24 Settembre 2022

MotoGP, Marc Marquez: “Mai una vera mischia tra Pecco, Fabio e Aleix”

Marc Marquez prova a spiegare l'atmosfera diplomatica che vige in MotoGP: tra Espargarò, Bagnaia e Quartararo mai una scintilla.

MotoGP, Marc Marquez

L’ultima grande rivalità della MotoGP è quella tra Valentino Rossi e Marc Marquez, culminata nella stagione 2015 a Sepang e mai scemata neppure dopo il ritiro del campione di Tavullia. Attualmente vige la “diplomazia” ai massimi livelli tra i piloti, un “perbenismo” che secondo molti sarebbe il vero malessere di questo sport e la causa della scarsa presa mediatica. Abbiamo una folta serie di campioni come Pecco Bagnaia, Fabio Quartararo, Aleix Espargarò ed Enea Bastianini, l’unico in grado di accendere una “mischia” è forse il 24enne romagnolo della Ducati.

Il punto di vista di Bagnaia

Ai diretti protagonisti va più che bene questa atmosfera rilassata, fatta di saluti, complimenti e abbracci, sorpassi puliti, celere richiesta di scuse in caso di errori. “Andiamo d’accordo perché siamo piloti intelligenti – ha osservato Pecco Bagnaia a Motegi -. Con questo non voglio dire che prima non lo fossero, ma c’è molto rispetto reciproco e sappiamo tutti cosa dobbiamo fare per essere a questo livello, poiché serve un livello molto alto di concentrazione e fisico. Il rispetto tra noi è molto alto ed è per questo che abbiamo un buon rapporto. Non è detto che siamo amici. Siamo rivali, ma con rispetto“.

Perbenismo MotoGP secondo Marquez

Marc Marquez prova ad offrire la sua spiegazione: “La buona atmosfera che c’è adesso è perché non c’è stata una vera mischia tra loro, una mischia all’ultimo giro“, riferendosi a Pecco, Fabio e Aleix. E’ una MotoGP geneticamente diversa rispetto a quella contrassegnata dalle sfide tra Max Biaggi e Valentino Rossi. Le rivalità a volte venivano anche create ad arte dalla stampa, il Dottore era un maestro nelle guerre psicologiche e nel lanciare dardi infuocati dinanzi ai media. Il post gara spesso era atteso quanto la gara in sé. “Mi ricorda un po’ i miei tempi con Dovizioso. Andavo d’accordo con lui, ma c’era questa tensione. C’erano sorrisi tra noi, ma anche tensione. L’atmosfera positiva che c’è ora è perché non c’è stata una vera mischia tra di loro, una mischia all’ultimo giro. Io gioco a carte in modo diverso, cosa vuoi che ti dica?“.

Abbandoni ogni speranza chi spera in un finale di stagione infuocato, la battaglia per il titolo MotoGP proseguirà all’insegna della diplomazia e delle buone maniere, del politicamente corretto. Ma con la consapevolezza che potrebbe bastare una scintilla a scatenare l’incendio quando meno te lo aspetti. “La migliore guerra psicologica, come ha detto Doohan, è in pista. Se li batti in pista, possono vestirsi come vogliono e alla fine li schiacci in pista. Mi vedo lontano da quel livello in questo momento… Pecco è molto convinto, Quartararo sa che sarà difficile, ma sta guadagnando più di quello che ha, Aleix è l’unico che non ha pressioni“.

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