18 Luglio 2022

Superbike: Gabriele Giannini, rivelazione del National “Ma faccio il manovale”

Gabriele Giannini è terzo nel National Trophy con due podi all'attivo "Lavoro per vivere ma sogno il Mondiale Superbike"

Gabriele Giannini; National; Superbike Trophy

Gabriele Giannini potrebbe diventare presto il volto nuovo della Superbike italiana. Quest’anno è il pilota rivelazione del National Trophy, un campionato di riferimento a livello nazionale. Sono presenti tanti big, da Christian Gamarino a Lorenzo Lanzi, da Luca Salvadori a Riccardo Russo, da Eddi La Marra a Simone Saltarelli. Eppure al terzo posto c’è un ragazzino al suo primo anno sulle 1000: Gabriele Giannini, secondo a Mugello nonostante un infortunio e secondo in gara-2 a Vallelunga.

Ma chi è Giannini? Se lo chiedono in tanti. Noi lo abbiamo intervistato in esclusiva.

“Ho 19 anni e sono di Anzio, vicino a Roma. Non sono un pilota professionista. Lavoro dalle 7.30 di mattina alle 16.30 come manovale poi appena finisco, mi alleno per dare il massimo in pista. Quando gareggio devo stare attento a non cadere. Se mi faccio male il lunedì non posso andare sul cantiere e se faccio dei danni alla moto non riesco a pagarli. Un pilota dovrebbe avere la mente libera e non avere queste preoccupazioni ma per me purtroppo è così”.

Lavori per pagarti le corse?

“In realtà lavoro soprattutto per vivere, come tutte le persone normali. In più cerco di aiutare economicamente la mia famiglia che in passato mi aveva dato una mano ad iniziare a gareggiare e adesso non è certo ricca, anzi. Per me è una cosa normale. Ho iniziato a lavorare come cameriere a 14 anni d’estate in un pub, ho lasciato la scuola e sono andato a lavorare sui cantieri. Sono molto fiero di me stesso perché ce la sto facendo da solo mentre la stragrande maggioranza dei piloti ha chi paga. Io rispetto chi ha i soldi, sia chiaro, ma io purtroppo non li ho”.

Quando hai iniziato a gareggiare?

“Nel 2011 in minimoto poi ho fatto tutti i campionati giovanili e sono stato anche nei Talenti Azzurri. Sono andato bene, ho vinto il CIV Premoto3 125 e nel 2017 ho partecipato alla Red Bull Rookies Cup. Tutti gli altri piloti avevano fatto il CEV ed avevano più esperienza di me. Il mio miglior piazzamento è stato un undicesimo posto però è stata un’ esperienza molto formativa, ho corso all’estero ed ho imparato tanto. Poi però non avevo il budget per andare avanti in Moto3 e sono cresciuto molto fisicamente quindi sono arrivati i problemi”.

Cosa hai fatto?

“Ho corso un anno in 300 ma peso 75 kg e gli altri piloti 60 /65 Kg quindi si sente la differenza. A quel punto i responsabili di Pistard mi hanno proposto di fare un test sulla 1000, convinti che su una moto più grossa avrei potuto esprimere il mio talento ed avevano ragione. Ho un fisico più da Superbike. Durante quel test mi ha dato una grossa mano anche Roberto Tamburini che ha vinto il campionato con quella stessa moto”.

Stai correndo con la moto che ha vinto in National nel 2021. E’ una grossa responsabilità?

“Il team ha deciso di darmi una bella opportunità e lo ringrazio di cuore, pago per correre ma una cifra veramente simbolica: la squadra ha investito su di me. E’ bellissimo avere una moto al top ma una grossa responsabilità perché tutti sanno che la BMW va e se non faccio risultati è colpa mia non della moto o della squadra. Per fortuna sta andando tutto bene e sono terzo in campionato. Ora devo continuare su questa strada. Mi gioco tutto nelle prossime gare, anche il mio futuro”.

Ti ha già cercato qualcuno del CIV Superbike?

“Al momento non ho ricevuto chiamate tuttavia il team Pistard vorrebbe portarmi avanti e io mi trovo benissimo: stiamo cercando sponsor ma non è facile”.

Quali sono i tuoi sogni?

“Arrivare al Mondiale Superbike ma se mi arrivasse una chiamata dalla Supersport ci andrei comunque di corsa. Però faccio un passo alla volta, sono molto realista e so che la strada davanti a me è molto difficile”.

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