7 Febbraio 2020

Valentino Rossi: “Team VR46? Non abbiamo i soldi per farlo”

Valentino Rossi esclude l'ipotesi di un team VR46 a breve termine. I rapporti con Yamaha restano buoni: "Hanno fatto una scelta logica".

MotoGP, Valentino Rossi

Quando Lin Jarvis l’ha convocato per annunciargli le decisioni dei vertici Yamaha Valentino Rossi non è rimasto impassibile. Dal 2004 insieme, quattro titoli mondiali e altrettanti sfiorati per pochi punti, insieme hanno fatto la storia del Motomondiale. Il campione di Tavullia ha accusato il colpo, ma è consapevole dei propri limiti e che il suo team ha preso la decisione più giusta. Nello sport, e nella MotoGP ancora di più, contano i risultati e il gap di un decimo può fare la differenza. Ancora una volta il veterano si ritrova a fare i conti con il cambiamento dei tempi: fino a poco fa era impensabile decidere il mercato piloti ancor prima dei test invernali. “Quando mi è stato chiesto cosa volessi fare, ho capito subito che la mia decisione avrebbe avuto conseguenze. E così è stato, perché, se continuerò a correre, la conseguenza della mia attesa è che non lo farò più nel team ufficiale“.

Il rapporto con la Yamaha non cambierà e già sono tante le voci infondate che si rincorrono sul suo futuro. L’obiettivo numero 1 è lottare per il podio in ogni week-end e guadagnarsi un posto al fianco dell’amico Franco Morbidelli. O sognare un super team Petronas con Jorge Lorenzo. E se Valentino Rossi avesse detto subito “voglio continuare” cosa sarebbe accaduto? “Non lo so, chiedete a Yamaha. Ma non avrebbe avuto senso, soprattutto per me: voglio continuare, ma solo se competitivo. Andare avanti come nel 2019 non avrebbe senso. Sicuramente Viñales e Quartararo non sarebbero rimasti in Yamaha in un team satellite, mentre per me non cambia più di tanto“.

IL FUTURO DEL DOTTORE

Ormai c’è rassegnazione sul decimo titolo mondiale, la concorrenza dei giovani non lascia spazio neppure ai sogni. Ma Valentino Rossi non si sente mancato di rispetto. “È stata una mossa logica, i risultati hanno fatto la differenza. Yamaha doveva prendere una decisione alla svelta, mentre io voglio aspettare le prime gare, capire quanto sarò competitivo“. Nessuna fretta di decidere, la decisione finale potrebbe arrivare anche dopo il Mugello, forse “durante la pausa estiva… Ho la fortuna di essere ancora padrone del mio destino: se sarò veloce, avrò sempre una M1 ufficiale. Non sarà una scelta di un giorno, ma meditata“. Poco importa il declassamento in una scuderia satellite. Petronas ha dimostrato di essere un team competitivo, ben organizzato, forte finanziariamente.

Perché non un team VR46? “Sarebbe bellissimo, ma non abbiamo i soldi per farlo. Molto meglio la soluzione Petronas“. E in ogni caso sarebbe un rinnovo annuale. Ormai la clessidra MotoGP di Valentino Rossi è girata. Il tempo scorre e sta per giungere il momento di guardare avanti e intavolare altri progetti. A cominciare dalle gare endurance sulle quattro ruote, senza dimenticare i team di Moto3 e Moto2. Magari un giorno arriveranno anche i soldi per costituire una scuderia in classe regina. Gli sponsor non mancherebbero di certo.

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