1 Giugno 2023

Superbike: Vent’anni di monogomma, la rivoluzione gentile di Pirelli

A Misano il Mondiale celebra l'introduzione della fornitura unica: sembrava un'eresia, ma l'hanno copiata F1 e MotoGP.

Pirelli, Superbike

Misano ospita quinta tappa del Mondiale ed è uno dei tracciati più storici della Superbike: solo Phillip Island e Assen hanno ospitato più gare. Questo week end sarà particolarmente suggestivo soprattutto per Pirelli che qui festeggia i vent’anni di monogomma. Oggi sembra normalissimo che tutti corrano alla pari, ma nel 2004 fu un’autentica rivoluzione.

All’inizio erano (quasi) tutti contro

Proprio come le rivolte epocali, venne osteggiato da quasi tutti. Facile intuire perchè: con la concorrenza, qualche Costruttore e alcuni team privilegiati avevano contratti dorati con le varie marche, chi non era nell’olimpio dei prescelti…si arrangiava, beccandosi uno-due anche tre secondi al giro. Con il monogomma la Michelin (che negli ultimi anni aveva dettato legge) e Dunlop restarono fuori dai giochi, e non la presero bene. Per far digerire questa novità che andava contro gli interessi di quasi tutti, ci volle l’abilità politica e gestionale dei fratelli Flammini.

La brillante visione di Paolo e Maurizio Flammini

In netto anticipo sui tempi, avevano intuito che la guerra dei gommisti non serviva a niente: arricchiva qualcuno ma ci perdevano coloro che, anno dopo anno, si trovano a doversi arrangiare con la gomma “sbagliata”. In definitiva ci perdeva lo spettacolo, cioè l’interesse supremo di un campionato che in pochissimi anni era diventato realtà sportiva globale e per certi aspetti anche fenomeno di costume. Il 2003 fu un’annata di polemiche feroci, ma i Flammini tennero duro, nonostante le tensioni. “Non correremo mai più in Superbike” dissero all’unisono i Costruttori, eccetto la Ducati. Dopo qualche anno erano tornati tutti.

Il monogomma Superbike ha fatto scuola

L’idea era talmente brillante che Superbike ha fatto scuola, portandosi dietro con il passare degli anni anche Formula 1 e MotoGP. Mai più guerra di gomme, al contrario in tutti i campionati il fornitore unico è diventato un alleato primario dello sport. In questi vent’anni Pirelli non soltanto ha fatto viaggiare sempre più forte le Superbike, ma ha svolto anche un ruolo fondamentale nello sviluppo di un campionato che, per certi aspetti, si sta avvicinando sempre più al motociclista di tutti i giorni, almeno di quelli d’indole più sportiva. Da parecchi anni le soluzioni sperimentate nel Mondiale Superbike vengono proposte anche al pubblico per l’attività sportiva in pista. Vent’anni fa sarebbe stato impensabile andare a girare con la proprio moto con le stesse gomme di Troy Bayliss e Colin Edwards. Adesso si può!

Quando tutto è cominciato

Pirelli in Superbike c’era arrivata già molto tempo prima di diventare monopolista. L’inizio del coinvolgimento del colosso milanese nelle corse di moto risale al 1983, nell’Europeo dell’allora 500GP. Pilota era Enrico Fugardi, con la Suzuki RG500 del team Italia. L’anno dopo Pirelli cominciò ad interessarsi di derivate dalla seri, gommando parecchi team dell’allora F1 e TT1. I tester dell’epoca furono personaggi come Walter Villa, Vinicio Bogani e Silvano Ricchetti. Nel 1986, dopo un breve stop determinato dall’impegno in F1, Pirelli tornò alla carica su tutti i fronti. In 500 puntò su Chili, Mamola, De Radigues, Broccoli, Roche e Garriga, mentre nelle derivate dalla serie il riferimento per lo sviluppo restava il mitico Walter Villa, che anni prima aveva conquistato quattro mondiali nelle medie cilindrate GP.

Nel 1988 Pirelli preparò lo sbarco in Superbike “allenandosi” nel campionato iberico. L’approccio con il Mondiale ’89 fu sensazionale: Fred Merkel e Honda Rumi vinsero il Mondiale al primo colpo. A dirigere le operazioni Pirelli c’era l’ingegner Giorgio Barbier, che poi è diventato direttore del Racing Moto, guidando fin dall’inizio il passaggio al monogomma. Tuttora guida le operazioni di sviluppo e gestione in circuito.

Negli anni successi al titolo Mondiale, il gommista italiano sbancò anche l’Europeo di categoria, alzando ulteriormente l’asticella grazie al lavoro di un tester d’eccezione: Davide Tardozzi che vinse il ittolto nel ’91 bissando il successo dell’americano Richard Arnaiz dell’anno prima. Pirelli vinse ancora l’Europeo Superbike nel ’96 con il pilota romano Mario Innamorati. Nel ’93 Pirelli entra con grande decisione anche nel segmento Supersport, eletto a banco di prova per nuove tecnologie rivoluzionarie. In particolare la costruzione radiale a cintura zero gradi acciaio che dominò le medie cilindrate per cinque anni con piloti quali Paquay, Briguet infine Fabrizio Pirovano e Paolo Casoli. Vincendo nella Supersport Pirelli mise le premesse per il rientro in Superbike nel 2001 con Steve Martin (Ducati DFX), Broc Parkes (Ducati NCR) ma anche Antonello, Borja, Borciani e Saiger.

La pietra miliare

Siamo al 2004, il primo anno di monogomma. Una responsabilità pazzesca, perchè c’era un “sistema” da creare da zero: fornire a tutti non solo identiche soluzioni, ma gomme che della stessa mescola e costruzione che funzionassero tutte allo stesso identico modo. Sembra una cosa banale, ma ancora oggi è questo il principale target progettuale (e per alcuni anche l’incubo…) dei mono-gommisti.

Ci sono voluti anni perchè il concetto di “fornitura” maturasse fino al livello di eccellenza che gli riconosciamo oggi. L’ultimo decennio è stato un susseguirsi di trionfi e traguardi tecnici senza pari. Pirelli ha guidato e imposto il passaggio alla misura 17 pollici, cioè identica alle stradali, mandando in archivio il 16,5” che era sempre stata percepita come “misura racing” per eccellenza. In epoca più recente (2018) è arrivato il “gommone”, cioè la misura 200/65 che ha permesso a Pirelli di alzare progressivamente l’asticella delle prestazioni. Tanto da spingere lo sviluppo verso soluzioni sempre più soffici e competitive, cioè la SC0, la SCX e, per ultimo, la SCQ.

In questo round di Misano debutterà una nuova tipologia di SCQ, quella che una volta era la super gomma “tutto-o-niente”, cioè da giro secco di qualifica. Adesso è progettata per coprire i dieci passaggi della Superpole Race, a ritmo perdifiato. Pirelli resterà monofornitore Superbike fino (almeno) al 2026. La rincorsa ai record continua. Buon compleanno!

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