8 Agosto 2022

Honda domina la 8 ore di Suzuka: il ritorno della vera HRC

Honda HRC torna superpotenza alla 8 ore di Suzuka: un successo senza discussioni che salva una stagione.

Honda domina la 8 ore di Suzuka: il ritorno della vera HRC

La 8 ore di Suzuka per la Honda rappresenta da sempre la “sua” gara. Non riuscire a vincerla per 8 anni di fila, subendo sconfitte pesanti e rimediando persino qualche figuraccia, ha rappresentato per la casa motociclistica più grande del pianeta un’onta alla quale hanno saputo rimediare con gli interessi quest’anno. Tornando ad essere la Honda dei tempi d’oro sul circuito dell’ottovolante, tornando ad essere la HRC superpotenza alla “gara delle gare“. Qui le highlights della gara.

8 ORE DI SUZUKA DOMINATA

La 43^ edizione della 8 ore di Suzuka proponeva la (sgradita) concomitanza con la MotoGP a Silverstone. Per i vertici HRC non soltanto la presenza in prima persona alla maratona Endurance del Sol Levante rappresentava un obbligo, ma di fatto gli ha concesso l’opportunità di evitare spiacevoli situazioni. Mentre nella top class le RC213V lottavano a malapena per rientrare in zona punti, in quel di Suzuka la CBR 1000RR-R #33 ha spazzato via la concorrenza. Non propriamente di secondo livello. Tutt’altro: la presenza di Kawasaki KRT con il “dream team” formato da Jonathan Rea, Alex Lowes e Leon Haslam ha legittimato ulteriormente questo successo. Con il Team HRC che ha dominato su tutta la linea: velocità, ritmo, strategie, soste ai box, affidabilità. Un dominio su tutta la linea frutto di una programmazione lungimirante, investimenti mirati, scelte oculate e la ferma volontà di tornare ad essere la HRC di un tempo.

HRC SUPERPOTENZA

Si direbbe che girare a cadenza bi-settimanale a Suzuka per dei test privati sia un vantaggio colossale. Eccome ma, come sempre, quando si entra nel vivo della 8 ore di Suzuka, la musica è diversa. Il Team HRC questa volta non ha sbagliato un colpo. La copia sbiadita del biennio 2018-2019 è solo un lontano ricordo. Questa edizione della 8 ore ha riproposto la HRC di un tempo, in grado di dettar legge ed imporre il proprio ritmo a scapito di una concorrenza agguerrita. Come recita un celebre proverbio giapponese, “Conosci il passato se vuoi prevedere il futuro“. Rispettato alla lettera dai vertici dell’Asaka Center, i quali hanno riportato al muretto box in qualità di Team Manager Kazuhiko Yamano-San, l’artefice dell’ultima-grande-Honda di Suzuka nei primi anni Duemila. La differenza rispetto alle precedenti due edizioni si è vista, per una vittoria che salva-una-stagione.

INAVVICINABILI ALLA 8 ORE DI SUZUKA

Tetsuta Nagashima, collaudatore HRC per i programmi MotoGP e Superbike, nelle prove ha siglato il nuovo record della pista in qualità di primo e, finora unico, pilota in grado di infrangere il muro del 2’05” a Suzuka. In gara ha fatto il suo, così come un impeccabile Takumi Takahashi (4 successi alla 8 ore, meno 1 dal record del suo ex-team manager Tohru Ukawa..) ed un entusiasta Iker Lecuona, promosso a pieni voti per questo suo debutto a soli 22 anni alla 8 ore. Kawasaki KRT le ha provate tutte, Jonathan Rea si è persino steso, ma non c’era verso: la CBR #33 era fuori portata.

SALVATA UNA STAGIONE?

In un 2022 che sorride poco alla Honda nelle competizioni su pista, l’affermazione alla 8 ore di Suzuka di fatto salva una stagione. Arriveranno presumibilmente i titoli mondiali MXGP e TrialGP, ma per il resto ben poco. Questa affermazione potrebbe inoltre generare un ritrovato interesse verso il programma World Superbike, in previsione di un 2023 dove arriveranno le “concessioni” previste dal regolamento. Lecuona è stato uno degli artefici di questo hurrà a Suzuka, in un weekend dove al box era presente anche Leon Camier più Xavi Vierge, designato nell’equipaggio titolare non fosse stato per quella brutta caduta a Misano. D’altronde, nel passato, dopo la 8 ore spesso si registrava una svolta anche nel Mondiale SBK. Con HRC tornata superpotenza, uno scenario che potrebbe tornare d’attualità…

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