Superbike, Argentina trasferta complicata: l’asfalto resta un dubbio
Il Mondiale Superbike sbarca in Argentina fra pochi giorni, trasferta complicata e costossissima. Ma in che condizioni sarà l'asfalto di San Juan?
Tra pochi giorni la Superbike affronterà la trasferta in Argentina. Sarà la prima gara fuori dall’Europa dopo lo scoppio della pandemia. L’ultimo week-end fuori dal Vecchio Continente risale al marzo 2020 a Phillip Island, la prima di una stagione ridotta a otto appuntamenti. Alcuni team si stano lamentando per le difficoltà di viaggio ed economiche: aerei cancellati, certificati consolari, test, assicurazioni. Da mesi sapevamo che sarebbe stato un grosso problema sotto tutti i punti di vista.
Limitazioni alle frontiere
L’Argentina ha chiuso le frontiere qualche settimana fa, consentendo l’ingresso a 600 persone al giorno. Una goccia nel deserto se si considera la vastità della nazionale. La carovana Superbike e Supersport conta quasi 1200 persone. Dorna ha dovuto firmare un accordo con il governo argentino per eliminare il limite dei 600 ingressi al giorno per il personale del paddock e i piloti. Inoltre è stato cancellato il vincolo della quarantena: se sei vaccinato ti fanno il tampone e via. Se non sei vaccinato bisognerebbe trascorrere due settimane di quarantena a proprie spese, un bel problema, perché ci sono persone non vaccinate nell’ambiente del WorldSBK, sembra anche alcuni piloti. Questo ha spinto la Dorna a chiedere al governo argentino di fare entrare anche i non vaccinati non quarantenati…
Carmelo Ezpeleta ha promesso che ci sarà una “bolla” di sicurezza: i piloti e il personale si sposteranno solo dall’aeroporto all’albergo e da qui al circuito con veicoli Dorna, per cui non andranno a contatto con nessun cittadino locale. L’Argentina ha chiuso un occhio su vaccini, limiti di ingresso e quarantena. Le compagnie aeree però hanno annullato quasi tutti i voli dal momento che la richiesta si è quasi annullata, quindi chi si è ritrovato il volo per Buenos Aires cancellato ha dovuto riprenotare.
Il singolo giornalista o fotografo un posto a bordo riesce a trovarlo, per un team di almeno venti persone è più difficile e i costi lievitano. Risultato: la trasferta argentina costerà il doppio di quanto preventivata, ed è un problema per i team. Dorna inoltre ha organizzato un volo charter da Buenos Aires a San Juan, ma chi sbarcherà il giorno seguente (mercoledì) si ritroverà in difficoltà.
Le condizioni del circuito
Sulla gara gravitano forti interessi economici e si dovrà svolgere a tutti i costi. Ma cosa troveranno i piloti? L’ultima gara Superbike risale al 2019, presumibilmente da due anni non ha girato quasi nessuno su questo asfalto. “Ci fidiamo dei report fatti dagli argentini. Prima della gara andranno i commissari della FIM che controllano le piste e ci baseremo su quelli“, ha sentenziato Gregorio Lavilla. Sarà una gara decisiva per il Mondiale, con Jonathan Rea, Toprak Razgatlioglu e Scott Redding che si contenderanno punto su punto, metro su metro. Servono condizioni ideali per garantire sicurezza e spettacolo.
D’altro canto Dorna fa il suo interesse come giusto che sia. In novembre la Superbike dovrebbe chiudere con l’Indonesia e anche su questo versante si profila un’altra bega. Si dovrebbe correre a Mandalika, nuovissimo tracciato allestito sull’isola di Lombok. Qui nel febbraio 2022 sbarcherà la MotoGP per i test invernali, la Superbike farà da apripista. Ma il tracciato è pronto? I servizi necessari per lo svolgimento di una tappa mondiale, probabilmente decisiva, sono già a posto? Chissà. Intanto, ad oggi, nessun team ha prenotato i voli….
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