31 Gennaio 2024

Valentino Rossi lancia l’allarme: “La MotoGP deve riflettere attentamente”

Valentino Rossi parla del numero crescente di incidenti nel campionato MotoGP e invita ad una seria riflessione.

MotoGP, Franco Morbidelli e Valentino Rossi

Valentino Rossi torna a casa dopo il test a Portimao insieme ai piloti MotoGP della Ducati (assente Jorge Martin). Nonostante la lontananza dal paddock, il Dottore ha dimostrato che la classe non è acqua, riuscendo a inseguire a breve distanza Pecco Bagnaia e gli altri presenti. Martedì è stata una giornata al cardiopalma sul circuito iberico, a causa della caduta di Franco Morbidelli con la sua Panigale V4S. A quanto pare nulla di grave, ma solo un grande spavento che fa ritornare in primo piano la questione sicurezza in pista.

MotoGP a tutto gas

Il nove volte campione del mondo ha debuttato nel Motomondiale nel lontano marzo 1996 nella classe 125. Dopo i trionfi nelle due categorie minori, nel 2000 è stato promosso nella classe 500, assicurandosi l’ultimo titolo con una due tempi, prima di passare alle moto da 990cc della MotoGP nel 2002. Dopo 26 anni di onorata carriera Valentino Rossi ha deciso di chiudere capitolo professionale, con nove titoli iridati in bacheca, 432 gare disputate e 115 vittorie nei GP. Porta con sé un bagaglio di storia ed esperienze che pochi piloti possono vantare nella storia del motociclismo. E non è certo un caso se sulle pagine della rivista tedesca FAZ abbia lanciato un campanello d’allarme sui rischi della MotoGP moderna. “Si è spinto molto negli ultimi anni. La Ducati ha alzato il livello in modo significativo“.

Un limite alla velocità?

Più potenza, più aerodinamica, più pericoli per i piloti che scendono in pista, costretti a ricercare sempre il limite per avere la meglio sugli avversari. “Vediamo prototipi con molta aerodinamica, sempre più cavalli, un esercito di ingegneri sullo sfondo e molti soldi. Le moto sono davvero veloci“, ha spiegato Valentino Rossi. Tanto che invita ad una riflessione: “Il motociclismo è sempre pericoloso, certo. Ma la MotoGP deve riflettere attentamente su dove vuole arrivare. Non possono esagerare. La MotoGP come la Formula 1 delle motociclette, mi piace. Ma queste velocità di oltre 360 ​​chilometri orari e più sul rettilineo? Questo è troppo“.

L’anno scorso Brad Binder ha fatto registrare il nuovo record di velocità raggiungendo i 366,1 km/h sulla sua KTM RC16. Negli ultimi anni gli incidenti più rischiosi sono avvenuti soprattutto in fase di partenza, complice anche l’introduzione nel 2023 delle gare sprint. Si pensi al GP di Catalunya 2023, dove sono finiti a terra ben cinque piloti, con Pecco Bagnaia investito sulle gambe. Fortunatamente nulla di particolarmente grave, ma poteva andare peggio… “È stato molto fortunato. Dopo la caduta è stata una stagione difficile per lui – ha ricordato il 44enne campione di Tavullia -. Nonostante questo è diventato campione del mondo per la seconda volta. Sono molto orgoglioso di lui“.

Foto Instagram @valeyellow46

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