22 Dicembre 2022

Fabio Menghi “Io e mio fratello, due galli in un pollaio, anzi no, due piloti”

Fabio Menghi è a capo del VFT Racing che nel 2023 avrà Maiki Abe e Nicholas Spinelli nel WSSP mentre suo fratello ha il team in 300

Fabio Menghi, VFT Racing

Fabio ed Omar Menghi, fratelli, ex piloti e team manager. Fabio è il più giovane, ha 36 anni ed è capo del VFT Racing, squadra fondata da suo padre nel 1992, e nel 2023 parteciperà al Mondiale Supersport con Maiki Abe e Nicholas Spinelli. Omar ha 11 anni in più, è il team manager del ProGP nel WSSP300 e punterà su Devis Bergamini e John Peristeras. Il più piccolo è laureato in Ingegneria e fa il Team Principal a tempo pieno mentre Omar lavora con il padre nell’azienda di famiglia.

Fabio Menghi, che rapporto c’è tra te e tuo fratello?

“Siamo di generazioni diverse ed entrambi piloti. Abbiamo un ottimo rapporto, abitiamo vicini, abbiamo il capannone uno a fianco all’altro, i nostri figli sono sempre assieme dai nonni ma per noi sarebbe impossibile lavorare gomito a gomito. Io sono un ingegnere e molto razionale mentre Omar è un casinista. Facciamo cose diverse, io ho il team in Supersport mentre lui fa crescere i ragazzini. Quando sgrida i suoi piloti, loro vengono a rifugiarsi nel mio box perché sanno che io sono più tranquillo”.

Cosa succederebbe se il ProGP volesse salire nel WSSP?

“Ci scanneremmo! Saremmo due galli un pollaio, anzi, due piloti in un pollaio e succederebbe un gran casino. Ognuno di noi vorrebbe mettere la propria moto davanti a quella dell’altro. Siamo entrambi estremamente competitivi, abbiamo la sfida nel sangue io poi non accetterei di vedere le mie moto dietro alle sue. Avendo i team in categorie diverse, invece, ci aiutiamo, collaboriamo, facciamo il tifo l’uno per il team dell’altro: ognuno ha il proprio ruolo e spazio”.

L’anno prossimo avrai Maiki Abe, figlio di Norifumi. Come sei giunto all’accordo con lui?

“Ce lo ha mandato Yamaha che cercava un team in cui farlo crescere con calma e senza alcuna alcuna pressione. Lui fino poco fa andava in giro con il nonno quindi è un pilota ancora molto acerbo e all’inizio non puntiamo certo ai risultati. Vogliamo fare sbocciare il suo talento con un programma proiettato al futuro”

Con Nicholas Spinelli invece punti ai vertici?

“Con lui sì, puntiamo in alto fin da subito. Dopo Natale andiamo a Cartagena per dei test per arrivare pronti all’inizio del campionato. Con Nicholas è stato un po’ un colpo di fulmine sportivo, è stato una sorta di amore a prima vista, senza tante parole. E’ molto carico, vuole fare il pilota professionista e punta in alto. E’ abituato a guidare le Ducati quindi dovrà prendere un po’ la mano alla Yamaha ma siamo fiduciosi. Con Spinelli vogliamo riscattarci dopo un 2022 al di sotto delle aspettative con un solo podio all’attivo”.

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