6 Dicembre 2022

MotoGP, Suzuki via dal Mondiale: i veri motivi svelati da Nobuo Fujii

Suzuki non sarà sulla griglia di partenza della MotoGP 2023. Il responsabile marketing Nobuo Fujii chiarisce i motivi della drastica scelta.

MotoGP, Alex Rins e Joan Mir

L’uscita della Suzuki dal campionato MotoGP sarà accompagnata dalla chiusura dei siti e profili social online a fine dicembre. Dopo il ritorno nella Top Class nel 2015 con Aleix Espargarò e Maverick Vinales chiude i battenti al termine di otto stagioni condite da sei vittorie, una lunga sfilza di podi e soddisfazioni. All’inizio di maggio i vertici di Hamamatsu hanno dato l’annuncio shock dell’addio al Motomondiale e al Mondiale Endurance. Alex Rins ha continuato a collezionare successi, a dimostrazione di quanto fosse valido il progetto GSX-RR e unito il gruppo di lavoro.

Suzuki non è nuova al ritiro

Una decisione dettata dall’alto per questioni prettamente economiche, per dirottare gli investimenti sul settore elettrico e automotive, ma che probabilmente avrà ripercussioni sull’immagine del marchio. Non è la prima volta che Suzuki si ritira sommariamente, a parte le dimissioni di massa delle fabbriche giapponesi alla fine degli anni ’60. Negli anni ’80 una nuova uscita fino al ritorno nel 1987 dopo 3 anni di assenza, con la moto che alla fine avrebbe portato Kevin Schwantz al Mondiale nel 1993 e Kenny Roberts Junior nel 2000. Un altro ritiro a sorpresa è avvenuto nel 2011, con Dorna furiosa, ma la Suzuki è riuscita a minimizzare la rescissione del contratto promettendo che la rottura sarebbe stata solo temporanea. E in realtà sono tornati nel 2015, con un prototipo che raccoglieva consensi a destra e a manca. Danilo Petrucci compreso, che ha sostituito Joan Mir al GP di Thailandia a grande richiesta del team manager Livio Suppo.

L’uscita dalla MotoGP per nuovi investimenti

Allora perché Suzuki ha posto fine all’avventura, lasciando sgomenti sia lo staff che i fan? Nobuo Fujii, direttore marketing dell’azienda, ha svelato qualche retroscena in un’intervista a Motorcylcenews.com. “Uno dei motivi era reinvestire nella carbon neutrality che non significa solo elettrificazione. In questo momento la Suzuki sta valutando varie possibilità, a seconda della cilindrata del motore“. Questa urgenza di mercato ha spinto i vertici dell’azienda ad abbandonare la MotoGP. Fujii ha poi ribadito che l’investimento “ha a che fare con questo tipo di moto e con quello che dovrà essere in futuro la gamma Suzuki, per stare al passo con la società e la legislazione“.

Il manager giapponese ha assicurato che questa drastica decisione consentirà alla Suzuki di sfornare nuovi modelli per il mercato auto e moto nel medio termine. La presenza in MotoGP ha permesso di assimilare “nuove tecnologie che abbiamo potuto utilizzare nel corso degli anni” e gli ingegneri che hanno svolto quel lavoro “lavoreranno nelle nostre aree di produzione“. Infine il responsabile marketing ha sottolineato che “siamo l’unico marchio nel Regno Unito che ha una gamma di auto ibride al 100%… Questo dimostra l’impegno che abbiamo in quell’area“.

Foto: MotoGP.com

Lascia un commento