12 Settembre 2022

Filippo Farioli che trionfo a Misano: l’Italia torna a ruggire nella JuniorGP

Filippo Farioli, 17 anni, ha rotto il digiuno tricolore nella categoria d'accesso: il colpo di Misano può valere il Mondiale Moto3. L'intervista

filippo farioli, juniorgp

La prima vittoria non si scorda mai. Filippo Farioli di certo difficilmente dimenticherà un trionfo arrivato proprio in casa, a Misano, alla fine di una gara da protagonista. Il bergamasco di Aspar Team voleva la vittoria e se l’è presa di forza, un altro importante sigillo in una stagione in netta crescita. Oltre a mettere anche la sua firma in un fine settimana quasi totalmente italiano. Tolta la Moto2, l’inno di Mameli s’è sentito in Moto3 con Foggia, in MotoGP con Bagnaia, in MotoE con Casadei e Ferrari, infine in JuniorGP con lui. S’è fatto ben vedere al ‘Marco Simoncelli’, un risultato valido per il salto mondiale? Certamente lui ci spera… Come vede poi le lotte iridate? Ecco cosa ci ha raccontato il 17enne lombardo.

Raccontaci com’è andata la tappa JuniorGP a Misano.

Sono molto contento, era una vittoria che serviva. Si trattava di una gara importante per molti aspetti, anche legati a quello che si farà l’anno prossimo. Certo è stato un grande orgoglio perché era la gara di casa, ma ho anche corso davanti a tutto il paddock della MotoGP. Era un momento molto importante che andava sfruttato al meglio. Purtroppo ho fatto un po’ fatica a trovare il set up, soprattutto nelle prove. Nelle libere 1 ho fatto 4°, poi in qualifica 1 ho chiuso 6° ed in qualifica 2 ero 5°, ma nella combinata mi sono ritrovato 7°. Un buon piazzamento, ma non ho trovato il giro buono, anche io ho fatto qualche errore e non mi trovavo bene con la moto. Fino alla sera del venerdì, quindi dopo le qualifiche, il feeling non c’era, non sentivo l’anteriore e facevo tanta fatica.

Sabato invece è andata molto meglio, cos’è successo?

Venerdì sera abbiamo fatto un grandissimo cambio nella parte davanti in vista del warm up, per poi eventualmente usarlo anche in gara. Mi ha portato un beneficio non indifferente: già nel warm up mi sono trovato subito benissimo e ho chiuso 3°, ad un decimo dal primo. All’inizio della gara comunque ho gestito di più, anche per vedere il ritmo di Rueda, Salvador e Piqueras, e ho capito che non era particolarmente veloce. Poi purtroppo ci siamo disturbati un po’ di volte ed il trio davanti prendeva quei sei-sette decimi che io in seguito riuscivo a colmare. Fino al penultimo giro ho tenuto io il giro veloce della gara, poi Piqueras di ritorno dal Long Lap ha preso i riferimenti giusti e fatto 42 e mezzo. Il ritmo invece era sul 43 e mezzo, comunque buono nonostante la pista fosse scivolosa, come sempre dopo la MotoE. Ma la modifica e la carica che avevo prima della gara mi hanno aiutato. Ero partito proprio per vincere: negli ultimi giri, quando mi sono messo davanti, non mi ha più passato nessuno.

Alla fine ecco la tua prima vittoria in campionato ed in casa.

Era quello che volevo dall’inizio dell’anno, soprattutto qua a Misano davanti a tutto il paddock MotoGP ed a persone importanti: il momento giusto ed il posto giusto. È stata veramente una grande soddisfazione per me. Ma alla fine lo è stato anche per la Federazione stessa, che ringrazio per il supporto, così come quello dai Talenti Azzurri. Era molto tempo che non vinceva un italiano nel CEV [2018 con Pagliani, Gara2 in Catalunya, ndr] e sentire l’inno sul podio… È stato speciale. Una vittoria che vale molto più di tutti i podi che ho fatto quest’anno, sia a livello emotivo per me che come importanza.

Sei riuscito anche a dare filo da torcere al poi campione Rueda.

