4 Luglio 2023

Remy Gardner critica la MotoGP: “Giovani sfruttati e pochi soldi”

Gardner felice di essere in Superbike: la MotoGP di oggi non gli piace e ha spiegato cosa dovrebbe cambiare secondo lui.

Remy Gardner MotoGP Superbike

Era uno dei rookie più attesi nel Mondiale Superbike, ma finora Remy Gardner non sta impressionando con la R1 del team GYTR GRT Yamaha. Il compagno di squadra Dominique Aegerter, anche lui esordiente nella categoria, lo sta battendo: in classifica sono separati da 28 punti.

Mancano ancora sei round e la situazione può cambiare, ci si aspetta di più dal campione Moto2 del 2021. Finora i suoi migliori risultati sono stati il 7° posto di Gara 2 in Indonesia e il 6° di Gara 2 ad Assen. Tra Barcellona, Misano e Donington quattro piazzamenti in top 10. Può e deve fare meglio nei prossimi round, a partire da Imola del weekend 14-16 luglio.

Gardner critica la MotoGP

Il pilota australiano ha corso per tanti anni nel Motomondiale e al momento del salto in MotoGP nel 2022 ha faticato tanto, non riuscendo a ottenere una seconda chance. Intervistato da Refuel Studios, ha mosso una critica importante: “In passato c’erano piloti che restavano nelle categorie inferiori alla MotoGP e oggi è cambiata tanto la situazione. Tutti i piloti sognano la top class e il problema è che le case sfruttano la loro speranza, li fanno salire rapidamente e per pochi soldi. Se le cose non vanno bene, dopo un anno sei fuori, sulla strada”.

Gardner è stato bocciato da KTM dopo una sola stagione e si è ritrovato a dover prendere una decisione importante per il suo futuro: “Potevo tornare in Moto2, avevo questa opzione. Però lì avevo fatto già quattro anni e non avevo molto altro da fare, perché avevo già vinto il titolo. Sicuramente sarei andato bene, ma volevo una nuova sfida. Alla fine mi sono trasferito in Superbike“.

Remy e la MotoGP da cambiare, stipendi inclusi

Il 25enne di Sidney pensa che la MotoGP stia vivendo una fase un po’ complicata: “È in un momento critico. Per questo hanno introdotto la gara sprint, per dare più emozioni. Sta vivendo una fase simile a quella passata dalla F1. In MotoGP con tanta aerodinamica e tecnologia è molto difficile sorpassare, inoltre le moto emettono tantissimo calore e fanno surriscaldare la gomma anteriore del pilota che sta dietro. Ci sono gare noiose. Per me devono cambiare il regolamento tecnico delle moto“.

Il campione iridato Moto2 2021 si è anche espresso a proposito degli stipendi dei piloti: “Considerando i sacrifici fatti e quello che ci giochiamo, oggi gli stipendi sono bassi. In Moto3 penso che tre quarti della griglia paghi e non vengono pagati, tranne quelli della top 5. In Moto2 credo che tre quarti dei piloti venga pagato. Io nel team Ajo prendevo 80-100 mila euro. In MotoGP ti aspetti un grande salto, ma se non sei in top 10 prendi al massimo 300 mila euro annui. Se stai costantemente in top 7 puoi prendere 800-900 mila euro o anche 1 milione“.

Gardner felice del passaggio in Superbike

Successivamente il pilota del team GYTR GRT Yamaha ha parlato del suo trasferimento nel Mondiale Superbike: “In passato era un campionato molto popolare, con grandi personaggi, tante battaglie e una grande rispettabilità. Poi c’è stato un calo. Rea per anni ha vinto senza avere molta concorrenza. Nelle ultime stagioni la situazione è migliorata, c’è maggiore interesse. Da metà 2022 ho iniziato a guardare il campionato e ho pensato che fosse divertente, mi sembrava una buona sfida in caso di mancata conferma in MotoGP. Ho detto al mio manager di vedere se ci fossero delle opportunità in SBK, alla fine c’è stata con Yamaha e sono felice“.

Il figlio d’arte è contento del passaggio nel WorldSBK, gli piace guidare una moto derivata di serie e anche il paddock, più “umano” e tranquillo di quello del Motomondiale. Chiaramente, ha dovuto adattarsi a qualcosa di molto diverso: “Ero abituato a guidare prototipi, ora sono su una moto stradale adattata alle gare. Le gomme sono molto diverse e la moto si muove di più. Mi serve fare esperienza“.

Foto: GYTR GRT Yamaha WorldSBK Team

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