26 Giugno 2022

MotoGP, Suzuki rompe il silenzio: l’analisi di Shinichi Sahara

Suzuki lascerà il campionato MotoGP dopo la gara di Valencia. Shinichi Sahara rompe il silenzio dopo l'annuncio ufficiale.

MotoGP, Shinichi Sahara

Shinichi Sahara, project leader Suzuki, è stato il primo ad apprendere la notizia dei vertici di Hamamatsu nel week-end di Jerez. La decisione di dire addio al campionato MotoGP è arrivata per telefono come un fulmine a ciel’ sereno, ha riflettuto per qualche minuto in solitudine ed evitato di allertare subito tutta la squadra. La priorità era chiudere al meglio la gara, nelle ore successive, in occasione del test del lunedì, avrebbe avvisato tecnici, meccanici e piloti. Inutile il tentativo di far desistere i capi, più che una possibile idea era un verdetto.

La notizia dell’addio alla MotoGP

Per la prima volta un manager giapponese della Suzuki parla dopo il comunicato ufficiale che decreta la scelta di abbandonare il Mondiale di MotoGP. Sahara ricorda il giorno della telefonata: “Non ho pianto, ma mi sono sentito senza forze. Dopo averci pensato per cinque o dieci minuti ho pensato che in quel momento fosse meglio ottenere un buon risultato, per gestire al meglio la situazione“. Il project leader della Suzuki ha tentato di invertire la rotta aziendale, ma non c’è stato verso di fargli cambiare idea. “Non posso fornire dettagli sul come. Sto ancora cercando di convincere tutti a gestire la situazione nel miglior modo possibile“, rivela al giornale spagnolo ‘Marca’.

Le conseguenze post Jere

Dorna e Suzuki devono trovare ancora un’intesa per l’uscita, ci sarà una penale da pagare, perché si viola il contratto firmato l’anno scorso e che vincolava il team a gareggiare fino al 2026. Diversi i milioni che finiranno nelle casse degli organizzatori: “Stanno ancora negoziando“, aggiunge Shinichi Sahara. “Ero nel gruppo che si è riunito per discutere, anche se non sono l’uomo più importante con cui negoziare“. Il compito del manager nipponico è tenere alto il morale e gli stimoli della squadra fino all’ultimo GP di Valencia. E che i risultati siano consoni al tenore della squadra. Dopo Jerez, Joan Mir ha raccolto tre ritiri nelle ultime quattro gare, Alex Rins quattro zeri (compreso il forfait al Sachsenring per infortunio). “Non so se la decisione della Suzuki abbia influito o meno sui risultati. Da parte mia, non ho mai perso la motivazione e penso che tutta la squadra non l’abbia persa“.

Il futuro della Suzuki

L’obiettivo è ritornare alla vittoria prima della fine del campionato MotoGP, ritornare a sorridere un’ultima volta tutti insieme, prima che le strade si dividano. Alex Rins sta per firmare con LCR Honda, Joan Mir con il team Repsol Honda, alcuni dei tecnici troveranno posto in altre squadre. Delle ultime ore la notizia che Manu Cazeaux potrebbe affiancare Maverick Vinales nel box Aprilia dal prossimo anno. Nel futuro chissà, non è da escludere che Suzuki possa decidere di ritornare in pista. “Per me le corse sono nel DNA di Suzuki. Se esiste l’azienda Suzuki, dovrebbe esistere Suzuki nelle corse. In futuro dovrebbe tornare, è la mia opinione personale… Forse in futuro le corse di moto elettriche diventeranno più importanti“.

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