11 Dicembre 2022

MotoGP, Marc Marquez racconta: “Vedevo doppio, ma la testa era ok”

Marc Marquez riassume l'ultima stagione MotoGP: dall'infortunio in Indonesia al rientro a Misano, fino alla decisiva pausa invernale.

MotoGP, Marc Marquez

Marc Marquez vuole uscire dal tunnel degli infortuni prima ancora di avere una Honda vincente con cui puntare al titolo MotoGP. Lo scorso marzo in Indonesia solo l’ultimo terribile incidente durante il warm-up, sembrava il colpo del definitivo ko per la sua carriera. In una recente intervista a BT Sports racconta quegli attimi di panico vissuti sul circuito di Mandalika: “Dopo un incidente come quello è vero che, essendo tutti noi degli esseri umani, non vorresti più salire in moto. A quel punto però subentra quella che è la tua professionalità, non la tua passione. Vedevo doppio, ma la testa era ok…“.

Quarta operazione mordi e fuggi

L’incidente di Jerez nel 2020, quattro operazioni al braccio destro, un doppio caso di diplopia in pochi mesi non hanno piegato il fuoriclasse della MotoGP. Con otto titoli mondiali in bacheca sarebbe stato sin troppo facile mettere fine alla sua carriera e dedicarsi alla bella vita, sulla scia di quanto fatto da Jorge Lorenzo. Invece Marc Marquez ha voglia di vincere ancora, mettersi in gioco, sfidare i colleghi in pista. In primavera, il suo team medico ha scansionato in 3D le ossa per analizzare se l’omero fosse abbastanza forte da resistere a un quarto intervento per riposizionarlo sull’asse destro. La chiamata è arrivata durante il weekend del Mugello, negli USA era tutto pronto in vista del suo arrivo. Entrato nella prestigiosa Mayo Clinic in Minnesota, il giorno dopo era già in albergo e con un biglietto in valigia per ritornare subito a Madrid.

Stagione MotoGP 2022 sacrificata

La ripresa è stata più veloce del previsto, nel test di Misano a settembre è ritornato sulla sua Honda RC213V dopo aver saltato sei GP. Ha sacrificato la stagione MotoGP 2022 per arrivare al top della forma ai nastri di partenza del Mondiale 2023. Del resto le sue condizioni fisiche e il pacchetto tecnico della Honda non potevano consentirgli di puntare molto in alto, quindi meglio rinviare all’anno successivo. “Abbiamo preso la decisione giusta, perché nella prima parte della stagione ho avuto molti problemi. Nelle ultime gare sono sempre partito in prima fila, quindi la velocità c’è“. Prima dell’ultimo intervento Marc Marquez era fortemente limitato nei movimenti, era l’ultima carta da giocarsi prima di un eventuale addio. La mossa si è rivelata vincente, come dimostrano la pole a Motegi e il podio in Australia. “Anche a Valencia siamo riusciti a lottare per il podio. Anche se non è stata una vittoria, c’è stato un progresso ed è questo l’importante“.

Inverno di test per braccio e spalla

Il campione di Cervera avrebbe potuto attendere questa pausa invernale per operarsi, ma ha subito compreso che non avrebbe potuto puntare a risultati ambiziosi. Quindi meglio accelerare i tempi, con la freddezza e la lucidità di un vero stratega. L’osso era da poco solidificato e i medici potevano procedere con un altro intervento, quasi certamente l’ultimo. Al termine del trittico Aragon-Motegi-Thailandia la stanchezza ha iniziato a farsi sentire, ma tutto secondo i programmi clinici. Marquez ha saputo aumentare l’intensità gara dopo gara, avvicinandosi ad una condizione ottimale. “Non vedo l’ora di vedere quale sarà il mio livello massimo questo inverno perché è ancora un’incognita… Quest’inverno voglio superare questo piccolo traguardo fisico“.

Aspettando il test MotoGP di Sepang

La pausa invernale sarà fondamentale per capire fino a dove potrà spingersi fisicamente. Pur consapevole che il suo braccio non tornerà mai più ad una totale normalità. “Quest’inverno dovrò lavorare in modo specifico sui muscoli che sono più deboli, in modo che la compensazione spalla/braccio sia generalmente buona“, ha aggiunto il sei volte campione MotoGP. Per ritornare ai massimi livelli servirà anche una moto all’altezza della situazione, il suo talento potrebbe non essere più sufficiente per colmare le lacune tecniche. L’obiettivo principale è raggiungere una condizione fisica ottimale, “adesso c’è la moto che è il secondo obiettivo“. Con la speranza che il lungo periodo di infortuni abbia fine dopo tre anni di “precariato”.

Foto: MotoGP.com

Lascia un commento