25 Febbraio 2024

Superbike Phillip Island: Alex Lowes sprint vincente, Kawasaki se la ride

Il pilota britannico tiene a bada Locatelli, primo podio BMW per Toprak. Sfortuna Iannone, Ducati con le polveri bagnate

Alex Lowes, Superbike

Ad ogni respiro questa Superbike ’24 regala emozioni e sorprese. Nel primo week end del post Jonathan Rea la Kawasaki acciuffa un clamoroso successo con Alex Lowes, il bistrattato britannico cui il campionissimo ha lasciato la pesante eredità di ridare vita ad una moto e a un progetto che sembravano finiti ai margini del Mondiale. Invece nei dieci giri di Phillip Island si è ribaltato tutto: Alex ha vinto per distacco, mentre Rea approdato in Yamaha in pompa magna si lecca le ferite per un decimo a cinque secondi. Chi l’avrebbe potuto immaginare?

Fine del digiuno

Per Alex Lowes è il terzo successo Mondiale, atteso da quattro anni: l’ultimo squillo era stato sempre qui a Phillip Island, quando aveva bruciato il capitano Jonathan Rea e concluso il primo fine settimana di quella stagione al comando del campionato. Il risultato stupisce fino ad un certo punto: qui il britannico è sempre andato molto più forte che da altre parti, inoltre la Kawasaki ha alzato il livello sfruttando le numerose concessioni regolamenti rispetto alla passata stagione. In particolare nell’area motore: adesso la Ninja può spingersi fino a 15.100 giri/motore (contro i precedenti 14.600) ma soprattutto ci sono stati interventi sull’albero motore e volano, grazie alla possibilità di modificare del +/- 20% i pesi (dunque le inerzie) rispetto alla versione omologata. Infatti adesso in rettilineo la Ninja si fa rispettare, eccome…

Ducati giù dal podio

La prima Superpole Race dell’anno è stata molto lineare: Alex Lowes ha sfruttato bene la fase centrale, quando Andrea Locatelli era impegnato nella sua furibonda rimonta dai margini della top ten, mentre le Ducati ufficiali di Bautista e Bulega, reduce dal trionfo di sabato, restavano intrappolate nella morsa di Toprak Razgatlioglu. Il turco forse ne aveva meno, ma attaccandosi ai freni è riuscito fino all’ultimo a rintuzzare gli attacchi di un Alvaro Bautista relegato in quarta posizione. Qui lo spagnolo con la Panigale V4 R aveva sempre fatto la differenza (8 vittorie in 9 corse) ma sabato è caduto e oggi gli è mancato lo slancio decisivo: ancora è presto per valutare l’impatto dei sei chili di zavorra, ma sicuramente non gli fanno bene.

Iannone che jella!

Andrea è scattato di nuovo benissimo dalla prima fila ed ha guidato la corsa per metà distanza esatta. Poi sulla Ducati Go Eleven si è verificato un problema alla manopola sinistra, che ha costretto l’ex MotoGP a rallentare di brutto per concludere la fatica in quattordicesima posizione, giusto per onore di firma. La possibilità di mettere a segno un clamoroso colpaccio sembrava concreta. Adesso, per tutti, resta l’ultima chance in gara 2, che come la prima sarà condizionata dal pit stop obbligatorio per cambio gomme. Con Alex Lowes in pole position e le Ducati attardate, può succedere ancora di tutto.

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