14 Maggio 2022

MotoGP, summit Dorna-Suzuki: una maxi-sanzione per lasciare il Mondiale

L'uscita di Suzuki dalla MotoGP non sarà indolore: nei prossimi giorni Dorna incontrerà il CdA del marchio giapponese e i suoi legali.

MotoGP, Carmelo Ezpeleta

La MotoGP è in subbuglio per l’uscita della Suzuki dal campionato al termine di questa stagione. Una decisione imprevista che ha scombussolato non solo i progetti futuri dei suoi piloti e dipendenti, ma anche degli altri team e costruttori. Sul mercato piloti si inseriscono a sorpresa due pezzi da novanta come Alex Rins e Joan Mir che fanno gola a chiunque, anche se dovranno accettare un ingaggio al ribasso rispetto ai circa 7 milioni di euro a stagione. Ma Dorna avrà un bel da fare nei prossimi giorni.

Suzuki pagherà una multa salata

La prossima settimana si terrà un vertice tra Carmelo Ezpeleta e rappresentati Dorna insieme ai vertici della Suzuki. La Casa giapponese è legata da un contratto fino al 2025 con il Mondiale MotoGP e per uscirne dovrà pagare una sanzione economica che si aggirerebbe approssimativamente ai 20 milioni di euro. Al fianco delle due parti ci saranno i rispettivi legali che cominceranno ad accapigliarsi sulle cifre e tirare acqua al proprio mulino. L’altro tema scottante è chi occuperà le due caselle libere lasciate dalla Suzuki. Attualmente ci sono sei costruttori e sei team satelliti per un totale di 24 moto. Il CEO della Dorna vorrebbe sostituirla con un altro costruttore, ma GASGAS ha già respinto questa tentazione.

Due poltrone per la MotoGP

Trovare un altro produttore per la prossima stagione MotoGP 2023 sembra quasi impossibile, i tempi sono troppo ristretti. A questo punto Ezpeleta potrebbe lasciare vuoti i due posti in attesa di tempi migliori. E in tal caso ci sarebbero più piloti e meno prototipi a disposizione, di conseguenza qualche nome eccellente è destinato a restare fuori dai giochi. Anche considerando che l’emergente Celestino Vietti si fa spazio in classe regina ad ampie falcate. “Per noi avere un campionato con cinque fabbriche e sei squadre private non ci ambia la vita – ha dichiarato il boss della Dorna sui canali ufficiali -. I numeri sono buoni, abbiamo 22 piloti. A seconda della proposta, decideremo se sostituiremo la Suzuki o continuare così“.

Foto Motogp.com

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