26 Dicembre 2022

Fenomeno Underbone: la MotoGP degli Scooter

Si chiama Underbone ed è la categoria motociclistica più rappresentativa del sud-est asiatico, offrendo di anno in anno gare folli nell'ARRC.

Fenomeno Underbone: la MotoGP degli Scooter

Da più di un quarto di secolo, nel sud est asiatico, una categoria motociclistica sovrasta le altre. In termini di seguito del pubblico, interesse delle case costruttrici e di munifici sponsor, gradimento degli stessi piloti. Alcuni di loro sono diventati affermati “specialisti” della serie con contratti da capogiro, altri sono persino riusciti ad approdare al Motomondiale. Di fatto la Underbone, o Cub in determinate realtà nazionali, rappresenta a pieno titolo il movimento del motociclismo nel sud est asiatico. In Malesia (con il Malaysian Cub Prix Championship), Indonesia (con due serie concorrenti tra loro, OnePrix e MotoPrix), Thailandia e persino Filippine, gli Scooter “prototipo-preparati” sono un fenomeno unico nel suo genere. Spettacolarità compresa: lotte furibonde e senza esclusione di colpi, rappresentando una “Battle Royal” delle due ruote a motore dove tutto (o quasi) è concesso.

FENOMENO UNDERBONE

Nelle realtà nazionali capeggiate dal Malaysian Cub Prix, gli Underbone/Cub corrono su tracciati stradali, cittadini, alle volte in veri e propri parcheggi, mantenendo inalterata la propria essenza originaria. Tuttavia, dal 1996, questa tipologia di scooter-prototipo è stata inserita nel contesto dell’Asia Road Racing Championship, correndo su tracciati come Sepang, Buriram, Sugo e, nel recente passato, persino Suzuka. Se gli scooter hanno un’accezione negativa agli occhi dei motociclisti duri-e-puri, vi assicuriamo: sono uno spettacolo per gli occhi. Gare iper-spettacolari e non mancano persino spunti sotto l’aspetto prettamente tecnico.

MOTOGP DEGLI SCOOTER

Ebbene sì, perché non sono banalmente degli.. scooter. Sono, per l’appunto, Underbone e riprendono il nome dalla struttura tubolare in acciaio del telaio. Volgarmente si possono definire scooter, in quanto sono dei simil-prototipo dalla preparazione racing esasperata. Nella UB150, categoria in gara nell’ARRC, parliamo di monocilindrici 150cc 4 tempi da 30 cavalli, frutto di un kit di preparazione che eleva la potenza di 12 cavalli rispetto alla versione “di serie“. Con serbatoio sotto-sella, cambio 5 o 6 marce con quickshifter, viaggiano fino a punte velocistiche di 180 km/h. Ed in curva viaggiano eccome, con pieghe fotoniche grazie alla disponibilità degli pneumatici Dunlop della Moto3!

PREPARAZIONE TOP

Per queste “bombe” 150cc si può intervenire eccome nella preparazione racing. Sostituzioni dei pistoni, valvole, albero a camme, si può modificare l’airbox, centralina elettronica (prevista annessa acquisizione dati). Unica prerogativa, dopo la disputa delle qualifiche i motori vengono sigillati, scongiurando la preparazione di veri e propri propulsori da qualifica!

SHOW SPETTACOLARE

Nell’ARRC la Underbone UB150 regala sempre delle contese, in termini di spettacolarità, senza eguali. Gare corte (massimo 50 chilometri), ma a dir poco intense. Folli. Contatti, sorpassi ad ogni metro, grupponi da 18 piloti racchiusi in meno di 1 secondo dal primo all’ultimo giro, ritrovando spesso in rettifilo 6-7 Underbone appaiati. Non mancano poi le cosiddette “fagiolate“: all’ultimo giro, quando tutto è concesso, si registrano a più riprese carambole apocalittiche. Le velocità relative basse scongiurano nella maggior parte dei casi conseguenze fisiche altresì importanti per i piloti (o meglio, “gladiatori” considerata la tipologia di queste sfide) coinvolti. La direzione-gara fa il possibile per controllare la loro esuberanza, alle volte con sanzioni esemplari. Basti pensare che in Gara 2 a Sepang il filippino Gian Carlo Mauricio, per un zizzagare continuo “da criminale” nella concitatissima volata finale, ha subito 20″ di penalità (!) passando dal 3° al 14° posto. Perdendo il podio, passando in coda al gruppo.

SPECIALISTI DELLA UNDERBONE

L’aspetto sorprendente della Underbone/Cub è che vi sia la contrapposizione tra veri e propri specialisti, come ai tempi della gloriosa 125cc 2 tempi da Gran Premio, e talenti di prospettiva. Nel primo caso rientra il Campione 2022 Wahyu Aji Trilaksana, 29enne indonesiano già Campione nel lontano 2016, il quale ha trovato nella UB150 la sua giusta dimensione.

TALENTI EMERGENTI

Vi sono poi dei piloti di aspirazione-Motomondiale. Il Campione 2019, il filippino McKinley Kyle Paz, su spinta Yamaha corre adesso nell’Europeo Moto2. Ma in passato in questa realtà hanno corso di fatto tutti i motociclisti malesi approdati poi al Motomondiale. Questi i casi di Hafizh Syahrin, Kasma Daniel Kasmayudin e Khairul Idham Pawi. A proposito di quest’ultimo, proprio con gli Scooter prototipo-preparati ha acquisito quella straordinaria sensibilità di guida sul bagnato che gli ha permesso di vincere due Gran Premi del Mondiale Moto3. Se nell’ARRC la UB150 dispone di pneumatici rain Dunlop, nelle realtà nazionali si corre sempre con le slick, anche su piste/tracciati allagati. Stai a vedere che queste belve da 30 cavalli siano persino formative…

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