4 Marzo 2022

MotoGP, troppo sviluppo tecnico? Cosa ne pensano Quartararo e Márquez

Gli ultimi sviluppi firmati Ducati tornano a tenere banco in MotoGP. Non mancano i dissensi, ecco i motivi espressi da alcuni piloti.

motogp ducati

Nel corso della conferenza stampa inaugurale, c’è stato anche il tempo per commentare le ultime novità tecniche intraviste di recente. Non mancano certo riferimenti al famoso abbassatore, anzi meglio detto è stato citato anche l’ultimo sviluppo anteriore intravisto sulle Ducati nel corso dei test ufficiali. Una mossa ben vista dai ragazzi in rosso, meno invece da alcuni protagonisti delle altre case, in primis l’iridato in carica Fabio Quartararo e Marc Márquez, ma non solo.

I contrari

“Sta diventando troppo” è il commento dell’uomo di punta di casa Yamaha. “Già nel 2019 con la procedura di partenza dovevi schiacciare un bottone del launch control per scattare. Ora ci sono sempre più cose da controllare, certo magari vinci ma secondo me è troppo.” A Fabio Quartararo si allinea il campione del mondo 2020 Joan Mir. “Siamo sempre più veloci sul dritto, raggiugeremo presto i 370 km/h, ma i layout sono gli stessi. Aumenta la performance, è sempre più difficile fare la differenza perché diventa tutto più facile, ma non credo sia il massimo a livello di sicurezza.”

Anche Marc Márquez non nasconde la sua contrarietà. “Credo sia qualcosa da rimuovere in futuro” ha infatti sottolineato. “L’ho già detto l’anno scorso quando sono tornato dall’infortunio, ma dobbiamo pensarci tutti assieme. I costruttori chiaramente vanno sempre avanti con lo sviluppo. Lo spettacolo non ci guadagna nulla e le moto stradali non usano una cosa del genere. Riguardo l’aerodinamica invece approvo i miglioramenti, ma per l’holeshot… Stiamo cercando di allargare le vie di fuga, ma siamo sempre più veloci e si frena più tardi con questo dispositivo, non ne vedo un senso per il futuro.”

Via di mezzo

Pecco Bagnaia è piuttosto laconico in questo senso. “Io devo schiacciare un bottone, per me non è un problema.” Più diplomatico invece il rappresentante di casa KTM, ovvero Brad Binder. “Alla fine è una realtà, ce l’hanno tutti” ha dichiarato. “Certo è importante non arrivare al punto critico e rovinare tutto… Ora c’è e credo sia qui per rimanerci, quindi ogni casa cercherà di sfruttarlo al massimo.” Per finire, ecco le parole di Maverick Viñales. “Secondo me c’è più sicurezza in accelerazione con l’holeshot, la gomma anteriore è più incollata a terra. Certo ora però stiamo andando troppo lontano, ci sono troppe cose, ma credo che il dispositivo posteriore sia positivo sia in partenza che in accelerazione.”

“Come ho progettato il mio sogno” la magnifica autobiografia Adrian Newey, il genio F1

Foto: motogp.com

Lascia un commento