Lui è stato veramente bravo, ha fatto una stagione eccellente senza mai commettere errori. A differenza di me, di Piqueras, di Salvador, di Azman, tutti con uno o due zeri a testa. Io perché sono caduto e perché mi hanno tolto la gara a Portimao, Salvador invece è caduto due volte… Rueda invece di riffa o di raffa è quello che ha sbagliato meno sia in Rookies Cup sia in questo campionato, anzi è stato perfetto. A Misano però il ritmo era molto simile per tutti fin dalle prove, nessuno ha fatto la differenza. La gara poi è stata molto tesa: io passavo Rueda, lui rispondeva subito che perché non voleva che gli stessi davanti… Forse perché a Misano mi trovo bene e non voleva che provassi ad andare via. Alla fine però sono riuscito a fare quel piccolo strappetto che mi ha permesso di portarla a casa.

Qualcuno del Mondiale ti ha fatto poi i complimenti? Oltre ai ragazzi Aspar.

Sì, sono venuti Bertelle, Bartolini… Anche quando ho fatto la telecronaca di Sky, un po’ tutti in generale mi hanno fatto i complimenti. Quartararo, quando mi ha premiato sul podio, mi ha detto che avevo fatto proprio una bella gara. Ci sono stati poi complimenti anche da persone importanti, come Max Biaggi. È stata proprio una cosa bella, una gara che hanno visto praticamente tutti, con una Moto3 pari a quella del Mondiale, nell’unico weekend in cui si corre assieme. Sicuramente poi uno come Rueda passerà nel Mondiale, penso anche Azman, Salvador poi non so… Io lo spero! [risata] Era la gara più importante, si sono visti tutti i ragazzi che andavano forte.

Hai parlato di futuro. C’è qualche idea, qualche offerta?

Ho ricevuto delle proposte da alcuni team, ma al momento non ho ancora dato una risposta a nessuno. Questo perché il mio obiettivo sarebbe rimanere con Aspar e sto aspettando di capire cosa vogliono fare. Non hanno ancora deciso, ma di base i due posti in Moto3 sarebbero liberi e non fanno salire due esordienti insieme, quindi o vado io o va Alonso [David Alonso, ndr]. Penso poi cerchino un top rider, per avere la certezza di stare sempre davanti. Io comunque ho un contratto con loro in teoria anche per l’anno prossimo, che sia Mondiale o no credo si trovi una sistemazione. Credo che tutto verrà deciso ad Aragon.

L’obiettivo però rimane il salto mondiale.

La mia idea è di passare e le possibilità ci sono. Al massimo l’anno prossimo salterei solo una gara [compie 18 anni il 4 aprile, ndr], visto che il campionato inizia più tardi. Da dire anche che mi piacerebbe fare una wild card già quest’anno a Valencia, ma tutto dipende da cosa vuole fare Aspar, al momento non c’è nulla di deciso.

E se non dovesse essere Mondiale nel 2023, c’è l’ipotesi di correre di nuovo in JuniorGP?

Nì, nel senso che ancora non lo so. Il mio problema in Moto3 poi è che sto iniziando a diventare abbastanza grande. L’obiettivo sarebbe fare il salto, se non ci fosse la possibilità magari valuteremo un’altra categoria come la 600 o la Moto2, vedremo.

Torniamo a questa stagione. Tocca la Rookies Cup il prossimo weekend, quali sono le aspettative?

Sicuramente lottare per stare davanti, puntando al podio od alla vittoria. Come s’è visto anche in Austria, sto facendo un po’ fatica per il fattore peso, lì è stato veramente imbarazzante. Quello che recuperavo in curva lo perdevo sul dritto… In Gara 1, con un ritmo un po’ più basso, sono riuscito anche a mettermi in testa, poi mi sono toccato con Veijer e mi si è abbassata la leva del freno. Praticamente toccava contro la carena e quando giravo a sinistra frenava da sola: ho cercato di raddrizzarla due volte, ma non sono più riuscito a fare niente e ho finito la gara senza in freno davanti. In Gara 2 invece ho chiuso 7°, attaccato ai primi ma senza riuscire ad attaccare…

Dal round ad Aragon invece cosa ti aspetti?

