22 Luglio 2021

MotoGP, Zeelenberg: “Il problema di Morbidelli non è la moto”

Stagione MotoGP in forte salita per il team Petronas SRT. Wilco Zeelenberg ritiene che una M1 factory non risolverebbe i problemi di Franco Morbidelli.

MotoGP, Wilco Zeelenberg

Dopo diversi anni nel team Yamaha factory, dove ha rivestito il ruolo di consulente di pista, Wilco Zeelenberg è team manager Petronas SRT. In questa stagione MotoGP la scuderia malese ha riscontrato più problemi del previsto, con un solo podio conquistato da Franco Morbidelli nelle prime nove gare. Le prime due stagioni in classe regina sono state da incorniciare per la squadra di Razlan Razali, ma stavolta bisogna tirare il freno a mano delle ambizioni.

Franky senza moto ufficiale

Già dal doppio esordio in Qatar il campionato è iniziato tutto in salita, con nessuna top-10 da parte di Rossi e Morbidelli. “Abbiamo avuto problemi al retrotreno che non avevamo mai avuto l’anno scorso. Una pessima combinazione di telaio, gomme e sospensioni difficile da spiegare – racconta il tecnico olandese a GP Racing -. C’è anche da dire che il livello del campionato è ancora più alto rispetto alla scorsa stagione. Tutti i piloti sono progrediti, così come tutte le moto“.

Il pilota italo-brasiliano si è lamentato a più riprese nel corso di questo campionato MotoGP, per non avere ricevuto una M1 con specifiche ufficiali nonostante si sia attestato vicecampione del mondo nel 2020. Ma secondo Wilco Zeelenberg non è la moto a fare la differenza nei risultati. “Capisco la frustrazione di Franco, ma non sono sicuro che oggi stesse meglio con la stessa moto degli altri. Non avrebbe avuto il tempo di fare molti test quest’inverno. E non sono convinto che si sarebbe sentito molto a suo agio”.

L’impegno di Valentino

Dall’altra parte del box non va meglio a Valentino Rossi: una sola top-10 e tre ritiri nelle prime nove gare. L’esperienza del campione di Tavullia non ha portato benefici a Petronas SRT e il connubio si chiuderà a fine anno. “Non ho bisogno di parlargli di strategia e protocollo: conosce la gara. Ammetto anche che sono io quello che ora sta imparando da lui“. In passato Wilco e Rossi, pur facendo parte del team Yamaha, non avevano mai intessuto un rapporto di collaborazione, lavorando in angoli opposti del box. Viceversa, nella stagione MotoGP 2021 il rapporto si è fatto più stretto. “Il ritiro è una scelta che gli appartiene“, ha aggiunto l’ex pilota olandese. “In questo momento stiamo lavorando e cerchiamo soluzioni senza arrenderci. Valentino fa lo stesso. Quando lo guardo dal muretto vedo che sta combattendo e che non si arrende. Quando cade è perché cerca il limite”.

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2 commenti

  1. makiland ha detto:

    E invece si !!! i Maledetti Malesi hanno affondato le Yamaha a loro affidate … pilotati da Iwata …
    Sarò dietrologista, ma mi sembra un piano studiato per far fuori un “vecchio al tramonto che rompe le balle” ed un giovane più che promettente vicecampione del mondo che a LORO non sta bene … non lo hanno scelto loro … Giapu e Malesi alleati contro l’ Europa che avanza …
    E se il mio è fantamotosport ditelo pure, me ne frego !!!