31 Gennaio 2024

Superbike: Andrea Iannone ritrova la luce “Abbiamo un’ottima base”

L'ex MotoGP ha chiuso i test con il 17° tempo, ma conta poco: la fiducia è tornata e il ritmo a gomme finite è molto incoraggiante

Andrea Iannone, Superbike

Un pilota e un personaggio come lui, con tutti i riflettori Superbike addosso, potrebbe perdere facilmente la calma quando le cose non vanno come dovrebbero. Invece niente, Andrea Iannone incassa e va per la sua strada. Dopo aver passato quello che ha passato negli ultimi anni, vedere i nuovi avversari sparare una gomma da tempo dopo l’altra e vedere il suo nome nella parte bassa della classifica sui monitor gli fa un baffo. In top class le gomme nei test sono contingentate, tutti lavorano per la gara, più o meno. In Superbike invece è diverso, la copertura da qualifica SCQ è in vendita, per cui chiunque ne usa quante vuole. Ma la girandola di giri a sensazione fra meno di un meno di un mese a Phillip Island conterà zero, piuttosto sarà importante non bruciare la gomma dopo pochi giri. Qui tutti i tempi dei test.

IA29 rivede la luce

Andrea ha capito subito cosa serve, e se ne frega del risultato finale della due giorni di Portiamo: 17° tempo, a 1″465 da uno scatenato Toprak Razgatlioglu. A Jerez, pochi giorni prima, sul passo gara era stato il più veloce, meglio anche di Jonathan Rea e Alvaro Bautista, due vecchi leoni che – esattamente come Iannone – hanno rinunciato alla caccia al tempone preoccupandosi di sistemare le cose in ottica lunga distanza. Sul saliscendi di Portimao il primo giorno era andato storto, per problemi di set up elettronico. La prima volta sull’ottovolante lusitano, che gli avversari Superbike conoscono come le loro tasche, si è rivelata molto più impegnativa del previsto. Ma nella seconda uscita Iannone e i tecnici di Go Eleven hanno trovato il bandolo della matassa. Sul passo gara non è andata affatto male, mentre ancora con la SCQ non ci siamo: Iannone non è riuscito a sfruttare l’extra grip. Ma sono dettagli: per altro a Phillip Island la gomma più soffice disponibile sarà la SC0, la media.

“Sono molto carico, sono curioso di vedere dove siamo”

Sicuramente c’è stata un’evoluzione a livello di passo, siamo diventati più efficaci, un po’ più competitivi” ha commentato Andrea Iannone. “Il mio best time l’ho fatto con una gomma usata di 15/16 giri, 1.40.6, sono contento di questo. Devo invece capire meglio come poter sfruttare maggiormente una gomma più nuova per essere più efficace. Questo è l’ultimo test in Europa prima dell’Australia, dobbiamo ancora lavorare tanto, ma penso che ci sia un’ottima base di partenza e questo mi fa ben sperare. Sono carico, vedremo a Phillip Island cosa riusciremo a fare.”

La dura vita del pilota privato

Non bisognerà dimenticare che Iannone riparte da pilota privato, anche se dispone della formidabile Ducati V4 R Panigale. Il team Go Eleven ha una buona base operativa, ma il paragone con le grandi strutture factory è stridente. La capacità di reazione, cioè uscire velocemente dai problemi, è per forza i cose più ridotta. Dennis Sacchetti, ex pilota adesso team manager, ne è consapevole. “Portimao ci ha reso la vita un po’ complicata. Sicuramente è un tracciato molto difficile da interpretare alle prime uscite. Andrea ha migliorato subito il suo feeling, non mi preoccupa molto la distanza di gara in quanto spesso i migliori crono sono arrivati a gomme usate. Ma ancora dobbiamo capire come sfruttare a pieno l’extragrip a gomme nuove. Questi due giorni sono stati fondamentali. Sia per permettere al pilota di capire le reazioni della moto alle modifiche, sia per fornire maggiore conoscenza delle gomme”.

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