9 Marzo 2024

Pedro Acosta il pilota che mette tutti d’accordo e serve alla MotoGP

Soltanto la prima giornata della MotoGP 2024, ma Pedro Acosta ha già messo tutti d'accordo: non si era mai registrata una simile unità di consensi dal pubblico.

Pedro Acosta mette tutti d'accordo e serve alla MotoGP

Che Pedro Acosta fosse un pilota speciale lo scoprirono tutti proprio qui, in Qatar, tre anni or sono. Sanzionato con partenza dalla pit-lane, giro dopo giro sorpassò un pilota dopo l’altro, andando a vincere la sua prima gara mondiale. Un’impresa che rappresentò soltanto l’inizio di una cavalcata trionfale che, in sole 3 stagioni, lo hanno proiettato nell’élite del motociclismo. Conquistando due titoli iridati (Moto3 e Moto2) in un triennio, un riconoscimento di Rookie of the Year in Moto2 e la nomea di nuovo craque del motociclismo mondiale. Nulla di nuovo, insomma, nel registrare sue prodezze nel primo giorno da lui vissuto in un weekend di gara della regina MotoGP. PAco ha le stimmate del Fenomeno, ma c’è di più. In tempi recenti e non sospetti, mai si era registrata una simile unità di consensi. Riconoscendone talento e manetta, ma anche carisma e la caratterizzazione da vero e proprio personaggio. Piace a tutti, nessuno escluso, a prescindere dalla propria bandierina di appartenenza di tifosi.

DEBUTTO SFOLGORANTE IN MOTOGP

Al termine della prima giornata di attività a Lusail, l’uomo del giorno è proprio Pedro Acosta. Molteplici tematiche d’interesse tecniche e/o sportive, ma in copertina ci va lui e la sua rossa KTM vestita e marchiata GASGAS. Con le stesse modalità di quella sua prima uscita del novembre scorso a Valencia. Per la prima volta salito in sella alla RC16, nel suo primo run subì un sorpasso all’ultima curva da Maverick Vinales, rispondendogli ingarellandosi in uscita. Ieri, nelle prime libere, medesimo copione. Pronti-via, sfilato da Aleix Espargaro gli si è poi affiancato in rettilineo, tirandogli la staccata e mettendosi pure davanti. Al netto di questo suo conto in sospeso con i piloti Aprilia, da quel momento in avanti ha poi concluso il turno con il terzo crono a 71 millesimi da Jorge Martin, lasciandosi andare a salvataggi e peripezie da pilota MotoGP navigato.

APPREZZAMENTI ALL’UNISONO

Un pilota così piace e, non da meno, serve alla MotoGP. Forse perché non ha ancora aperto rivalità accese con suoi colleghi della top class, ma all’unisono gli appassionati lo hanno preso come beniamino. Tifosi anche di altri piloti e case costruttrici, ma Pedro Acosta piace, fomenta, delizia. Si fa spesso il paragone con Marc Marquez, ma nemmeno l’8 volte Campione del Mondo, al suo passaggio in MotoGP, ricevette così tanti apprezzamenti. Anzi, qualcuno per screditarlo (e parliamo di addetti ai lavori…) mise persino in dubbio le sue imprese in Moto2, inventandosi bestialità come la disponibilità una Suter illegale, con il motore della Honda RCV, con il controllo di trazione e altre follie. Nulla di vero, tanto che l’unico congegno (legalissimo) a disposizione del 93 era il quickshifter realizzato da TSR, successivamente acquistato da tanti suoi colleghi, ma senza andar forte come Marquez.

TIFATO DALLA MOTO3 ALLA MOTOGP

Anche per qualche eccesso in pista, soprattutto nel nostro Bel Paese già all’epoca Marc Marquez faceva mugugnare qualcuno. Pedro Acosta, giammai. Si è ritrovato a confronto per la conquista dei titoli mondiali con motociclisti italiani (Dennis Foggia prima, Tony Arbolino poi), ma nessuno ha mai avuto qualcosa da ridire su PAco. Anzi, da parte degli stessi appassionati italiani, ha avuto le preferenze del tifo, se stiamo proprio a guardare. Per queste ragioni un pilota come lui serve alla MotoGP, in primis per un elemento incontrovertibile, sempre più raro nel motociclismo contemporaneo: in sella, Pedrito diverte. E questo sport è anche e soprattutto divertimento.

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