6 Febbraio 2020

Perchè in Superbike i giri motore sono stabiliti a tavolino?

Come funziona la regola sul limite di giri/minuto? E le parti in concessione cosa sono? Ecco come la Superbike prova a far vincere tutti

Superbike

L’altro giorno la Federmoto Internazionale ha diffuso la lista dei limiti massimi dei giri motore che ogni Costruttore dovrà rispettare nei tre round d’apertura del Mondiale Superbike 2020. Stiamo parlando dell’escamotoge regolamentare introdotto ad inizio 2018 per bilanciare le prestazioni dei vari modelli in pista. Tanti appassionati non riescono ancora ad orizzontarsi in questa materia. Ecco una piccola guida.

PERCHE’ L’EQUILIBRIO E’ IMPOSTO?

E’ questo il concetto chiave da cui bisogna partire: il promoter Dorna desidera che in Superbike tutti abbiano le stesse possibilità di essere protagonisti. E’ stato escogitato un complesso sistema di bilanciamento delle prestazioni ed introdotta la possibilità di cambiare le carte in tavola ogni tre round, agendo su vari elementi. Il più discusso sono i giri motore, ma non è il solo sistema.

PERCHE’ LIMITATORI  TANTO DIVERSI?

Il pubblico si chiede: perchè la Ducati ha il limite a 16.100 e (per esempio) la nuova Honda potrà girare a 15.600 mentre la Kawasaki non può oltrepassare i 14.600? ll valore viene definito partendo dal limitatore della moto stradale, più 500 giri di bonus. La CBR1000RR-R di serie ha la zona rossa a 15.100, ecco perchè la Superbike potrà arrivare a 15.600. Idem per le altre, con qualche eccezione: alla Yamaha sono stati dati 250 giri di bonus perchè la R1 versione 2020 di serie è limitata per rispettare le norme antiquinamento Euro4. Capite da questo dettaglio che ginepraio hanno di fronte i tecnici FIM per provare a mettere tutti sullo stesso piano…

KAWASAKI GIRA MENO MA… 

La Kawasaki non va oltre i 14.600 per scelta tecnica: “La nostra è moto-da-coppia” ama ripetere Yoshimoto Matsuda, capo degli ingegneri di Akashi. Significa che la ZX-10RR eroga la massima potenza ad un règime più basso degli altri, e ha vantaggi nel misto. Sui rettilinei si va forte non solo grazie alla potenza bruta, ma anche uscendo sparati dalla curva precedente…

I LIMITI POSSONO CAMBIARE?

In Australia, Qatar e Spagna i limitatori saranno impostati così:  Ducati 16.100; Honda 15.600; Yamaha 14.950; BMW 14.900; Aprilia 14.700; Kawasaki 14.600 giri. Ogni tre round l’algoritmo darà il proprio responso: se una Marca vince troppo può essere penalizzata di 250 giri/minuto: è successo alla  Ducati un anno fa con Alvaro Bautista, nove volte primo in nove corse iniziali. Chi non fa risultato, può guadagnare 250 giri.

PARTI IN CONCESSIONE

I giri motore vengono monitorati da un misterioso algoritmo ideato da Scott Smart, delegato tecnico della Federmoto Internazionale. Tiene conto di moltissimi parametri: punti, tempi sul giro in qualifica in gara, velocità massima, numero di piloti schierati da ciascun Costruttore, e tanto altro. Come funzioni, non lo hanno capito neanche i tecnici dei team. Ma per bilanciare le prestazioni ci sono anche le “parti in concessione”. All’inizio del Mondiale è necessario omologare una serie di particolari, come molle valvola, alberi a cammes, e altro. Bisogna depositare i disegni e rispettare un “price cap” imposto. Ogni marca è obbligata a fornire queste “parti in concessione” a tutti i team, a prezzo imposto.

SISTEMA DI BILANCIAMENTO

In ciascuna delle due gare lunghe vengono assegnati  3 punti a vittoria, 2 al secondo e 1 al terzo posto. Se ogni tre round (sei gare, non contano le Superpole Race) un produttore ha un ritardo di  nove o più punti  dal marchio leader, può aggiornare le parti in concessione. Chi ne ha nove o più di vantaggio deve congelare lo sviluppo per il resto della stagione.  Se a fine campionato il delta è superiore ai 36 punti, chi è in ritardo può aggiornare tutto per il Mondiale successivo, mentre chi ne ha 36 in più, non potrà fare sviluppo.

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