7 Aprile 2019

Superbike Aragon: Alvaro Bautista suona la nona

Alvaro Bautista fa nove su nove e regala alla Ducati il successo numero 350 nel Mondiale. Jonathan Rea di nuovo secondo, adesso a -39 punti

Alvaro Bautista AragonWorldSBK

Alvaro Bautista, provate a prenderlo. Il fantastico spagnolo  ha fatto bottino pieno anche al Motorland Aragon, e adesso sono nove successi in nove gare. Alvaro ha regalato alla Ducati il  trionfo numero 350 nel Mondiale,  eguagliando  il primato 2003 del britannico Neil Hodgson. In quella stagione però la marca italiana correva praticamente da sola, mentre adesso sta facendo schiumare di rabbia una concorrenza molto agguerrita. Jonathan Rea non vince più, ma continua a limitare i danni: nonostante il forsennato attacco di Bautista, la Kawasaki resta a -39 punti, quindi in gioco. Anche se, almeno al momento, non si vede come l’ex Cannibale potrebbe cambiare l’inerzia di un campionato già ben indirizzato in direzione Bologna.

VITTORIE CON LO STAMPINO

La nona sinfonia di Bautista è stata  la copia carbone di gara 1 del sabato e della corsa sprint di appena dieci giri  che da questa stagione fa da antipasto domenicale. Alvaro si è infilato davanti alla prima curva, resistendo alla partenza lampo di Jonathan Rea che aveva riguadagnato la prima fila con la piazza d’onore nella “sprint race”. Dopo mezza pista aveva già un secondo di vantaggio, e da lì è cominciata la solita musica di giri disegnati con il compasso. Un ritmo formidabile, preciso, che ha stroncato il fiato agli inseguitori. Se non ci fosse Bautista, lo show sarebbe emozionante, perchè dietro se le sono date di santa ragione. Chaz Davies, scudiero Ducati che qui aveva vinto sette volte, ha resistito a lungo agli attacchi di Rea.  Ma alla fine ha ceduto, come il giorno prima. Il gallese ha rischiato anche di lasciare il gradino meno nobile del podio nelle grinfie di un Leon Haslam finalmente convincente con la seconda Kawasaki ZX-10R.

NIENTE CONCESSIONI

Se Rea fosse arrivato terzo invece di secondo, la Kawasaki avrebbe guadagnato le “parti in concessione”, cioè una serie di evoluzioni dichiarate ad inizio stagioni che gli inseguitori hanno facoltà di introdurre se il divario da chi vince supera un certo valore di punti prestabilito. Ma la Ducati potrebbe comunque essere rallentata dal famoso algoritmo che attraverso moltissimi parametri stabilisce se una moto va troppo più forte delle altre. Gli avversari stanno pressando il promoter Dorna per tagliare 250 o anche 500 giri motore alla Ducati. Che però vince solo con il piccolo fenomeno sbarcato dalla MotoGP.

SCHIACCIASASSI ALVARO

Per dare l’idea del dominio di Bautista basta un solo dato: in nove gare disputate (120 giri in totale) il ducatista ne ha percorsi 112 al comando, lasciandone solo 8 a Rea. Tutti gli altri sono dietro, irrimediabilmente. Nella gara finale la Yamaha ha fatto un passo indietro con Alex Lowes retrocesso al quinto posto, mentre Marco Melandri ha chiuso il suo disastroso week end con un undicesimo posto, ultimo dei quattro piloti Yamaha in pista. Fra sei giorni la Superbike si sposta ad Assen. Tanti si augurano che il vento cambi. Ma chissà.

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