25 Agosto 2020

BSB 2020 all’insegna dell’equilibrio: 6 gare, 5 vincitori

BSB 2020 con tante sorprese, colpi di scena e alternanza di protagonisti: nelle 6 gare disputate 5 vincitori e tutte le case costruttrici che se la giocano.

L’equilibrio di massima tra piloti e case costruttrici impegnate è sempre stata una delle prerogative del British Superbike. La stagione 2020, vuoi per la partenza tardiva, vuoi per il prolungato periodo di inattività causa lockdown, ha ulteriormente rafforzato questo elemento distintivo e di successo del BSB. Non è un caso che, tra Donington Park e Snetterton, nelle 6 gare finora andate in archivio si sono alternati 5 differenti vincitori. Non bisogna pertanto stupirsi se la formula tecnico-regolamentare introdotta nell’ormai lontano 2012 funzioni ancora, consentendo a più squadre e costruttori di giocarsi le posizioni di testa.

STAGIONE ATIPICA

Il BSB 2020 presenta una stagione “compressa” con sole 18 gare da disputarsi in 6 distinti round da agosto ad ottobre. Senza lo Showdown di mezzo, per tutti gli attesi protagonisti l’imperativo è “vietato sbagliare”. A motori spenti, questa sembrava potesse essere una variabile in negativo in termini di spettacolarità. Se i piloti sono invitati a non commettere errori, di conseguenza rischiano di meno senza cercare quel sorpasso, quella staccata per guadagnare soltanto qualche punticino. La realtà dei fatti non soltanto ha smentito questa tesi di pensiero, ma ha ulteriormente esasperato il livello di competitività in pista. Tutti i big del British Superbike continuano a darsela di santa ragione in pista, senza mai risparmiarsi e mollare l’osso. In puro stile BSB, in sostanza.

EQUILIBRIO

Come detto, nelle 6 gare finora disputate si sono alternati 5 differenti vincitori. Andrew Irwin con la nuova Honda CBR 1000RR-R ha aperto la stagione 2020 vincendo le prime due gare di Donington Park, mentre Tommy Bridewell si è imposto nella terza manche con la Ducati Panigale V4 R del team Moto Rapido. Passando al weekend appena trascorso di Snetterton, nelle tre gare si sono alternati tre piloti sul gradino più alto del podio. In rigoroso ordine cronologico Christian Iddon, Josh Brookes e Glenn Irwin, quest’ultimo sempre più leader della generale con la nuova Fireblade. Vero: soltanto Ducati e Honda, con 3 successi ciascuna, si sono spartite le vittorie. Ma sul podio abbiamo visto anche Yamaha, in pole Kawasaki e nella top-5 ci sono state le intromissioni di BMW e Suzuki. La centralina unica MoTeC si conferma una formula regolamentare particolarmente votata all’equilibrio: ne giova lo spettacolo in pista, offrendo a tutti (o quasi) l’opportunità di mettersi in mostra se coadiuvati da un buon pacchetto tecnico ed una squadra di livello.

VARIABILI TECNICHE

Il rimescolamento delle carte di questa stagione è dovuto anche ad elementi tecnici. Non è un caso che la continuità quest’anno… non paghi. Chi ha cambiato moto o squadra ripartendo da zero, ha incontrato meno problemi del previsto. Nel paddock del BSB prepotentemente si è tornato a parlare di gomme. Per quanto vige (dal 2008 a questa parte) la fornitura unica Pirelli, l’introduzione del “gommone” importato dal Mondiale di categoria ha rivoluzionato assetti e sensazioni in sella. I team Ducati e BMW in particolare hanno riscontrato sin dai primi test del vistoso chattering all’avantreno. Adattare le moto alle Pirelli di misura maggiorata ha richiesto più tempo del previsto, rivelandosi una variabile tecnica tutt’altro che secondaria. Alla fine, come testimoniato da Snetterton, la forza dei piloti e delle squadre esce sempre fuori. Ma con più difficoltà del previsto…

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