26 Marzo 2022

Superbike: BMW in affanno, Scott Redding c’è da preoccuparsi?

Nella prima giornata di test Superbike al Catalunya Circuit tanti problemi in casa BMW. Scott Redding, uno dei top rider, per adesso brancola nel buio

Scott Redding, Superbike

BMW ha girato meno rispetto alle concorrenti Superbike, ma il bilancio della prima giornata di test al Catalunya Circuit è in ogni caso allarmante. I progressi tecnici sbandierati durante l’inverno ancora non si vedono e il cronometro piange. Scott Redding ha chiuso in undicesima posizione, con 1’42″013, cioè un secondo e due decimi distante dal capofila Alvaro Bautista con la Ducati che fino a pochi mesi fa era del britannico. In uno schieramento così ravvicinato, con tutti i migliori racchiusi in meno di un secondo, il divario solleva parecchi dubbi.

Il piatto piange

Redding ha preso in mano da poco la M1000RR ma Eugene Laverty che la guida da due anni ha fatto solo qualche millesimo meglio. L’altro pilota satellite, Loris Baz, è caduto rovinosamente al mattino, demolendo la moto. Non c’era niente da aspettarsi da Ilya Mikhalchik, sostituto in corsa dell’infortunato Michael van der Mark. L’ucraino guida da anni la BMW ma in configurazione Endurance, cioè con specifiche molto diverse dalla versione Superbike. Per lui è stata semplicemente una giornata di apprendimento.

Non si intravedono progressi

Passano gli anni, ma dal rientro ufficiale del 2019, BMW non ha fatto l’atteso salto di qualità. L’arrivo di Scott Redding per adesso non ha impresso al progetto la svolta che i vertici dell’azienda si aspettavano. Anzi con un pilota di questo peso tecnico, che con la Ducati si è giocato due volte il titolo finendo terzo e secondo, le responsabilità e la pressione aumentano in maniera esponenziale. Si riteneva che avere a fianco del team interno un’altra struttura satellite potesse accelerare gli sviluppi, ma con Loris Baz e Eugene Laverty dislocati con il team MGM-Bonovo, pare che la confusione sia ulteriormente aumentata. Laverty a fine sessione non ha nascosto il disappunto. “Avrei dovuto provare tante novità, ma non sono pronte, per cui ho girato con la moto vecchia equipaggiata dal nuovo motore” ha raccontato l’irlandese. A due settimane dal via mondiale non sono parole rassicuranti.

Redding, come se ne esce?

Questa, probabilmente, è la domanda che ricorre nella testa del pilota britannico. L’esame di riparazione saranno le due giornate finali di test, lunedi 4 e martedi 5 al Motorland Aragon. Ma il venerdi successivo il cronometro comincerà a fornire i suoi spietati verdetti, e non ci si potrà più nascondere. Nel 2021 i responsabili BMW non hanno esitato a gettare la croce addosso a Tom Sykes, facendo notare quanto fosse veloce sul giro secco, ma poi inconsistente sulla distanza gara. L’arrivo di Scott Redding, pagato a peso d’oro, è stata presentata come la mossa decisiva. Ma su questo stesso circuito, pochi mesi fa, Sykes aveva proiettato la BMW in pole girando in 1’40″408. Il sospetto che il problema non fosse il pilota, ma di ben altra natura, prende sempre più corpo. Il Mondiale non è ancora cominciato, c’è tutto il tempo per cambiare rotta. Le premesse però non sono ideali.

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