12 Marzo 2020

Allarme coronavirus in Italia: 2.650 nuovi casi nelle ultime 24 ore

La pandemia di coronavirus continua ad espandersi a macchia d'olio. 2.650 nuovi casi in Italia nelle ultime 24 ore, ma trema tutta l'Europa.

Coronavirus

L’allarme coronavirus continua a segnare numeri allarmanti in tutto il mondo. La cancellazione del Gran Premio d’Australia di F.1 la dice lunga sull’impossibilità di svolgere manifestazioni sportive. Nella giornata di oggi il calendario MXGP ha subito ulteriori modifiche con il rinvio delle tappe in Spagna e Portogallo previste ad aprile. Segno che da qui a oltre un mese sarà difficile vedere rientrare la pandemia.

In Spagna nelle ultime 24 ore si contano 782 nuovi casi per un totale di 2.784 persone infette da virus Covid-19 e 86 morti. In Germania oltre 500 nuovi casi per un totale di 2.472 cittadini infetti e 5 morti. In Gran Bretagna si registrano 562 casi complessivi, 130 da ieri ad oggi, 10 il numero dei morti. In Italia i casi di coronavirus sono cresciuti di 2.650 nelle ultime 24 ore, 188 decessi da ieri per un totale di 1.015 morti. 1.258 le persone ricoverate, la stragrande maggioranza in condizioni critiche. 681 infetti in Svezia, 857 in Svizzera, 726 in Norvegia, 673 in Danimarca, 607 in Olanda, 356 in Austria.

Il bollettino quotidiano

Il commissario straordinario per l’emergenza Angelo Borrelli snocciola il bollettino quotidiano. “Il 98% dei deceduti dall’inizio dell’emergenza ha più di 68 anni. Il 67% dei deceduti ha patologie pregresse. Registriamo un incremento di 2214 casi, i positivi sono 12839, 5036 in isolamento volontario, 1153 in terapia intensiva. 6650 sono ricoverati. Registriamo 213 guariti, 1258 in totale“. In Italia il coronavirus ha una letalità fino a 12 volte maggiore rispetto ad altri Paesi, si tratta della più alta del mondo.

L’Associazione mondiale delle malattie infettive e i disordini immunologici (Waidid), presieduta da Susanna Esposito, lancia un monito. “A contribuire a questo tragico primato sono l’eterogeneità dei trattamenti in tutto il territorio. E la scarsa tracciabilità dei casi positivi asintomatici a cui non viene effettuato il tampone, nonostante siano stati a stretto contatto con uno o più pazienti accertati“.

Lascia un commento