20 Giugno 2021

Superbike, BMW e Honda in forte crisi ma arriveranno altri aiutini

BMW e Honda non decollano in. Superbike, il regolamento li aiuterà: dal quarto round a Donington potranno utilizzare aggiornamenti di motore

Superbike, BMW

In Superbike i ricchi piangono: Honda e BMW, le due marche commercialmente più potenti, non sono riuscite ad acciuffare neanche un podio nelle nove corse iniziali del Mondiale 2021. Le altre hanno già vinto e si stanno giocando la leadership: Kawasaki e Ducati hanno quattro vittorie a testa, Yamaha una. Il sesto posto invece è il meno peggio che Honda e BMW possano annoverare: i tedeschi nel Costruttori hanno raccolto 67 punti, contro 153 della Ducati capolista. Honda è fanalino di coda, 51 punti. Un disastro aggravato dalla constazione che entrambe schierano progetti molto recenti: la CBR-RR 1000, gestita direttamente da HRC, è stata introdotta l’anno scorso. BMW ha omologato la nuova M1000RR, presentandola come la versione della svolta. Invece siamo alle solite…

Aiutini di motore 

La filosofia ispiratrice del regolamento Superbike è che tutte le industrie partecipanti abbiano modo di togliersi soddisfazioni. I puristi storcono la bocca, ma se ci pensate una logica c’è: il campionato è la vetrina delle maxi stradali, cioè i modelli di punta, e non è bello veder arrancare la propria ammiraglia a metà del plotone. Per cui è stabilito che ogni tre round si possano aiutare le marche in difficoltà. Ci sono due possibilità: alzare i giri motore, che sono definitivi d’ufficio in base alle prestazioni del modello di serie, oppure permettere “parti in concessione“. Il primo aiuto è gestito dal famoso algoritmo sviluppato da Scott Smart, ex pilota e commissario tecnico della Federmoto. Tiene conto di decine e decine di fattori: piazzamenti, top speed, numero dei piloti per ciascuna marca, ect. Le parti in concessione vengono invece regolate in base alle presenze sul podio. Dopo Aragon Portimao e Misano la Kawasaki vanta 14 punti, Ducati 12 e Yamaha 9. Honda e BMW sono a zero. Per cui da Donington (3-4 luglio) potranno utilizzare entrambe componenti motore evoluzione.

Di che si tratta?

Al via del Mondiale ciascun Costruttore consegna ai commissari la lista, i disegni e le foto  delle evoluzioni pronte in caso di necessità: si parte da valvole e albero a cammes, in tutto sono ammessi una decina di componenti. I pezzi hanno un prezzo controllato dalla stessa FIM/Dorna, in base agli omologhi usati sulla stradale. BMW e Honda a Donington dunque potranno presentarsi con motori aggiornati. Entrambe girano lunedi 21 e martedi 22 giugno a Navarra, tracciato spagnolo novità del calendario 2021, insieme a Yamaha e Kawasaki. Potrebbe essere l’occasione ideale per testare le novità.

Ma non è così facile…

Sfruttare l’aiutino, però, non è così facile come sembra. In Superbike i motori sono contingentati in numero pari alla metà dei round previsti. Ad oggi il calendario è ancora provvisorio, con 13 round compresi Argentina e Indonesia a fine stagione, tappe che ben difficilmente si correranno. Più facilmente le prove saranno undici: non è quindi chiaro se i team potranno utilizzare cinque o sei motori. Introdurre le concessioni significa punzonare nuove unità, oppure togliere i sigilli a quelle già controllate dai commissari, che ai fini regolamentari è la stessa cosa: sempre un motore in più viene aggiunto. Dorna non ha ancora diffuso la lista “engine usage” post Misano, per cui non è noto quanti motori abbia punzonato ciascuna squadra per ciascun pilota. Utilizzare le “parti in concessione” quindi comporta valutazioni tecniche e strategiche di grande portata. La norma è in vigore da vari anni e finora non ha mai innescato rivoluzioni tecniche.

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