21 Aprile 2023

MotoGP, Marco Bezzecchi: “Non sono qui per diventare famoso”

Marco Bezzecchi resta leader del Mondiale MotoGP dopo il GP di Austin. Il pilota del team VR46 racconta la sua fama, gli studi e gli amici.

MotoGP, Marco Bezzecchi

Doppio sesto posto per Marco Bezzecchi sul COTA, ma grazie alla caduta di Francesco Bagnaia al settimo giro riesce a mantenere ben salda la leadership. Un sogno che continua per il pilota del team VR46 autore di una strepitosa impresa sul bagnato di Termas, che gli è valsa la prima vittoria in MotoGP. Finora è la sorpresa del campionato, anche se già lo scorso anno si è preso il titolo di rookie of the year dimostrando di avere quella marcia in più. Dove può arrivare il pilota romagnolo?

Bezzecchi resta leader della MotoGP

All’apertura della stagione MotoGP a Portimao, Marco Bezzecchi ha collezionato un podio in gara dopo la caduta nella Sprint, secondo e primo posto in Argentina, sesto ad Austin. Un bottino di 64 punti che valgono la leadership di classifica e gli consentono di vantare un gap di 11 punti sul campione del mondo Francesco Bagnaia. Soprattutto sta diventando un pilota sempre più amato dal pubblico, grazie alla sua simpatia, sincerità e velocità. “Già nella mia ultima stagione in Moto2 ho notato sempre più tifosi in pista, ma dalla scorsa stagione ce ne sono stati molti di più. Certo che è bello, soprattutto perché ho più fan, non faccio niente di folle e cerco solo di essere me stesso“.

Quando ritorna a casa viene fermato da tante persone, la fama inizia a porgere il conto, eppure Marco Bezzecchi ne è felice, non si sente violato nella privacy. “Non sono molto famoso al momento. Dove vivo [Rimini] la passione per il motorsport è molto grande, quindi molte persone mi conoscono. Ma mi conoscono come tutti gli altri piloti italiani – sottolinea il pilota del team VR46 a Speedweek.com -. Non devo cambiare completamente il mio comportamento dall’oggi al domani come fanno alcune star. Mi sono adattato passo dopo passo“. Il suo obiettivo però è vincere, “non sono qui per essere famoso“.

La scuola e gli amici

La passione per le moto gli è stata trasmessa di generazione in generazione, suo nonno e suo padre erano meccanici. Non è stato complicato convincere i genitori ad aiutarlo a intraprendere la carriera motociclistica, allo stesso tempo ha proseguito gli studi ed è riuscito a laurearsi. Ha dovuto cambiare scuola nell’ultimo biennio, non aveva nessun sostegno da parte degli insegnati e il Motomondiale richiede un impegno al 100% per progredire. “Fortunatamente, gli altri studenti della classe mi hanno sostenuto nel mio sport. Sono sempre stato molto fortunato perché sono un tipo che evita problemi. Sono stato amichevole con tutti e sono contento di avere ancora degli amici di scuola. Chi fa questa vita ha poche amicizie, perché non sei quasi mai a casa“.

Foto: MotoGP.com

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