7 Novembre 2023

Guido Pini vice-campione ETC “Un po’ amaro, ma non era scontato”

Guido Pini traccia il bilancio del 2023. Un pizzico di amaro per il titolo perso, ma si chiude un capitolo importante. L'intervista.

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Dopo il titolo 2022, il vice-campionato per completare il periodo ETC. Guido Pini l’anno prossimo passerà in Moto3, ma ha voluto salutare nel migliore dei modi sia la categoria che soprattutto AC Racing, squadra con cui ha avuto un sodalizio durato ben sette anni. Considerando i 15 anni del pilota toscano, 16 il prossimo gennaio, parliamo praticamente di quasi tutta la sua carriera: una collaborazione salutata dal primo gradino del podio a Valencia con la maglia celebrativa che si vede nella foto di copertina. Nel 2024 per Pini si aprirà un nuovo importante capitolo nella sua crescita a due ruote, l’ufficialità arriverà nei prossimi giorni. Come valuta la sua stagione 2023? Abbiamo avuto modo di sentirlo dopo il weekend al Ricardo Tormo per fare il punto: la nostra intervista.

La storia: Guido Pini, le origini del suo Fan Club

Guido Pini, raccontaci del weekend a Valencia. Un inizio molto “ventoso”.

Abbiamo praticamente buttato due giornate: a Valencia ci giriamo spesso, ma erano comunque due giorni di preparazione per qualifiche a gara. È stato abbastanza strano, con un solo turno svolto giovedì siamo passati direttamente in qualifica, però alla fine è andata abbastanza bene. Primi in QP1 ed in QP2, la pole mi è sfuggita di pochissimo perché nel gruppo B sono riusciti a migliorare un po’, ma alla fine siamo partiti secondi.

Segue poi la gara unica, com’è stata?

È stata una gara abbastanza tranquilla, a parte la caduta di Uriarte con Salmela che ha dato subito il titolo a Maximo [Quiles]. Da lì io e lui siamo riusciti a tornare vicini al primo, Rios, e da quel momento abbiamo un po’ gestito. Con il vento era impossibile scappare se ti mettevi davanti. All’ultimo giro, grazie anche ad un errore di Maximo alla curva 11, sono riuscito a passare, non ho sbagliato e ce l’ho fatta! Seconda vittoria dell’anno, terza in due anni in cui ho conquistato un campionato ed un secondo posto. Sono abbastanza soddisfatto.

Ti aspettavi il secondo posto? La stagione non era iniziata benissimo per te.

Fino a Portimao non è stata una situazione facile. Vincere il campionato era un’idea lontanissima, quando abbiamo vinto a Barcellona però eravamo a 9 punti ed avevamo riaperto tutto. Maximo poi è riuscito a vincere le due gare ad Aragon ed io non sono andato fortissimo. Per il secondo posto però era molto difficile: io dovevo per forza vincere e Uriarte doveva cadere o arrivare molto indietro, visto che era davanti a me di 14 punti. Volevamo soprattutto vincere la gara, poi con la sua caduta ci siamo riusciti. Non era per niente scontato, ma ce l’abbiamo fatta.

L’1 è più bello, ma comunque anche il secondo posto è una soddisfazione, no?

Sì, ma con un po’ di amaro in bocca. Alla fine l’anno scorso abbiamo vinto per la costanza, quest’anno… Alla fine il primo round è l’unico in cui non sono riuscito a salire sul podio, ho chiuso con un 8° posto ed una caduta. In tutte le altre invece sono sempre salito sul podio in almeno una gara. È importante non fare tutti questi errori all’inizio perché poi diventa difficile recuperare. Sono comunque abbastanza soddisfatto.

Guido Pini, c’è qualcosa che non ha funzionato come ti aspettavi? Oltre agli errori.

No, direi di no. Alla fine sono stati tanti errori, soprattutto iniziali: è lì che abbiamo perso il campionato. Per il resto invece penso sia andato tutto bene.

Guardando alla stagione, quale consideri la tua gara migliore? Quale la peggiore?

La peggiore direi proprio Estoril, lì non riuscivo io ad andare forte e diciamo che neanche la moto è stata un razzo. La migliore direi invece Barcellona: tralasciando il risultato, forse è proprio dove me la sono gestita meglio in un gruppo abbastanza grande.

A Valencia si è chiuso un lungo ciclo con AC Racing. Guido Pini, come lo commenti?

Eh, tanti anni insieme e tutti positivi, altrimenti non sarei rimasto per sette anni con loro. Alla fine è l’unico team per cui ho corso dalle minimoto fino alla ETC, assieme alle wild card nella Moto3 del CIV. Un percorso lunghissimo in cui ho conosciuto tantissime persone che mi hanno permesso di crescere e di salire. È un 10 immenso: forse è scontato dirlo, ma più che un team è una famiglia.

Come hai scelto la maglia celebrativa sfoggiata sul podio?

Ci ho pensato io, è stata una cosa decisa proprio all’ultimo: a l’una di notte abbiamo dato l’ok al disegnatore. Sono stati sette anni positivi insieme, abbiamo fatto bene.

L’anno prossimo cosa farai?

Passerò finalmente in Moto3 dopo tre anni in European Talent Cup, una categoria che mi è rimasta un po’ stretta perché sono cresciuto parecchio. Non so però in che squadra, per il momento stiamo ancora parlando.

Foto: FIM JuniorGP

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