25 Febbraio 2024

Superbike, Alex Lowes risorge: “Ho pianto all’ultimo giro”

Alex Lowes ritrova il sorriso: clamorosa doppietta con Kawasaki nella domenica di Phillip Island, tutta l’emozione di un momento atteso da quattro anni

Alex Lowes e Kawasaki ritrovano il sorriso: clamorosa doppietta nella domenica di Phillip Island, tutta l’emozione di un momento atteso da quattro anni

Partiamo da una premessa: i 4.445 metri di Phillip Island, storicamente, fanno storia a sé. Per le insidie dei suoi curvoni da percorrere ad altissima velocità, per l’elevato degrado degli pneumatici (vecchio o nuovo asfalto non fa differenza…). O, come nel caso di questo fine settimana, per delle gare “lunghe” stravolte dal pit stop obbligatorio. Anche se in pochi probabilmente, forse nessuno, avrebbero scommesso che a sbancare la domenica australiana sarebbe stato Alex Lowes. Tutt’uno con la propria Ninja ZX-10RR, il portacolori Kawasaki Racing Team ha battuto una lunga serie di attesi di protagonisti sia in Superpole Race che in Gara 2, spezzando il personale digiuno quadriennale.

Alex Lowes monopolizza la scena a Phillip Island

Phillip Island è un po’ il suo “parco-giochi”. Su questo tracciato salì sul gradino più alto del podio già nel 2020, al debutto coi colori di Akashi. In questa circostanza, tuttavia, ci ha messo tanto del suo perché l’attuale Verdona, in condizioni ottimali, non sembra il riferimento della griglia. Aleggiavano più dubbi che certezze attorno al progetto dopo la fine dell’epopea Jonathan Rea (che con la Yamaha in questo primo round non ha cavato un ragno dal buco…) e, mentre la new entry in squadra Axel Bassani continuava a catalizzare l’interesse dei più, il Campione BSB 2013 in Australia ha fatto… il Jonathan Rea! Primo venerdì, terzo tempo in Superpole, doppietta tra SP Race e Gara 2 e leadership di campionato a quota 50 punti. Di fatto gli è sfuggito soltanto il podio di Gara 1 (4°).

Ritorno alla vittoria

“Giornata incredibile! Era passato un sacco di tempo dall’ultima vittoria… all’ultimo giro stavo piangendo” ha ammesso euforico l’originario di Lincoln, al quarto successo in carriera nel Mondiale Superbike. “I ragazzi hanno fatto un lavoro fantastico per tutta la settimana. Sono davvero, davvero, davvero contento. La prima parte di Gara 2 è stata caotica. Sono rimasto un po’ imbottigliato, poi la moto di Razgatlioglu è andata in fumo proprio davanti ai miei occhi invece Rea è incappato in una brutta caduta. Fortunatamente sono riuscito a recuperare fino alla quinta posizione prima della bandiera rossa”. Un’interruzione quanto mai necessaria per prestare soccorso all’ammaccato Rea, ma provvidenziale per il tentativo di rimonta di Lowes.

Alvaro Bautista fulminato

Alla successiva ripartenza, senza più l’obbligo di effettuare il cambio-gomme, il numero 22 non si è risparmiato. Nell’ennesima “Sprint Race” del fine settimana ha dato spettacolo dall’inizio alla fine, attaccando sul più bello Bautista per la vittoria con un sorpasso da cineteca, all’esterno, alla Lukey Height: “Il mio obiettivo era partire bene per restare coi primi 3-4. Ho iniziato a lottare con Rinaldi, Locatelli e Bautista. All’ultimo giro Locatelli mi ha passato al tornantino Miller, rischiando quasi di centrare Bautista. Per fortuna sono riuscito a restare in traiettoria, vicino a Bautista. Sapevo che avrebbe faticato in ingresso curva, avevo molto più grip di lui e mi sentivo davvero veloce in quel tratto della pista. Era la mia occasione e l’ho sfruttata, la strategia ha pagato”.

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