16 Giugno 2022

MotoGP, Yamaha-Valentino Rossi (VR46): “Le cose cambiano rapidamente”

Yamaha senza team satellite nella stagione MotoGP 2023. Lin Jarvis punta alla formazione VR46 di Valentino Rossi per il 2024.

MotoGP, Lin Jarvis

Yamaha si ritrova a vivere un’inedita dicotomia nel campionato MotoGP. Da un lato è campione in carica e guida la classifica piloti con Fabio Quartararo, saldamente al comando con 22 punti di vantaggio sul diretto inseguitore Aleix Espargarò. Dall’altro perde il team satellite dalla stagione 2023 e quindi schiererà solo due YZR-M1 in griglia, situazione che dovrebbe proseguire almeno fino alla fine del 2024. Ma come Lin Jarvis ricorda, in classe regina mai dire mai. “Non sai mai cosa possa accadere in questo mondo, le cose cambiano molto rapidamente“. E non è un mistero che Yamaha sia interessata a legarsi alla squadra di Valentino Rossi, sotto contratto con Ducati fino al 2024.

L’addio del team satellite RNF

Nei giorni scorsi si è conclusa l’11esima edizione del VR46 Master Camp, una partnership tra la Casa di Iwata e il team di Valentino Rossi che va avanti da tempo con l’obiettivo di scoprire nuovi talenti. Un progetto che viene rimarcato ulteriormente dalla squadra Moto2 impegnata con Manuel Gonzalez e Keminth Kubo. Razlan Razali ha dovuto rinunciare alle due formazioni nelle classi minori del Motomondiale dopo l’uscita del main sponsor Petronas alla fine della scorsa stagione, per concentrare ogni sforzo economico sul progetto MotoGP. Il contratto annuale stipulato con Yamaha e in scadenza a fine 2022 non verrà rinnovato dopo l’annuncio dato al Mugello: Massimo Rivola e il manager malese hanno stretto una nuova alleanza che consente alla Casa veneta di avere un team satellite per la prima volta in MotoGP.

Valentino Rossi e l’impegno futuro in MotoGP

Una mossa che probabilmente Lin Jarvis non si aspettava, ma che non crea grossi problemi alla Yamaha. D’altronde anche Fabio Quartararo ha sottolineato come i dati del team satellite non siano funzionali all’evoluzione della M1. “Abbiamo sempre avuto un team clienti dall’inizio dell’era a quattro tempi della MotoGP nel 2002 – ha rimarcato il manager britannico a Speedweek.com -. Avremo degli svantaggi a breve termine? No, non nel prossimo futuro“. Ma quattro moto saranno utili quanto prima per garantire più dati ai tecnici della Yamaha e dare un’accelerazione allo sviluppo dei prototipi futuri.

Nessun problema per quanto riguarda la scoperta di giovani piloti, dal momento che sia Quartararo che Morbidelli hanno un’età piuttosto bassa rispetto alla media. La priorità è offrire ad entrambi il miglior pacchetto possibile per la prossima stagione MotoGP (e quella corrente), in attesa di qualche sorpresa… “Non si sa mai cosa accadrà in questo mondo“. Un chiaro segnale che volge in direzione del team di Valentino Rossi.

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Foto Motogp.com

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