23 Giugno 2018

Superbike Laguna Seca, Gara 1: Jonathan Rea fa lo sceriffo

Il Cannibale supera di slancio Chaz Davies e firma la vittoria 61 allungando di nuovo nel Mondiale

In mancanza di una vera rivalità Jonathan Rea si  inventa da solo i motivi per attaccare sempre. Qui in America c’era da battezzare il rinnovo biennale con la Kawasaki, lauta consolazione dopo aver bussato inutilmente alla porta MotoGP. E soprattutto da rimediare al patatrac combinato dal compagno di squadra Tom Sykes che con un impercettibile contatto nel precedente round di Brno aveva spedito per le terre il Cannibale mandando in fumo una parte del già cospicuo vantaggio. Detto fatto. La sfida con il generoso Chaz Davies è durata solo otto giri, dopo la partenza perfetta del gallese dalla pole position Rea ha atteso pazientemente il varco. Alla prima occasione è sfilato di lato e ciao spettacolo.

CONTRO TUTTI – Non era stata una vigilia facile per Jonathan. Venerdi, nelle ultime prove, la sua Kawasaki ZX-10RR si era demolita rimbalzato sul terreno, durante la simulazione. C’era di che farsi venire qualche pensiero. Invece la verdona di scorta, assemblata nella serata e notte precedenti, ha funzionato come un orologio, permettendo a Rea la gara che aveva in mente. Neanche il terzo tempo in Superpole gli ha creato soverchi problemi. Sullo scatto ha risolto subito la pratica Tom Sykes, poi ha atteso che Chaz Davies scattato dalla pole arrivasse lungo al Cavatappi, scontata conseguenza di guidare oltre il limite ogni centimetro di pista.

CONSEGUENZA – La 61° vittoria permette al nordirlandese di salire a +70 punti di vantaggio su un Chaz Davies che anche stavolta ha dato l’impressione di essersi spinto oltre i limiti della Panigale V2. Sarebbe bello che il gallese restasse in Ducati, per farci vedere cosa può combinare con la V4. Rea adesso ha quasi 3 manche di vantaggio sulle 11 che restano. Pare impossibile che il quarto Mondiale possa sfuggirli, nononostante la limitazione regolamentare. La seconda Kawasaki al traguardo, con Tom Sykes ai comandi, è arrivata solo settima a 25 secondi. Serve dire altro?

GLI ALTRI – La Yamaha, reduce da tre vittorie nelle ultime quattro, è tornata nei ranghi con Alex Lowes comunque sul podio, anche se a 12 secondi dalla vetta. Quarto posto d’incoraggiamento per l’Aprila di un Eugene Laverty qui velocissimo: ci piacerebbe rivederlo con un pacchetto moto-squadra vincenti. Con l’altra RSV4 Lorenzo Savadori è caduto due volte in cinque giri, ma ha continuato fra gli applausi scroscianti del pubblico, riuscendo perfino a non finire ultimo e con due punticini in tasca. Marco Melandri si è rovinato la giornata con una Superpole disastrosa (“Sono finito lungo, poi ho trovato traffico”) e dal decimo posto, quarta fila, ha recuperato fino al quinto. Il secondo tempo del venerdi, in scia a Rea, faceva sperare in qualcosa di meglio.  Caduta al Cavatappi anche per Toprak Razgatliouglu, (qui la fotosequenza) che si è fratturato l’alluce del piede sinistro e non prenderà parte a gara 2.

RIVINCITA – Domenica, alle 23 ora italiana, Jonathan Rea e Chaz Davies incroceranno di nuovo le armi scattando dalla terza fila. In pole ci sarà Eugene Laverty, con accanto Marco Melandri: con i due mastini così dietro, potrebbe essere l’occasione dell’anno per il ravennate. Di sicuro farà caldo sulle colline californiane.

cover gara 1

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1 commento

  1. fossati.giovann_33 ha detto:

    campionato che non ha più nulla da dire da diverse gare..troppo gap tra il duo Rea/Kawasaki e gli altri competitors..oltretutto alle crisi Ducati/Aprilia/MV è subentratata una competitività Yamaha che ci ha sbiadito il tricolore