Aragon, oltre al lungo rettilineo, ha una parte guidata veramente tosta. Credo si senta meno, ma vedremo. Più che altro, spero che all’ultimo giro non mi passino tutti sul rettilineo! Ma assieme al mio mental coach sto già lavorando sull’approccio al weekend. Girare su quella pista da solo serve, ma fino ad un certo punto: in qualifica, solo nell’ultimo settore perderei tanto. Sto cercando di programmarmi bene quello che devo fare, ma credo comunque si possa lottare tranquillamente per le posizioni importanti.

Riguardando il JuniorGP, sei molto vicino al secondo posto in classifica generale.

L’obiettivo infatti è quello, siamo in tre in tre punti. Peccato però, se non ci fosse stato il problema della gara di Portimao… Ma la prossima gara è ad Aragon: dopo la Rookies Cup ho i test col CEV e poi il weekend di gare. Diciamo che lì ci giriamo abbastanza quest’anno! L’ultimo round è a Valencia, su una pista che mi piace particolarmente e quest’anno ci ho ottenuto il mio primo podio. Due piste che mi piacciono e su cui correrò anche nella Rookies Cup. Devo essere sincero comunque, non mi aspettavo di andare così bene fin dalle prime gare! Sono molto soddisfatto di quello che sono riuscito a fare.

Diciamo che questa è la tua ‘rampa di lancio’ verso il Mondiale.

Basta guardare l’anno scorso: i primi 7-8 del CEV sono andati nel Campionato del Mondo. In Rookies Cup, per averne la certezza devi vincere. Sono categorie totalmente diverse, così come le moto, ma certo sono due campionati di altissimo livello. Alla fine quello che conta maggiormente è la Moto3 nel CEV, quella che poi userai nel Mondiale, ma farli entrambi ti fa crescere molto. Io ho avuto fortuna e ho cercato di sfruttarla al meglio quest’anno, dopo una stagione difficile. Ora sono nelle giuste condizioni, con un team fantastico che per me è una seconda famiglia, con tutte le persone che mi sono vicine, con i Talenti Azzurri e la Federazione. Questo mi sta aiutando molto a livello di tranquillità mentale.

A Misano poi ti sei unito ai successi italiani arrivati in quasi tutte le categorie. Tranne in Moto2.

Tre spagnoli sul podio, dovevano esserci per forza! [risata] Peccato per Celestino [Vietti], adesso è sceso ad oltre 40 punti… Ma sono sicuro che può ancora lottare tranquillamente per essere lì davanti.

Cosa ne pensi invece della MotoGP?

Bagnaia adesso ha trovato uno stato mentale incredibile, così come a livello di feeling con la moto. Credo però che il più forte rimanga Quartararo, con una moto non così competitiva come la Ducati, che al momento è la moto migliore. Tolto lui, le altre Yamaha infatti non stanno ottenendo niente. Quartararo è il pilota più forte, quello da battere, ma stanno arrivando piste molto più favorevoli alle Ducati: Aragon, Phillip Island, Motegi… L’unica in cui può giocarsela credo sia Valencia, ma anche lì bisogna vedere a quanti punti arriva Bagnaia.

Rimonta possibile quindi in tutti i campionati?

Credo che la MotoGP e la Moto3 siano le più fattibili. In Moto2 ci spero, ma penso che Fernandez e Ogura abbiano qualcosina in più. Bagnaia si è riconfermato, Foggia è a -35 da Guevara… Da dire che sono patriottico, ma tifo anche per i piloti del team! Se dovesse vincere Aspar mi farebbe molto piacere, così come se dovesse vincere un italiano. Spero in entrambi i casi, ma la vedo più facile per i piloti di Aspar. Anzi, ci saranno delle belle guerre tra di loro, sono i più veloci insieme a Foggia, che rispetto a loro però è stato più altalenante. Saranno sei GP combattuti, sia per loro che per noi!

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Foto: fimjuniorgp.com

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