9 Agosto 2023

8 ore di Suzuka, ci risiamo: verifiche tecniche nel mirino

Per la terza edizione di fila bisogna attendere per la classifica finale della 8 ore di Suzuka, ma è frutto di una certa scrupolosità in sede di verifiche tecniche.

8 ore di Suzuka, ci risiamo: verifiche tecniche nel mirino

La domanda sorge spontanea. Com’è possibile che, da tre edizioni a questa parte, alla 8 ore di Suzuka bisogna attendere a lungo per la pubblicazione della classifica finale? Insomma: di fatto è ormai una tradizione consolidata in materia. Le verifiche tecniche, per definizione, fanno parte dell’evento, ma non è usuale che si debba sempre aspettare giorni (non ore, bensì giorni!) per sapere chi ha vinto, chi è salito sul podio, chi ha corso in regola e chi è stato squalificato. Per l’integrità della gara stessa, vi sono soltanto aspetti positivi. Per le tempistiche, non è certamente un aspetto a favore. Tuttavia, c’è una spiegazione al riguardo, insita nella stessa “gara delle gare“.

TRE EDIZIONI DELLA 8 ORE DI SUZUKA DISCUSSE

Doveroso in questi casi il più classico “Riassunto delle puntate precedenti“. Nel 2019, conseguenza del caotico finale con la vittoria tolta e poi restituita a Kawasaki KRT (Jonathan Rea a terra all’ultimo giro, ricorderete), le verifiche tecniche si sono concluse alle 16:17 del giorno dopo (qui trovate la cronistoria di quanto accaduto). Peggio è andata lo scorso anno, con addirittura 12 giorni d’attesa per conoscere vincitori e vinti, con la necessità di dover ricorrere all’intervento delle competenti sedi FIM per alcune discrepanze su parti presenti o meno nella fiche d’omologazione (il racconto con alcuni retroscena in questo articolo).

LA SQUALIFICA DEL TOHO RACING

Quest’anno, per fortuna degli addetti ai lavori, l’attesa è perdurata “sole” 48 ore. Alle 20:00 locali di martedì 8 agosto (la corsa si è conclusa alle 19:30 di domenica…) è stata ufficializzata la squalifica della Honda CBR 1000RR-R #104 del TOHO Racing seconda classificata. Con annesso reclamo (respinto) della squadra, con conseguente nota del team che accetta la decisione. Scusandosi con piloti, sponsor e sostenitori per questo argento alla 8 ore di Suzuka sfumato nel “dopo“. Apparentemente per una banale disattenzione, considerando che il TOHO Racing è stato uno dei pochi team giapponesi ad adottare il sistema unico di rifornimento STAUBLI, imposto quest’anno a tutte le squadre del Mondiale Endurance, ma “facoltativo” per Suzuka. Calcoli sbagliati hanno portato ad una capacità del serbatoio di poco superiore ai 24 litri previsti dal regolamento vigente (si dice comunque inferiore ad 1 litro), con la squalifica di conseguenza inevitabile.

VERIFICHE TECNICHE SCRUPOLOSE A SUZUKA

Per l’integrità della gara stessa è un bene vi siano delle verifiche tecniche così scrupolose. Verrebbe da dire, persino maniacali. Al contrario di altre realtà, nel FIM EWC e, in particolare, alla 8 ore di Suzuka, le verifiche tecniche vengono effettuate come Dio (il regolamento) comanda. Considerando che l’area dove vengono effettuate è off-limits, le testimonianze dei diretti interessati rappresentano l’unica fonte in materia. Spesso e (per loro) malvolentieri, al termine delle verifiche i responsabili tecnici delle squadre escono fuori esausti. Un’altra gara Endurance da affrontare per loro insomma, quando in altri contesti le verifiche se non sono da “una pacca sulla spalla e via“, poco ci manca.

LA PROCEDURA

Nello specifico, le verifiche tecniche della 8 ore di Suzuka 2023 sono durate ore e ore. Le prime tre squadre classificate (HRC, TOHO, SDG HARC-PRO) hanno visto le loro Honda CBR 1000RR-R scrupolosamente controllate. I motori, memori di quanto accaduto nel 2022, sono stati letteralmente smontati, verificandone regolarità di cilindri, testata, iniettori, albero motore, bielle, valvole, corpo farfallato, eccetera. Una procedura perdurata ore con raffronto diretto con la fiche d’omologazione e con ciò che prevede il regolamento tecnico, chiaramente estendendo questi controlli a tutte le altre parti (serbatoio, appunto) della moto. Inoltre, quando in sede di verifica il team TOHO era prossimo alla squalifica, anche il team F.C.C. TSR Honda (originariamente quarto classificato) ha dovuto subire il medesimo trattamento per garantirsi la terza posizione finale.

TRE SQUALIFICHE PER SERBATOIO NON CONFORME

Da un punto di vista dell’integrità sportiva, bene così. Nota a margine, i controlli al serbatoio hanno generato delle squalifiche illustri negli ultimi anni del Mondiale Endurance. Al Bol d’Or 2019, per serbatoio non conforme, il team ERC Endurance (all’epoca con BMW) perse il terzo posto. Mentre alla 24 ore di Le Mans 2021 il Team Bolliger, per la medesima ragione, fu squalificato dopo una prodigiosa quarta posizione in gara. Segno che, nel FIM EWC, i controlli non mancano affatto, anche a costo di aspettare giorni per la definizione della classifica finale.

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