2 Gennaio 2024

Africa Eco Race, cos’è e perché viene considerata la “vera Dakar”

Scatta oggi l'Africa Eco Race, con un buon numero di italiani al via. Una competizione che piace sempre di più, ecco perché.

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Le competizioni cambiano nel corso degli anni, è un processo inevitabile. È anche vero però che se dici “Dakar”, ti aspetti probabilmente qualcosa di diverso rispetto a ciò che ora indica quel nome. Qualcosa che richiama in primis l’Africa, continente che non ospita più questa storica corsa dai primi anni 2000. A differenza invece dell’Africa Eco Race, la cui 15^ edizione scatta proprio oggi e che sta nutrendo sempre più consensi. Tanto che da tempo viene ormai considerata “la vera Dakar”, che porta in sé quel fascino che invece la competizione che porta questo nome sembra aver ormai perduto.

Cos’è l’Africa Eco Race

Stiamo parlando di una competizione partita ufficialmente nel 2008 grazie all’esperienza di Jean-Louis Schlesser e René Metge, pesi massimi nella storia dei grandi rally off-road. Lo scopo di questa competizione, che coinvolge Marocco, Mauritania e Senegal, è uno solo: riscoprire l’Africa, seguendo i passi di Thierry Sabine (il papà dell’originaria Parigi-Dakar). Soprattutto però si ridà vita a ciò che ha reso leggendaria la capitale senegalese ed il suo Lago Rosa, punto d’arrivo della grande impresa che era diventata da subito questa competizione. Lì ci sarà il gran finale anche di questa edizione dell’Africa Eco Race, la competizione che vuole far rivivere l’essenza dei mitici percorsi africani che hanno fatto sognare tanti amanti delle grandi sfide, incluso Thierry Sabine. La sua idea ha portato ad uno stuolo di nuovi appassionati che non hanno resistito al fascino ed alla magia della grande sfida africana. Almeno questo era l’inizio.

Dakar, ormai solo un marchio?

È il “rimprovero” più ricorrente. Dopo la cancellazione nel 2008, la corsa si è spostata in Sudamerica, infine il prossimo 5 gennaio scatterà la 5^ edizione in Arabia Saudita. Mantenendo però sempre lo stesso nome, Dakar, pur essendo ormai ben lontana dalla capitale senegalese. Nel corso degli anni anche l’organizzazione ha subito radicali cambiamenti, come detto inevitabili col passare del tempo, ma fino ad un certo punto. Citiamo ad esempio Eufrasio Anghileri, cresciuto col mito della “vecchia” Dakar, disputata dal papà e dallo zio, e l’anno scorso al debutto nella competizione. “C’è ancora il marchio Dakar, ma secondo me non è più la gara che aveva in testa Thierry Sabine. L’idea che aveva lui, di fare una corsa impossibile in Africa, è un po’ scomparsa”, come ci aveva raccontato. Non è stato il primo a dirlo e non è nemmeno l’ultimo.

Italiani all’assalto dell’Africa Eco Race 2024

La partenza da Monaco è avvenuta il 30 dicembre, da oggi però scatta la vera competizione: partenza a Nador (Marocco) ed arrivo il 14 gennaio al Lago Rosa, Dakar, per un totale di 12 intense tappe più un giorno di riposo. Aumenta il numero degli iscritti, a dimostrazione di una formula “storica” che sta attirando sempre di più. Per quanto riguarda i motociclisti, stiamo parlando di 47 iscritti con un gran numero di italiani pronti a dire la loro. Non hanno bisogno di presentazioni nomi come Alessandro Botturi o Jacopo Cerutti, oppure i “dakariani” di questi ultimi anni Giovanni Gritti e Giovanni Stigliano. Da rimarcare anche la sfida di Nicola Dutto (ricordiamo la clamorosa esclusione dalla Dakar 2019 per un errore della direzione gara), diventato già nel 2020 il primo pilota paraplegico a concludere l’Africa Eco Race. Ma sono solo alcuni dei tanti nomi, qui l’entry list completa.

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