul podio ma pagando ben 18 secondi, cioè quasi uno al giro. Di contro, immaginate se l’anno prossimo, insieme al confermatissimo spagnolo, Ducati aggiungesse un altro ex MotoGP come Johann Zarco o, soluzione ancora più evocativa, l’Andrea Iannone di ritorno. Non bisogna solo saper fare le moto, ma anche affidarle ai cavalli giusti. Bautista era il pallino di Dall’Igna già ai tempi del Mondiale 125GP, nel lontano 2006, adesso ancora di più.

Danilo Petrucci stringe i denti

Alvaro Bautista si è concesso un ultimo giro da trionfatore, salutando il pubblico all’ultimo passaggio davanti alle tribune del Carro stracolme di gente. Adesso sono 46 vittorie in 148 gare, 14 in questa stagione in 15 sfide, meglio ancora della serie d’oro inizio 2019. La Ducati festeggia il 37° trionfo a Misano, fra le ovazioni del pubblico. Dicono che il dominio di un pilota solo stanchi, in realtà le serie vincenti sono il toccasana di ogni sport, Superbike compresa. Mentre Alvarito vola, gli altri arrancano. Di Bassani abbiamo detto, il podio casalingo è una bella consacrazione per l’arrembante veneto. Danilo Petrucci invece ha dovuto raddrizzare un week end tremendo stringendo i denti. Meno di un’ora prima del via era al centro medico, con dolorose contusioni ad anca e coscia destra ricordino della collisione nella Sprint con Iker Lecuona. Com’abbia fatto a partire, e arrivare settimo, lo può sapere solo il santo protettore dei piloti…

Prossima fermata: Donington

Il Mondiale Superbike adesso si prende quasi un mese di pausa, lasciando spazio alla MotoGP che nel prossimo fine settimana infiammerà le colline del Mugello. Il sesto round delle derivate dalla serie si correrà a Donington Park, il 1-2 luglio prossimi. E’ la prima tappa di un trittico estivo che comprende anche l’attesissimo appuntamento di Imola (15-16 luglio) e il round della Repubblica Ceca che si correrà a Most (29-30 luglio).

“58” il racconto illustrato ispirato allo straordinario Marco Simoncelli, su Amazon

Lascia un commento