3 Luglio 2023

Superbike: Danilo Petrucci che torna sul podio è una storia bellissima

Il maratoneta e scrittore Giuliano Pugolotti ha commentato il podio ottenuto da Petrucci a Donington Park.

Danilo Petrucci Superbike Donington podio

Finalmente Danilo Petrucci ha conquistato il suo primo podio nel Mondiale Superbike. Ci è riuscito in Gara 2 a Donington Park, dove è stato veloce e ha confermato i miglioramenti già intravisti a Misano Adriatico. Aveva accarezzato la possibilità di arrivare terzo anche in Gara 1, però avrebbe dovuto rischiare troppo per superare Jonathan Rea e ha preferito accontentarsi.

Invece, nell’ultima manche aveva il ritmo per prendersi la posizione e mantenerla. Una grande soddisfazione per lui e per il team Barni Racing, che non saliva sul podio addirittura dal round in Argentina del 2018. Allora c’era ancora la Ducati Panigale R bicilindrica e a guidarla c’era Xavi Fores. Vedremo se Petrux e la squadra di Marco Barnabò riusciranno a ripetersi nel resto del campionato SBK 2023.

Superbike, Pugolotti commenta il podio di Petrucci a Donington

La prestazione di Petrucci in Inghilterra ha emozionato tanti tifosi. Tra questi anche Giuliano Pugolotti, maratoneta e scrittore, che ha commentato con delle belle parole l’impresa del pilota ternano:

Bello, bello, bello. Come fai a non volergli bene a Danilo Petrucci. La sua è la storia che fa felice chi ama lo sport e chi stravede per il motociclismo. E’ l’eroe buono, quello che è stato spesso preso a schiaffi, ed ogni volta risorto. Genuino, ruspante e diretto, bello così con quel barbone che lo allontana dal mondo finto e fighetto che viviamo. Uno che quando parla mischia sentimenti, emozioni, tecnica, corse, ricordi. Te lo credo che lo rivogliono in America. Là che in fatto di comunicazione la sanno lunga hanno visto giusto.

In fondo Petrucci è l’interprete sportivo che ricorda i film di Rocky Balboa. Non avrà il talento di Marquez, ma sa buttare il cuore oltre l’ostacolo come nessuno. E sa resistere in un mondo che brucia tutto e dimentica in un lampo. Dieci podi, due vittorie non sono state sufficienti per un posto in MotoGP. Se n’è andato in silenzio, poi la Dakar (chi l’avrebbe immaginato) il Moto America e infinite qui di ritorno con un team privato. Rocky Danilo, sembrava finito, messo in un angolo ed invece eccolo qui. Con quello stile tutto suo. Braccia larghe ad impugnare i mezzi manubri come le corna di un toro e poi giù duro a gas pesante. Tecnica e cuore.

Come fai a non ringraziare Rocky Danilo, uno pronto a soffrire quando c’è da soffrire, a combattere quando c’è da combattere. Lo ricordo in quel video di ritorno da Le Mans la seconda vittoria in MotoGP. Lì emerge tutta la spontaneità del suo mondo. Sembra un”eternità era solo 2020, Di notte davanti alle Acciaierie di Terni, un gruppo di appassionati a fargli festa. Fumogeni, clacson, hip hip urrà. Per palco il cassone di un furgone dei muratori. E poi Danilo bello come il sole sorpreso di tanta festa che esce con: pensavo c’era uno sciopero degli operai delle acciaierie. C’è bisogno di questo. C’è bisogno di storie come queste. C’è bisogno come il pane di uno così. Ricordatelo motociclismo“.

Foto: Barni Spark Racing Team

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