23 Maggio 2022

MotoGP, tecnologia militare ai box: sistema radio senza WiFi per Suzuki

La tecnologia militare prende spazio anche nel mondo della MotoGP. Suzuki ha un sistema radio che non necessita di WiFi né radiofrequenza.

MotoGP, Box Suzuki Ecstar

Il team Suzuki lascerà il campionato MotoGP a fine campionato, ma questo non significa che la squadra fosse inferiore alle rivali. Joan Mir ha conquistato il titolo mondiale nel 2020, Alex Rins sfoggia una certa costanza nei risultati e all’interno del box si usano sistemi tecnologici di ultimissima generazione. A cominciare dal sistema radio derivato dal mondo militare, che non necessita di WiFi o radiofrequenza.

Tecnologia militare in MotoGP

A darne notizia è l’ingegnere informatico Claudio Rainato sulle colonne di Speedweek.com. “Questo sistema ha una portata molto ampia, è una tecnologia militare che funziona bene anche a chilometri di distanza e ci permette di comunicare alla perfezione“. Un sistema perfetto per uno sport fortemente al limite come la MotoGP, dove le comunicazioni devono limare anche i millisecondi come avviene in pista per i prototipi. La tecnologia si rivela particolarmente utile in caso di cambiamenti improvvisi del meteo o di cadute nelle qualifiche. “Un membro del team che comunica con noi può guadagnare secondi importanti o addirittura minuti. Sappiamo molto velocemente se c’è stata una caduta, un problema tecnico o se ha iniziato a piovere. Altrimenti bisognerebbe aspettare che la pioggia arrivi in pit lane o sullo schermo della tv“, ha spiegato Claudio Rainato. “La comunicazione può portarci un giro al momento giusto ed essere decisivo per vincere o perdere“.

Suzuki e il sistema radio

La comunicazione via radio consente di seguire ciò che avviene in pista anche agli ingegneri in Giappone. “La base è costituita dalle cuffie, dalla radio e da una rete specifica, dal software e dall’hardware. Ci sono alcune notizie cruciali di cui abbiamo bisogno al più presto, ci sono diversi canali per questo. Ad esempio, c’è un gruppo principale in cui sono collegati i meccanici, il capotecnico e il tecnico elettronico. Sono le persone che si ascoltano e si parlano costantemente“, ha aggiunto l’ingegnere della Suzuki. “Naturalmente la parte di Joan non può sentire quella di Alex e viceversa. I team manager e i project leader hanno la capacità di ascoltare ovunque. Lo stesso vale per le persone che lavorano con i dati in background. Puoi partecipare attivamente a cose importanti“. Peccato che dalla prossima stagione MotoGP sarà solo un ricordo per tutti gli uomini impegnati ai box. A Le Mans la Casa di Hamamatsu ha ufficialmente annunciato l’addio al Mondiale.

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