3 Ottobre 2021

Superbike, Jonathan Rea: “Toprak pericoloso, ma non sono piagnucolone”

Jonathan Rea incassa il duro colpo di gara-1 a Portimao e vede allontanarsi il Mondiale Superbike. Ma ha qualcosa da ridire su Toprak Razgatlioglu.

Superbike, GP Portimao 2021

La bagarre tra Jonathan Rea e Toprak Razgatlioglu nel primo round Superbike in Portogallo ha acceso gli animi. La sfida ha sicuramente entusiasmato gli appassionati incollati davanti alla TV con il fiato sospeso. Ma quanto accaduto una settimana fa a Jerez spinge ad una riflessione.

Il campione della Kawasaki incassa il colpo e si complimenta con il rivale per il trionfo che lo proietta sul trono iridato. Non senza sottolineare lo stile di guida troppo aggressivo del pilota turco. “Non voglio lamentarmi perché sono già stato chiamato piagnucolone. Ma sono pronto anche a rimboccarmi le maniche“, ha detto Jonathan Rea. “Può allenarsi sulla sua pista di go-kart in Turchia, io sono cresciuto nel motocross ed è dura anche lì. Però c’è un limite. E noi guidiamo motociclette pesanti. Non puoi venire da miglia di distanza per iniziare una manovra“.

La sfida continua

Toprak è riuscito nell’intento di innervosire il sei volte campione del mondo. Ha spinto anche oltre il limite, in maniera cinica, frenando tardi come se non ci fosse un domani. Il week-end di Portimao può decidere le sorti del campionato Superbike. “Non voglio offendere Toprak o il suo stile di guida. Sta facendo un buon lavoro, ma non sta guidando entro il suo limite. A volte supera il suo limite. Non voglio lamentarmi troppo, perché sono pronto a combattere così. E combatterò così“, ha aggiunto Jonathan Rea. “Posso stringergli la mano e non mi lamento. Ma posso anche rilasciare il freno e appoggiarmi a lui. L’ha fatto con me alla curva 13. Era molto determinato a sorpassarmi“.

Al quinto giro il nordirlandese è finito nella ghiaia, evidentemente sotto pressione. Ma anche Scott Redding ha avuto da ridire sul modo di guidare del pilota Yamaha, con cui si è ritrovato a combattere fino al traguardo. “Non potevo dettare il mio ritmo perché dovevo respingere le manovre kamikaze ogni volta.  Sono stati giri frustranti e sono caduto“, ha ammesso Rea. “La mia moto andava bene. Avevo la sensazione di poterla controllare bene, a parte i rettilinei su cui perdevo tempo“. Il GP di Portimao non è finito, ha ancora punti importanti da assegnare per la corsa al titolo Superbike. E sicuramente ne vedremo ancora delle belle.

Jonathan Rea “In Testa, la mia autobiografia” In vendita anche su Amazon Libri

Lascia un commento

1 commento

  1. Max75BA ha detto:

    …per la serie le generazione dà fastidio…