2 Luglio 2021

Superbike: Ecco chi è Garrett Gerloff, è il cowboy gentile

Garrett Gerloff ha chiuso al comando il venerdi Superbike a Donington, dove non aveva mai girato. Ecco chi è il talento di GRT Yamaha che arriva dal Texas

Garrett Gerloff, Superbike

Chi conosceva Garrett Gerloff per averci lavorato a fianco nel 2019 nella Superbike Usa non aveva dubbi: il texano, 26 anni, è un talento. “Vi farà divertire, è un pilota in gambissima” era stata la presentazione di Vittorio Bolognesi, ingegnere ex Ferrari, vecchia conoscenza del paddock Superbike a fianco di Troy Corser e altri fuoriclasse. Oggi  Bolognesi vive in Michigan e dirige le attività americane di Marelli, sia moto che auto, al massimo livello. “Nel 2019 era approdato in Yamaha ufficiale, a fianco del pilota di riferimento, Cameron Baubier” racconta Bolognesi. “Era partito troppo carico, quindi nella prima parte di campionato ha fatto errori. Ma poi ha preso il ritmo e ne ha vinte quattro, finendo terzo in campionato.”  Ricorda qualcosa: anche in questa sua seconda stagione iridata Garrett è stato troppo  esuberante all’inizio. Al Motorland Aragon è finito addosso a Jonathan Rea, cercando di infilare all’interno il vincitore degli ultimi sei mondiali. La gara dopo, all’Estoril, ha preso in pieno Michael Rinaldi, rovinando la prestazione di entrambi. Adesso si è dato una calmata. Veloce, sempre più sicuro delle proprie possibilità. Se fosse lui l’anti Rea?

Figlio di papà, ma modesto

Gerloff è figlio di un ricco commerciante di auto di lusso ad Houston, ma è lontanissimo dallo stereotipo del texano ignorante e pieno di sè. Ha vissuto per diversi anni in Spagna e parla un ottimo castillano: ha capito subito che conoscere la lingua di chi comanda avrebbe aiutato. Conosce  un pò tutta l’Europa e gli piace. Garrett è un ragazzo gentile  che ha fatto innamorare al primo colpo il  team GRT, struttura con base operativa a Terni. E’ arrivato al posto di Marco Melandri, portando freschezza, entusiasmo e fame, tantissima fame. Lo stesso desiderio di successo che accomuna il titolare, Filippo Conti, e il suo braccio destro Mirco Giansanti, ex del Motomondiale. Un mix di competenze e talenti che, in appena due stagioni di top class, si è guadagnata la fiducia di Yamaha Europa. Gerloff l’anno passato aveva la Yamaha 2019, adesso ha l’ultimo step di sviluppo e l’appoggio ufficiale. Il capo tecnico è Les Pearson, uomo di fiducia Yamaha, da vent’anni sulla breccia fra 500GP, British Superbike e mondiale.

Che tipo di pilota è?

“E’ uno di  quelli che non ci stanno a pensare tanto su, apre il gas e via” racconta Vittorio Bolognesi.  “Ha una guida completa, decisa: entra fortissimo, si butta dentro senza pensarci tanto. E’ molto forte nei duelli ravvicinati”. Tecnicamente di cosa ha bisogno? “E’ arrivato nel Mondiale con il vantaggio di conoscere bene la Yamaha, perchè le specifiche del MotoAmerica sono simili. Quando correva negli Usa ha trovato in fretta un set up base ed è andato avanti con quello. Riguardo l’elettronica, usa controlli molto leggeri.” 

Pronto per la MotoGP?

“Ci rivedremo presto” è stato il saluto di Razlan Razali alla fine dell’apparizione in top class ad Assen, in sostituzione dell’infortunato Franco Morbidelli. Con Toprak Razgatlioglu bloccato in Superbike dalla stessa Yamaha per altri due anni, è proprio Garrett Gerloff il più serio candidato ad ereditare la M1 di Valentino Rossi. Intanto a Donington, tracciato che non aveva mai visto, ha chiuso il venerdi davanti a tutti (qui i tempi). Dare paga a Jonathan Rea lìdentro con appena 90 minuti di prove non è da tutti. I prossimi due giorni è attesa pioggia, Garett Gerloff come va sul bagnato? “Non mi fa paura, me la cavo” assicura. “Però Donington in queste condizioni avrà poco grip, spero che non diluvi”. Allacciate le cinture, il cow boy gentile ci farà trepidare.

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