5 Maggio 2023

Superbike Catalunya Prove 2: Bautista se li mangia anche con meno giri

Ducati depotenziata ma sempre velocissima: Alvaro Bautista è imprendibile come prima, Rea e gli altri inseguono

Alvaro Bautista, Superbike

La Ducati è stata depotenziata dai commissari Superbike, nel tentativo di complicare i piani del vincitutto Alvaro Bautista. Ma tolti 250 giri motore, niente sembra cambiato. Alvaro Bautista ha dominato le seconde libere del round Mondiale in Catalogna, svettando sul giro secco e compiendo una simulazione di gara a passo di carica. La marca italiana ha ribadito il concetto con Michael Rinaldi, che qui ha ritrovato verve completando la beffa.

Ducati volante in condizioni gara

Rispetto al turno del mattino, che aveva visto svettare Rinaldi (qui i tempi), al pomeriggio si è girato nelle medesime condizioni di temperatura attese per le due gare lunghe (20 giri) del week end: 28° C aria e 49 °C d’asfalto. Invece di rallentarne il passo, il caldo ha messo le ali alla Panigale V4 R in versione ufficiale. Bautista nell’ultima uscita con gomma fresca ha stampato 1’41″486, migliore prestazione di giornata. Di questo passo il primato ufficiale di 1’41″135 stabilito dallo stesso spagnolo nella sprint del settembre scorso pare destinato a crollare. Ricordiamo che qui la Pirelli introduce per la prima volta una gomma anteriore SC0, soffice: per chi riuscirà a sfruttarla sarà un asso nella manica. Il sospettato porta il numero 1…

Che simulazione di gara!

Bautista è rimasto in pista per 17 giri filati, tenendo un passo di 1’42” molto basso, fuori portata per tutti. Eccetto, forse, Michael Rinaldi, che con la moto gemella però non ha fatto sequenze così lunghe. Nell’ultima uscita Alvarito ha compiuto cinque giri, nel range 1’41″4-1’41″9, che potrebbe essere il passo riferimento della gara corta, che però si correrà alle 11:00 quindi con pista più fresca. Bautista è arrivato in Catalogna sulle ali dell’entusiasmo di otto vittorie in nove gare. Giovedi ha annunciato il rinnovo Ducati e da una volta acceso il motore, ha inquadrato un’altra tripletta. Il Montmelò è il giardino di casa, lo scorso settembre non lasciò niente agli altri e il week end pare aver imboccato l’identica direzione. In barba alla riduzione dei giri, che non serve ad altro che a scatenare polemiche.

E gli altri?

Come potete osservare dalla classifica combinata qui sotto, Bautista è stato l’unico pilota a migliorarsi rispetto al mattino in condizioni di pista bollente. Jonathan Rea, nonostante lo sprint finale, in FP2 si è beccato sei decimi. Peggio ancora Toprak Razgatlioglu che nello stesso turno si è ancorato in 1’42″640, a distanza siderale dalla vetta. Gli altri non pervenuti, o quasi. Sì è distinto Dominique Aegerter, con la Yamaha satellite, 1’42″305, mentre con la R1 ufficiale Andrea Locatelli è finito nella sabbia alla curva 5. Anche le Honda restano nel limbo: qui qualche mese fa Iker Lecuona scattò in pole, stavolta pare assai più difficile anche sul giro secco. Passa il tempo, ma invece di avvicinarsi, le avversarie sembrano sempre più lontane dalla Ducati.

Foto: Silvio Tosseghini

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