10 Agosto 2022

MotoGP, Suppo aiuta il team: “Nel paddock non c’è posto per tutti”

Suzuki verso l'addio alla MotoGP. Livio Suppo aiuta i colleghi del suo team a trovare una sistemazione per la prossima stagione.

MotoGP, Livio Suppo

Suzuki ha vissuto un weekend MotoGP a tratti esaltante a Silverstone, con Alex Rins che ha guidato la gara per sei giri e restando in seconda posizione per altrettanti. Il brusco calo della gomma lo ha fatto scivolare in settima piazza e rimandare l’assalto al podio alle prossime otto tappe del calendario. Intanto il team manager Livio Suppo è impegnato su due fronti: mantenere alto l’entusiasmo della squadra prima dei saluti finali e trovare un lavoro ai componenti del team che dal prossimo anno potrebbero ritrovarsi in difficoltà.

Suzuki riassapora la vetta

La Suzuki GSX-RR ha riconfermato di essere una moto equilibrata e veloce, sicuramente meglio rispetto ad una Honda in affanno. “Paradossalmente in questo momento la moto giapponese più competitiva è la nostra, è un peccato pensare che il prossimo anno non ci sarà più – ha detto Livio Suppo -. Sicuramente Aprilia e Ducati stanno facendo un ottimo lavoro, ma la nostra moto più tradizionale e meno moderna, soprattutto dal punto di vista aerodinamico, continua ad essere un’ottima moto“.

Il futuro del team

Il capotecnico di Alex Rins, Manuel Cazeaux, andrà ad affiancare Maverick Vinales nella prossima stagione MotoGP. Gli altri membri del team Suzuki cercano ancora una posizione professionale, con l’aiuto del manager piemontese che da quest’anno ha preso il posto dell’ex Davide Brivio. “Mi sembra il minimo in una situazione del genere, con una squadra in meno sono almeno 40 persone in meno. Non si potrà pensare di trovare un posto per tutti nel paddock. Se trovi un posto per Mario c’è un Mario dall’altra parte che lo perde e non sarebbe bello – ha proseguito Suppo -. Alcune squadre stanno aumentando il loro staff, quindi senza togliere il lavoro a nessuno. Qualcuno riuscirà a sistemarsi, ma stiamo vedendo anche al di fuori delle corse, bene o male un po’ di conoscenze le abbiamo e sono tutti ragazzi che se lo meritano“.

La svolta storica in MotoGP

Suzuki lascia la MotoGP in una fase storica particolare, con i marchi italiani stanno andando più forte dei rivali giapponesi. Un cambiamento epocale dettato soprattutto dall’aerodinamica, dove Ducati e Aprilia stanno facendo la differenza. “Viviamo un cambiamento storico… Negli ultimi cinque decenni hanno vinto solo case giapponesi, ad eccezione di Ducati nel 2007, e negli ultimi anni hanno continuato a vincere grazie anche a Marquez e Quartararo. Fabio è ancora in testa al Mondiale ma ci sono ottime possibilità che una Casa europea vinca il titolo iridato. Fino a quando gli europei dovevano apprendere le basi di una moto da corsa, i giapponesi hanno mantenuto un certo vantaggio“.

Il regolamento tecnico è rimasto grosso modo invariato, un altro fattore che ha proiettato in primo piano i costruttori europei. “Dal 2012 il regolamento tecnico è rimasto invariato, a parte il software unico nel 2016, con motore 1000 e quattro cilindri… L’evoluzione tecnica di base è rimasta la stessa per tanti anni, bene o male tutti hanno fatto un motore che funziona bene, un telaio che gira… E le Case europee hanno creduto di più in qualcosa (l’aerodinamica, ndr) che prima non c’era“, ha concluso Livio Suppo. “E hanno iniziato a sviluppare prima dei giapponesi“.

Foto Suzuki MotoGP

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