29 Settembre 2022

MotoGP, Petrucci: “Ero lo scudiero di Dovizioso, Ducati ora ha due punte”

Danilo Petrucci ritorna in MotoGP per il GP della Thailandia: stagione 2022 da record per il pilota umbro fra Dakar, MotoAmerica e Mondiale.

MotoGP, Danilo Petrucci

Danilo Petrucci aveva in programma una visita in Italia dopo la fine del MotoAmerica. Aveva scelto di partecipare all’ultima tappa degli Assoluti Enduro a Castiglion Fiorentino, sabato scorso si è iscritto online con il team Osellini, ma il vicecampione della Superbike USA si è ritrovato a dover volare fino a Bangkok per partecipare al weekend MotoGP. Una convocazione straordinaria da parte di Suzuki per sostituire l’infortunato Joan Mir in sella alla GSX-RR, un’occasione unica a cui Ducati ha dato via libera. Livio Suppo l’aveva cercato già agli inizi di settembre per il GP di Misano, ma da Borgo Panigale arrivò un rifiuto per non doverlo rischiare. Finalmente il suo piccolo sogno si avvera e Suzuki lo accoglie ai box: “Siamo così felici di averti con noi, la tua passione per le moto è semplicemente fantastica”.

Petrucci nel paddock di Buriram

Petrux affronta anche un fuso orario di 12 ore tra l’Alabama, teatro dell’ultimo incontro del MotoAmerica, e la Thailandia, mercoledì mattina era già nel paddock MotoGP con uniforme della Casa di Hamamatsu. Si è intrattenuto a lungo nel box Ducati, chiacchierato con Davide Tardozzi e gli altri componenti del suo marchio “originale”. Ritorna su un prototipo della Top Class a meno di un anno dall’ultima gara a Valencia del novembre 2021, quando ha disputato l’ultimo weekend nel Mondiale (era l’ultima uscita ufficiale anche per Valentino Rossi). “L’idea c’era già stata a Misano, ma non avrei mai pensato che l’occasione si sarebbe ripresentata – ammette Danilo Petrucci a ‘La Gazzetta dello Sport’ -. Invece essere una brava persona e un bravo pilota ha pagato. Quando lo scorso anno ho salutato tutti a Valencia pensavo fosse l’ultima volta su una MotoGP, invece…“.

Stagione 2022 da record

E’ l’unico pilota nella storia del motociclismo ad aver vinto almeno una gara in MotoGP e una tappa della Dakar. Quando un giorno ricorderà il 2022 penserà ad un altro record: ha corso con tre moto diverse in tre continenti: la Dakar con KTM a gennaio, il MotoAmerica con Ducati, esperienza conclusa una settimana fa, adesso in classe regina con Suzuki. L’esperienza a stelle e strisce si è chiusa al secondo posto, alla fine a vincere è stato Jack Gagne, ma è servita a ritrovare la passione per le corse. Dal canto suo Petrucci ha portato lustro internazionale ad un campionato nazionale, nel 2023 la sua presenza resta in dubbio. “Non ho ancora deciso. Dovrebbero modificare un po’ di cose a livello tecnico. Gagne e Yamaha sono più competitivi, io con un anno di esperienza posso migliorare, ma serve l’aiuto concreto di Ducati“.

Petrux riabbraccia la MotoGP

Nel GP della Thailandia Petrucci dovrà affrontare anche la pioggia, che in passato ha creato le condizioni per fare bene. Il pilota umbro è un mago del bagnato e potrebbe aiutarlo a ridurre un po’ il gap che si sarà formato tra lui e i colleghi della MotoGP in questi tanti mesi di assenza. “Sarà una missione difficilissima, a partire dalla posizione in sella, la pulsantiera, il freno a pollice che non c’è… Ma l’acqua può darmi una mano. Non ho aspettative, l’obiettivo è finire, divertirmi“. Gareggerà su una Suzuki, ma farà il tifo per Ducati e Pecco Bagnaia: “Ha dimostrato una forma impressionante e ha una moto molto veloce. E può contare sui dati di altri sette compagni di marca per trovare la miglior messa a punto, invece Quartararo è da solo a lottare“.

Dal prossimo anno il pilota piemontese farà coppia con Enea Bastianini, una line-up che ricorda per certi versi Dovizioso-Petrucci. Ma con una sostanziale differenza secondo Danilo: “Fui scelto come scudiero di Andrea per fargli vincere il Mondiale ed evitare lo scontro che c’era stato con Iannone. Ora hanno scelto due punte. Io rimpiango solo che quando ero al top mi sono scontrato con la miglior Honda e il miglior Marquez di sempre… A metà stagione il Mondiale era già deciso“.

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