13 Settembre 2021

Fernández-Gardner, i re della Moto2. A Misano c’è il “premio” MotoGP

Raúl Fernández e Remy Gardner, ad Aragón la 5^ doppietta che vale il titolo per KTM Ajo. E la casa austriaca li premia con un test sulla MotoGP a Misano.

gardner fernandez moto2 motogp

La tappa ad Aragón è stata ancora una volta la conferma del dominio di Remy Gardner e Raúl Fernández in Moto2. Stavolta il giovane rookie comanda dall’inizio alla fine, dimentico della mano destra infortunata solo una settimana prima! Eguagliato il record di cinque vittorie stagionali di un certo Marc Márquez all’esordio di categoria nel 2011. Per il leader poi è un’altra gara solida con il 10° podio in 13 GP finora disputati, un ruolino di marcia davvero impressionante. C’è già un titolo per KTM Ajo: con questa gara s’è chiuso il mondiale a squadre con la conferma della schiacciante superiorità della truppa di Aki Ajo. Finisce qui? Niente affatto: a Misano, dopo la tappa mondiale, Gardner e Fernández avranno un primo assaggio della RC16 che guideranno l’anno prossimo in MotoGP.

“Vittoria per Hugo Millán” 

Come detto, Raúl Fernández era al via piuttosto acciaccato. Eppure non ha avuto rivali: in poco tempo si è liberato di Lowes, volando indisturbato verso un nuovo successo. “Una settimana fa ero col dottor Mir per la lesione” ha dichiarato a motogp.com. “Pochi giorni prima di cominciare mi dicevo che no, non sarei stato in grado di correre. Invece è arrivata la vittoria! Non ho pensato al dolore, ma solo a spingere, poi quasi non avevo dormito, solo 3-4 ore… È stato incredibile.” Non mancano i ringraziamenti per lo staff medico, la Clinica Mobile, i suoi affetti, a cui segue la dedica. “Questa vittoria è speciale, la dedico a Hugo [Millán] ed alla sua famiglia: era un bravissimo ragazzo, è stato un momento molto difficile quand’è scomparso qui.” Riguardo al compagno di box/rivale, “Remy sta disputando una stagione incredibile, è sempre sul podio e sono molto contento per lui. È un gran pilota, posso imparare molto da lui.”

“Avevo paura di non finire la gara!”

Gara molto solida anche per Remy Gardner, che cede appena cinque punti al collega (ora a -39). Un’ulteriore conferma di una stagione stellare per il pilota australiano, che dopo anni difficili sta brillando. “Una seconda posizione ad Aragón è come una vittoria per me” ha sottolineato sempre a motogp.com. “È un circuito sul quale non mi sono mai trovato troppo bene.” Riguardo ai rivali, “Sam e Raúl avevano un passo decisamente migliore ed in pochi giri sono spariti. Io all’inizio ho fatto davvero fatica. Quindi ho pensato solo a limitare i danni ed a conquistare più punti possibili, finché Sam non è caduto lasciandomi la seconda posizione.” Ma il finale è stato complesso. “Negli ultimi cinque giri ero nei guai con la gomma posteriore. Le vibrazioni aumentavano sempre di più, avevo paura di non finire la gara!” Invece sono altri 20 punti importantissimi. Ma piedi per terra e concentrazione massima, questo è il suo motto. “La top 5 è l’obiettivo per il resto della stagione. La stagione è ancora lunga, è una bella lotta in squadra.”

Test MotoGP, la conferma

In un’annata incredibile, dopo un nuovo dominio da parte dell’inarrestabile duo KTM Ajo (è la quinta doppietta del 2021), ecco che arriva un meritato premio. A Misano infatti ci sarà una bella sorpresa per entrambi: un test in sella alla RC16. “Sarà mercoledì, dopo il Gran Premio” ha confermato un sorridente Remy Gardner. “Avremo circa mezza giornata per provare “la moto grande”. Un sentito grazie a KTM per questa occasione, sarà molto divertente! È certo un sogno che si realizza, anche prima di quanto mi aspettassi. Sono concentrato sulla Moto2, ma un assaggino non è male.” Si allinea anche il compagno di box. “È la caramella per il bimbo” ha scherzato Raúl Fernández. “Sì, proveremo la KTM per qualche giro, non troppo, ma sarà certo una bella esperienza!”

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Foto: motogp.com

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1 commento

  1. voiedegarag_15199617 ha detto:

    Fernadez sulla KTM MotoGP a Misano mi ricorda quando ero bambino e per il mio compleanno mia mamma mi regalava un capo di vestiario, che era l’ultima cosa mi interessasse al mondo.