15 Luglio 2022

Perché Kawasaki non brilla nell’Italiano Superbike?

Andrea Tanzi, Direttore Tecnico Black Flag "La Kawasaki del CIV è diversa da quella del Mondiale e ci vuole tempo per svilupparla"

Kawasaki, Black Flag

La Kawasaki brilla nel Mondiale Superbike ma stenta nel Campionato Italiano. Perché? Sono due campionati decisamente diversi, con regolamenti differenti tuttavia il team Black Flag, supportato da Kawasaki Italia, nelle prime gare stagionali ha incontrato parecchie difficoltà. Ne parliamo con Andrea Tanzi, Direttore Tecnico e responsabile della squadra assieme al suo socio Mathia Beatrizzotti, fondatore del team.

“Il progetto è estremamente giovane, è partito alla fine dello scorso anno – spiega Andrea Tanzi – abbiamo fatto i test invernali con Pirelli mentre il campionato si corre con Dunlop e questo complicato po’ le cose. In marzo il nostro pilota Samuele Cavalieri si è fratturato il polso in allenamento e quindi si è un po’ interrotto lo sviluppo, questo infortunio ci ha tagliato un po’ le gambe”.

Avete chiamato Sheridan Morais?

“Abbiamo scelto un pilota esperto e di alto livello. Sheridan è forte ha tanti impegni e non ha potuto portare avanti lo sviluppo fuori dalle gare e fare i test. Tra l’altro non aveva mai corso a Vallelunga e neppure al Mugello. Sul circuito romano è andato abbastanza bene mentre in Toscana abbiamo incontrato più difficoltà. Morais, comunque, ha apprezzato il potenziale della moto”.

Quali sono state le principali criticità?

“Non abbiamo potuto procedere allo sviluppo in modo continuativo e la moto del CIV è diversa da quella del Mondiale. Attenzione, non si posso fare dei paragoni tra la moto del WSBK e la nostra”.

Le differenze riguardano principalmente centralina e gomme?

“Certo ma non solo, anche a livello di ciclistica ci sono molte differenze. In più al CIV bisogna usare molti componenti originali, c’è del lavoro da fare e ci stiamo impegnando al massimo. Cavalieri si è ripreso da poco. Prevediamo di fare dei testi in vista di Misano per cercare di essere competitivi e lottare con le altre giapponesi, non dico con le Ducati perché in questo momento non sono realisticamente alla nostra portata”.

Qual è il vostro obbiettivo?

“Fare progressi, step by step, stare tra regolarmente tra i primi 5 o 6 e cercare di salire una volta sul podio. L’importante è lavorare bene, tutti assieme, anche in ottica futura per puntare ai vertici il prossimo anno”.

Foto: Black Flag Motorsport

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