11 Ottobre 2022

Superbike, Jonathan Rea rivendica i giri motore: “Ho raggiunto il limite”

Jonathan Rea è quasi fuori dalla corsa al titolo Superbike per il secondo anno di fila. Kawasaki dovrà aumentare i giri motore della Ninja.

Superbike, Jonathan Rea

Nei piani alti della Kawasaki qualcosa si è inceppato dopo la mancata omologazione della Nina ZX-10RR all’inizio della stagione Superbike 2021. Il taglio dei 500 giri al motore decretato dalla FIM, a pochi giorni dall’inizio del campionato, ha reso in salita la strada di Jonathan Rea che, dopo sei titoli iridati consecutivi, chiuderà a mani vuote per il secondo anno di fila. L’anno scorso ha dovuto cedere lo scettro alla Yamaha di Toprak Razgatlioglu, stavolta potrebbe essere la Ducati di Alvaro Bautista a ergersi regina delle derivate di serie.

I guai della Kawasaki

Nell’ultimo weekend di Superbike a Portimao si è dovuto accontentare di tre terzi posti, alle spalle dei due diretti rivali. In Argentina si giocherà le residue speranze iridate per la stagione 2022, ma la Kawasaki sta dimostrando tutte le sue pecche in questa seconda parte del WorldSBK. Soprattutto sulla velocità massima, dove pesa non poco quella mancata omologazione determinata da errori di percezione del regolamento tecnico compiuti dalla casa di Akashi. Le modifiche apportare alla nuova versione, omologata nell’inverno 20-21, sono state di dettaglio, per cui per i Commissari FIM il motore era da considerare ancora “vecchia versione”. Durante la pausa invernale la Kawasaki correrà ai ripari, correggendo le fiche necessarie per l’omologazione, intervenendo ovviamente sui particolari tecnici necessari.

Per quest’anno ormai è andata: improbabile colmare un gap di 82 punti da Bautista quando mancano tre gare. “Ho raggiunto il mio limite“, ha ammesso il nordirlandese. “Quando ero in testa, ho rallentato per salvare la gomma posteriore, non ho corso molti rischi. Ma quando Alvaro mi ha superato in gara-2 è stato molto veloce. Sono riuscito a disturbare un po’ il ritmo di Toprak, ma quando la mia gomma posteriore si è usurata è finita. Non ho rimpianti, ho fatto del mio meglio e sono stato battuto da piloti migliori“.

La potenza dei costruttori Superbike

Indubbiamente la Ninja 2022 ha fatto un passo avanti rispetto alla precedente versione, ma la concorrenza nel Mondiale Superbike sta diventando molto agguerrita e sta alzando il ritmo. “Non basta per stare al passo con Alvaro e Ducati. Abbiamo anche migliorato in frenata, l’anno scorso ero molto lontano da Toprak e non potevo neppure pensare di superarlo. Il nostro punto debole è controllare la potenza del motore quando la gomma posteriore cala. E sul rettilineo siamo molto più lenti di Bautista. Non ho più niente e combatto con tutte le armi disponibili“. Uno sguardo alla concorrenza può dare un’idea dell’handicap della ZX-10RR. I valori di massima rotazione sono definiti in base al règime del modello stradale, salvo alcuni aggiustamenti. La Ducati Panigale V4R può spingersi a 16.100 giri/min, la Honda CBR1000RR-R 15.600 giri/min, la BMW M1000RR 15.500 giri/min e la Yamaha R1 14.950 giri/min. La Kawasaki è limitata 14.600 giri/min, anche se in base al règime della stradale potrebbe arrivare a 15.100.

Il numero dei giri motore

Congelata dal regolamento, la Casa verde è stata costretta a tornare al règime del vecchio motore, utilizzato fino al 2020. Per colmare la lacuna si è intervenuti su elettronica, aerodinamica e soluzioni ciclistiche che permettessero un migliore utilizzo della gomma. Un gran lavoro che però ha sortito effetti insufficienti per arginare Ducati e Yamaha. “Stiamo cercando di migliorare, ma con le regole attuali è molto difficile. Sarebbe bello se avessimo quei 500 giri in più, che la FIM ha deciso di non darci – ha detto Jonathan Rea a Speedweek.com -. Io e Alex guidiamo per un team ufficiale con un budget enorme: riesci a immaginare dove si trova una Kawasaki privata quando gira solo a 14.600 giri/min?“. La FIM non può tagliare ulteiormente i giri della V4R, che già adesso è “strozzata” rispetto alla moto stradale. Fra l’altro frenare gli avversari non stimola il sei volte iridato. “La Ducati sta facendo un lavoro eccezionale, perché punirli? E’ la Kawasaki che deve migliorare“.

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